L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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lunedì 14 luglio 2014

STORIA APOCRIFA DEL GELATO ARTIGIANALE E IL PAESE DEGLI STUPIDI, di Pino Bertelli


Dedicatoria
ai perduti amanti del gelato artigianale,
quando i gusti erano pochi ma buoni, i coni sapevano di biscotto
e i colori dei gelati s’ingoiavano la speranza negli occhi e la bellezza nel cuore
di un mondo dove ogni bambino non doveva più piangere né rubare per avere il suo gelato...

BOMBA ANARCHICA
“Fate una crema con 2 litri di latte freschissimo, bucce sottili di limone e di arancio,
Gr. 300 di zucchero e 12 rossi d’uovo. Crema ben tirata, appena ritirata dal fuoco
versatela in un recipiente dove avrete messo un quinto di zucchero bruciato nerissimo,
dovendo l’esterno di questo gelato riuscire molto scuro, colore preferito dal partito.
Fatto ciò passatelo allo staccio n. 3 e quando è freddo gelate come al solito.
— Con questa pasta nerissima dovete foderare la bomba in abbondanza.
All’interno lo riempirete a strisce con pasta rossa, bianca, bleu come volete
e quindi mettete al forno per parecchio tempo. —
Questa bomba una volta fuori dallo stampo va guernita con un pugnale di lama bianca
con un manico rosso fatti antecedentemente con gelato.
Se saprete attenervi alle mie istruzioni vi deve riescire un gelato bellissimo e di grande effetto”.

Enrico Giuseppe Grifoni, Trattato di gelateria. Manuale pratico per la fabbricazione dei gelati
e conserve, (Bietti) 1911, ristampa anastatica, Lazarus Edizioni, 2012

La storia apocrifa del gelato artigianale è alle radici dell’umanità... nella Bibbia si menziona Isacco, che per placare l’arsura porge al padre Abramo (o viceversa) una ciotola di latte di capra misto a neve... poi secoli di gelati consumati solo da re, regine, Papi, baldracche con il vizio della politica, condottieri, assassini di rango... Alessandro Magno, re Salomone, Giulio Cesare, Cleopatra, i Borgia papi, Mussolini, Hitler, Stalin ad esempio... si sono mangiati il loro gelato fatto all’istante... intanto facevano trucidare così tante persone che mettevano in pericolo la manodopera, mai il cammino del gelato artigianale ad uso dei palati “fini”. Quando anche gli operai hanno avuto il loro cono di millecoloranti, l’industria del gelato (che compartecipa — attraverso la Borsa — alla fabbricazione di autostrade, vestiti, auto, film, televisioni, telefonini, giocattoli, cannoni, santini...) ha portato il gelato nelle famiglie e su tutte le tavole... il gelato è diventato come le schede elettorali... tutto finto, fa male e tutti dicono che è buono!


Mi sembra di essere nel Paese degli stupidi, dove oltre il 40% degli elettori votano il buffone di corte, credendo abbia il carisma del re, e invece è solo una mezza calzetta di attore, così stupido che solo un pubblico di stupidi può credere ai suoi lazzi e sberleffi da commedia dello sghignazzo. In un amorevole libretto per bambini affetti da curiosità belligerante [Allegro ma non troppo. Pepe, vino (e lana) come elementi determinanti dello sviluppo economico nell’età di mezzo. Le leggi fondamentali della stupidità umana, Il Mulino, 1988], l’emerito prof. Carlo M. Cipolla ci ricorda: “La Prima legge Fondamentale della stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorte che: Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione”. Altrimenti gli uomini e le donne come potrebbero accettare di essere governati in questo modo e a questo prezzo? Una messe di farabutti, impostori, ciarlatani, criminali arroccati agli scranni dei parlamenti si sono arrogati il diritto (attraverso la delega irrevocabile, anche) d’impoverire interi pezzi di popolo a favore di una casta di privilegiati che andrebbero destinati a un letamaio... la stupidità è necessaria ad ogni potere e per questo che la promuove nelle scuole, nelle chiese, nelle fabbriche, nei partiti, nelle arti, nelle merci... ogni governo porta la pioggia acida nei cuori, la rivoluzione sociale il bel tempo e il ritorno delle lucciole a Maggio.
Il Paese degli stupidi non è finito troppo bene... chi alzava troppo la voce o tossiva di traverso, è stato messo in moderne caverne e guardare la propria ombra... la paura genera paura e il servaggio riproduce folle di gnomi con l’inclinazione all’inginocchiatoio e alla confessione... la messa in scena dei media puzza di tradimento e il colera generalizzato che produce contamina chi non ha voce né volto... burattini e burattinai della politica esprimono bene la teoria dello scarafaggio... che è il liberismo della merda a portata di tutti... l’utopista incarna lo stupore e la meraviglia, l’imbecille guarda il dito che indica la merce e pensa che sia la luna!
La storia dell’arte del gelato artigianale presuppone rotture radicali con i malevoli dell’industria del gelato che la condizionano... contrappongono un’etica della dolcezza e un nuovo ordine amoroso del gelato artigianale all’impresa funesta dell’avvelenamento sistematico dei piaceri, e mostrano che la produzione del gelato senza coscienza non è che rovina dell’anima. Il godimento gioioso del gelato indica il passaggio da una sovranità popolare inedita al bene comune. La proprietà privata del gelato è un furto! Per raggiungere la maggior felicità per il maggior numero occorre riscrivere la storia del gelato artigianale e prendere a calci in culo i mistificatori del consenso e in un eccesso di umanità ridare il sorriso ai ragazzini con la bocca sporca di gelato.
Nel Paese degli stupidi i gelati hanno continuato ad essere leccati da tutti e i partiti si sono ingoiati intere torte di gelato... i preti si sono sporcati le mutande di pizzo argentino con il gelato di cioccolato a latte... solo un pugno di poeti, di ragazzini, di inadatti alla filosofia del gelato contraffatto con chi sa quali polveri... si erano accorti della cattività di questo Paese pieno di stupidi e di strane bandiere di rosso sbiadite... e non ne vollero mangiare di quel gelato, si portarono sulle alture delle città, sulle spiagge più bianche o sui monti che bucano il cielo e lì tra danze discinte e baci al profumo di tiglio presero a ridere su quel popolo di stupidi e non la smisero più, fino a quando nuovi partigiani del gelato (senza conservanti, coloranti o frutta fuori stagione) fecero dell’arte del gelato anche l’arte di vivere tra liberi e uguali. Anche i bambini che tirano i sassi alle stelle, sanno bene che il profumo del gelato degli

 angeli è “tremendo” e influisce sul corso/mutamento delle costellazioni.

Dal Grand Ducato di Utopia, 68  volte del mese che non c’è,
nell’anno di grazia del Maggio in cui ritornarono le lucciole nei campi di grano.




Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

* * *

a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

* * *

a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.