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mercoledì 28 ottobre 2020

DIFENDERE IL DIRITTO ALLA SALUTE DI TUTTI GLI ABITANTI DELLA TERRA

di Agorà degli Abitanti della Terra



Dichiarazione dell’Agorà degli Abitanti della Terra (*) dopo il rifiuto, da parte dei gruppi dominanti dei Paesi ricchi, della richiesta del Sudafrica e dell’India di sospendere temporaneamente l’applicazione dei brevetti sui farmaci anti-Covid-19.


(*) L’Agorà degli Abitanti della Terra è stata creata alla fine del 2018 in Italia da cittadini provenienti da Argentina, Belgio, Brasile, Camerun, Cile, Francia, Germania, India, Italia, Libano, Portogallo, Spagna, Quebec (Canada), Svizzera.


I fatti 

Il mondo si trova nella stessa situazione del dicembre 2002 quando i Paesi ricchi, guidati da Stati Uniti ed Europa, si rifiutarono di abbandonare i brevetti sui vaccini contro l’AIDS, provocando un nuovo profondo divario sociale tra i Paesi del “Nord” e quelli del “Sud”, in particolare i Paesi africani, principali vittime dell’AIDS. (1)

 Il 16 ottobre 2020 gli Stati Uniti, l’UE, la Norvegia, il Regno Unito, la Svizzera, il Canada e l’Australia…. hanno respinto, in sede OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio), la richiesta presentata dal Sudafrica, dall’India e da altri Paesi del “Sud”, sostenuta anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), di sospendere temporaneamente l’applicazione delle norme dei trattati TRIPS (Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights) relative agli strumenti di diagnosi, ai trattamenti medici ed ai vaccini contro il Covid-19. Ricordiamo che le principali aziende farmaceutiche mondiali titolari di brevetti sulle scienze della vita provengono nella stragrande mggioranza  dai Paesi che hanno votato contro la sospensione (2).

Due osservazioni immediate. Il primo: lo stretto legame tra le aziende farmaceutiche globali e gli Stati che hanno votato contro dimostra chiaramente che le autorità pubbliche di questi Paesi hanno soprattutto difeso gli interessi economici delle aziende private e hanno consapevolmente agito contro il diritto umano alla salute di tutti gli abitanti della Terra nell’eguaglianza, la dignità e la giustizia. Il secondo è che l’OMC, organismo internazionale della famiglia delle cosiddette istituzioni di Bretton Woods (di cui fanno parte la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale), è competente unicamente nel  campo del commercio internazionale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, invece, è parte integrante delle Nazioni Unite,  ed è l’agenzia internazionale competente per la politica sanitaria globale. La decisione del 16 ottobre dimostra  che l’OMC ha maggiori poteri decisionali rispetto all’OMS, anche nel campo della salute.  Peggio ancora, la salute delle persone nei paesi ricchi vale più della salute delle popolazioni povere perché è più redditizia dal punto di vista finanziario.  

Doppia aberrazione. Perché?

Come sappiamo, i brevetti sulla vita sono stati autorizzati per la prima volta nella storia dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1990 e poi dall’Unione Europea nel 1998, nonostante la forte opposizione in tutto il mondo da parte di un gran numero di associazioni della società civile in rivolta contro la mercificazione e la privatizzazione della vita. I brevetti concedono alle aziende private il diritto esclusivo di proprietà e di utilizzo a scopo di lucro per 20 anni sugli  organismi viventi (molecole, cellule, geni….) e dei loro prodotti, come farmaci, vaccini…. Questa monopolizzazione predatoria della vita che le autorità pubbliche hanno offerto al capitale privato in nome della scienza è un’aberrazionea!  La storia degli ultimi 30 anni mostra che i brevetti sono stati e rimangono lo strumento chiave per l’arricchimento finanziario delle aziende farmaceutiche, la privatizzazione dei sistemi sanitari e il conseguente smantellamento della previdenza sociale pubblica e del diritto alla salute. In questo contesto, non sorprende che le disuguaglianze sociali nella copertura sanitaria delle popolazioni tra paesi ricchi e poveri e tra classi sociali siano nuovamente aumentate. (3) La pandemia di Covid-19 conferma che le politiche finora attuate non hanno impedito l’aggravarsi delle disuguaglianze a tutti i livelli.

Fra le principali cause v’è, certo, il “nazionalismo vaccinale” forte fra tutti, attualmente, negli Stati Uniti di Trump. Questi, si sa, è responsabile di crimini contro l’umanità nel caso dell’acquisto, lo scorso maggio, di tutte le azioni disponibili del farmaco remdesivir Gilead Sciences (una delle maggiori aziende farmaceutiche al mondo in termini di capitalizzazione borsistica), considerato un rimedio eficace per un rapido ristabilimento dal Covid-19.  Trump ha effettuato l’acquisto con l’esplicita intenzione di garantire il farmaco ai cittadini statunitensi, sapendo che così facendo ne avrebbe impedito l’accesso al resto della popolazione mondiale fino a settembre/ottobre.(4) E chee dire quando i paesi ricchi (15% della popolazione mondiale) – guidati da Stati Uniti ed  Unione Europea – hanno già firmato accordi con le maggiori case farmaceutiche mondiali per miliardi di euro come acquisto anticipato del 60% delle dosi di vaccini che si stima saranno disponibili nel 2021 e 2022, lasciando meno del 40% per il restante 85% degli abitanti del mondo? (5) Siamo ben lontani dall’esortazione di Papa Francesco per una fratellanza più globale. Non è  più solo una questione grave  di nazionalismo becero in nome  della pretesa  “sicurezza sanitaria”. Si tratta profondamente di una politica di violenza e di ingiustizia contro il diritto alla salute delle popolazioni dei paesi poveri. Anche questo è aberrante. Con il suo rifiuto, l’OMC ha agito come l’organizzazione mondiale distruttrice del bene comune, della “res publica”, rendendosi di fatto indirettamente responsabile della morte di centinaia di migliaia di persone escluse dall’accesso alle cure sanitarie per ingiustificati motivi d’ordine commerciale. e finanziario.

Cosa si può fare? Intervenire alle radici della negazione del diritto universale alla salute

Questa politica affonda le sue radici nell’abbandono del principio dei diritti universali alla vita come ispirazione fondamentale per la convivenza, e del riconoscimento dei beni e servizi essenziali per la vita come beni comuni pubblici globali. Il principio e il riconoscimento sono stati alla base dello Stato di diritto e della società del benessere. Su di essi riposa l’obbligo degli Stati, oggi negletto,  di garantire a tutti i diritti universali attraverso la salvaguardia, la cura e la promozione dei beni comuni pubblici globali. 

Questa politica ha un nome. Si chiama “politica di accesso equo e abbordabile  attraverso il mercato ai beni e servizi essenziali per la vita”. È parte integrante del sistema di “governanza economica globale” che è stato messo in atto a partire dagli anni ’80 come sostituto del sistema di governo pubblico. La sostituzione è stata fatta in nome delle tesi “governare senza governi”, “meno Stato”, “dimenticare i governi, regole dalle imprese OK”.  

La salute, come l’acqua, il cibo, l’alloggio e i trasporti sono tra i beni comuni dell’umanità a cui tutti dovrebbero avere pari diritto in dignità e giustizia. La loro privatizzazione è il risultato di una visione essenzialmente economica, commerciale, utilitarista del mondo, ispirata dalla rivalità e dall’esclusione..

L’importante programma di cooperazione internazionale multilaterale contro il Covid-19, denominato ACT (Access to Covid-19 Tools Accelerator), lanciato il 24 aprile di quest’anno dall’OMS e guidato dall’Unione Europea in collaborazione con altri Stati, la Banca Mondiale, il World Economic Forum ed alcune fondazioni (come la Melissa and Bill Gates Foundation), ha l’obiettivo esplicito di garantire a tutti un accesso equo e a prezzo abbordabile alla terapia Covid-19. L’applicazione del sistema dei brevetti è al centro del programma. Le due agenzie leader, CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) e GAVI (Global Alliance on Vaccines and Immunisation), esempi importanti del partenariato pubblico-privato che segna l’architettura generale del programma, sono lì per manovrare il sistema dei brevetti. (6)

Numerosi sono stati gli appelli lanciati a partire dal mese di aprile in favore del riconoscimento dei vaccini anti-Covid-19 come beni pubblici mondiali . La Cina ha addirittura annunciato che i vaccini cinesi che otterranno l’autorizzazione da parte delle competetni autorità mediche saranno messi gratuitamente a disposizione della  popolazione degli altri paesi. La proposta dell’India e del Sudafrica ha rappresentato un serio e giustificato tentativo di liberare la lotta contro il Covid-19 dalla sottomissione agli interessi privati degli Stati più potenti e dei gruppi industriali, commerciali e finanziari globali privati. 

In una Lettera aperta inviata al Segretario Generale dell’ONU il 7 settembre 2020, prima della 75a Assemblea Generale dell’ONU, la nostra associazione ha proposto tre iniziative da intraprendere senza indugio:

  • Abbandonare nel 2020 e nel 2021 la brevettabilità del/i vaccino/i contro il Covid-19 per scopi privati e a scopo di lucro e creare una task force globale dell’ONU per proporre una revisione delle attuali regole sulla proprietà intellettuale;
  • Promuovere il lancio di un programma globale “Nuova finanza per la salute per tutti”. L’obiettivo del programma sarebbe quello di promuovere una forte capacità di produzione e di raccolta di risorse finanziarie autonome nei Paesi cosiddetti “poveri”, grazie, tra l’altro, ad una Banca Mondiale gradualmente trasformata in un “fondo di depositi e prestiti” globale;
  • Istituire un gruppo di lavoro per valutare e formulare proposte per la creazione di un Consiglio di Sicurezza Mondiale per i beni comuni e pubblici mondiali (per cominciare: acqua, salute, conoscenza) (7)

L’opinione pubblica è da tempo consapevole del fatto che non si può contare sugli Stati Uniti per combattere il disastro ambientale e climatico, per sradicare l’impoverimento e per costruire la pace. Possiamo contare ancora meno sulle imprese multinazionali. È un peccato che gli attuali leader politici, economici e tecno-scientifici europei credano soprattutto nella logica del commercio, della tecnologia e della finanza e non nei diritti e nella sicurezza della vita della popolazione mondiale.

 È tempo di lavorare per la liberazione dell’umanità dal dominio degli  accaparratori predatori della vita, siano essi privati o pubblici. Le soluzioni ci sono.

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(1) Cfr. La Repubblica, 22 dicembre 2002, p.14.

(2) https://www.businesstoday.in/current/economy-politics/no-consensus-on-india-south-africas-wto-proposal-to-waive-off-patent-rights-for-covid-19-innovation/story/419292.html

(3) Vedi, OMS, Monitoring Report on the Status of Universal Health Coverage, OMS, settembre 2019.

(4) Cfr. Riccardo Petrella, “Trump and Erdogan, crimini contro l’umanità”, https://www.pressenza.com/fr/2020/08/trump-et-erdogan-crimes-contre-lhumanite/.

(5) https://www.oxfamfrance.org/communiques-de-presse/un-petit-groupe-de-pays-riches-a-achete-plus-de-la-moitie-des-futures-doses-du-vaccin-contre-la-covid-19/

(6 ) Per un’analisi dell’architettura dell’ACT, cfr. Riccardo Petrella, https://www.pressenza.com/it/2020/05/la-risposta-mondiale-al-coronavirus-che-mistificazione/

(7) Agorà degli Abitanti della Terra, Dichiarazione. Per un sistema globale, comune e pubblico di salute e sicurezza della vita, privo di brevetti, fuori dal mercato, 9 luglio 2020, e Agorà degli Abitanti della Terra,” Covid-19,diritti, sanità e beni pubblici “, https://ilmanifesto.it/lettera-aperta-al-segretario-generale-del-onu/# 






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RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

* * *

a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

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a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.