L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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lunedì 18 marzo 2019

LA SVOLTA ? GLI ABITANTI DELLA TERRA LA VOGLIONO



Riflessioni dell'Associazione mondiale "L'audacia nel nome dell'umanità.
L' Agorà degli Abitanti della Terra" 

                                                                                             14 marzo 2019

Il mondo sta andando alla deriva. Tutti ne convengono salvo coloro che credono che la tecno-rivoluzione - quella del web, della realtà virtuale, della smart-economia, dell'economia circolare,  delle smart-cities, dei droni, dei  "robots in tutti i campi" ( specie quello militare) e della "nuova" bioagricultura - ci permetterà di fare la transizione  verso un altro mondo, un'altra economia, salvandoci cosi dalla catastrofe planetaria dei cataclismi ambientali provocati dall'aumento del riscaldamento dell'atmosfera terrestre.
 
I dominanti non vogliono (perché non possono) cambiare il divenire. 

Effettivamente, Il problema n°1 rispetto al "grande cambio climatico" sta nel fatto che i gruppi dominanti  (clima-scettici o no) non sono disposti ad intervenire sul sistema economico e sociale, su cui sono basate la loro potenza e la loro ricchezza, per effettuare  i mutamenti radicali  necessari per mantenere al disotto di 2 C°, da qui al 2030, l'aumento del riscaldamento del nostro Pianeta. Ne parlano  dal lontano 1972 (Club di Roma, Conferenza di Stoccolma sull’ambiente….). Dal 1993, come ONU, hanno organizzato 25 conferenze mondiali  dai 30 ai 60.000 partecipanti ufficiali  le cui analisi  e allerte  sono diventate negli ultimi 15 anni sempre più allarmanti.
Ma hanno fatto ben  poco sul piano delle soluzioni, sia a livello mondiale (la sicurezza e la sovranità nazionali hanno stravinto sul resto) che sul piano dei contenuti delle politiche adottate  (gli interessi settoriali  dei grandi gruppi economici  privati mondiali hanno sterilizzato ogni soluzione reale radicale  da loro considerata una velleità inutile ed impraticabile). 

La piazza globale, gli scioperi mondiali
 
Ed è qui che intervengono gli  Abitanti della Terra, in particolare le donne, i giovani e i dannati odierni della Terra (migranti  alla ricerca di un luogo da vivere in dignità e speranza,  impoveriti desiderosi di vivere restando nelle loro comunità locali anche perché messi in condizione di non poter pensare ad altri orizzonti o "sognare"). 

Da tre/quattro anni si sono intensificate e rafforzate le manifestazioni di massa nazionali ed internazionali, le marce simultanee in numerosi paesi del mondo, gli scioperi continentali/mondiali. La maggioranza delle manifestazioni, specie nei paesi del "Nord" del mondo, ha come tema principale la questione del cambio climatico e, da poco, la questione  del cambio climatico e della giustizia sociale, essendo diventata sempre più evidente nella coscienza della gente la centralità degli stretti legami  tra mutamento climatico-ambientale e giustizia sociale locale e mondiale. La concretizzazione dei diritti di e della vita per tutti gli Abtanti della Terra è il nocciolo duro.  Un secondo  grande tema è quello della pace, della non violenza, dell’antirazzismo, dell’opposizione alla risurgenza dei nazionalismi sovranisti beceri, fondati sul rigetto dell’altro, l’odio, l’esclusione.

 Le donne, i giovani, i contadini, non si limitano più a domandare ai dominanti di diventare « buoni », di agire. Hanno deciso di agire essi stessi per cambiare il mondo : da qui, in particolare  l’attuale fase di mobilitazione di massa fondata sugli scioperi mondiali. Quello delle donne (l’8 marzo) (il terzo da loro organizzato ) è stato un grande successo. Il 15 marzo  sarà la volta dello sciopero degli studenti  per il clima in programmazione in quasi 50 paesi del mondo, inizialmente proposto dalla sedicennse svedese, Greta Thunberg, diventata in pochi mesi una icona mondiale della volontà degli Abitanti della Terra di « salvare la vita del Pianeta ». 
Come Associazione Mondiale « L’audacia nel nome dell’umanità »   esprimiamo con forza la nostra adesione ed il nostro sostegno  alle donne ed agli studenti (come anche ai contadini ed agli operai) per il loro coraggio e la loro volontà di costruire cammini alternativi, nuovi, per il cambiamento  Grazie a loro, il vento della speranza attiva ha ripreso forza.    

Impedire che la « piazza globale »  sia recuperata e trasformata nel «global  marketplace» 
L’accoglienza « trionfale » riservata dall’ONU alla sedicenne Greta e la foto del baciamano ricevuto dal presidente della Commissione europea, cosi come la massiccia copertura mediatica in corso su scala mondiale dello sciopero degli studenti per il clima sono certo segni importanti. L’enorme mobilitazione degli studenti  lo è ancora di più ed è su questo che la grande nebulosa mondiale della società civile e delle ONG deve vigilare. E’ indispensabile constrastare ogni forma di possibile recuperazione ideologica e politica da parte dei poteri dominanti.
Non si tratta di gridare al complotto. Non ve n’è. Conosciamo , invece, la grande mistificazione in corso da anni rappresentata dallo « sviluppo durevole »  e le conseguenze devastatrici del « non sviluppo durevole » pagate soprattutto dai 2 a 3 miliardi di persone che sono ancora o ridiventano senza acqua potabile, senza alloggi decenti, senza sana alimentazione, con poche cure mediche, escluse da ogni forma di partecipazione democratica, « non pesano » affatto nelle scelte prese dai dominanti, totalmente ignorate dalla finanza/mercati finanziari. Giocare sul tema « agire per salvare il pianeta » è attraente perché di facile adesione popolare senza che lo slogan implichi dei cambiamenti strutturali. Giocare anche sul fatto che i governi non fanno nulla, fa molto comodo ai poteri forti privati, le imprese, le quali possono far credere che loro , invece, sanno e possono agire per risolvere i problemi.  E sulle proposte di cosa fare che  la partita , non solo « locale » ma soprattutto « mondiale » , rilanciata dagli scioperi delle donne e degli studenti ,  deve essere giocata . 
Priorità del fare 
Fra i messaggi espressi dallo sciopero mondiale delle donne ci sono soprattutto  «Conquistiamo l’uguaglianza» (B), « Partoriamo il futuro » (Arg). °« Gli studenti hanno mille ragioni per affermare " Dite di amare i vostri figli più di ogni  cosa e invece gli state rubando il futuro ». Siamo d’accordo  Non abbiamo consigli da dare a nessuno. Siamo convinti, pero’, che è necessario ridare futuro alla vita. L’impoverimento (la povertà) è un furto del futuro. Siamo fra quelli che da anni si sono battutti per liberare il futuro dal catenaccio che l’imprigiona, cioé il sistema finanziario attuale. Occorre dare la priorità a « cambiare la finanza » per «  cambiare per il clima ». Come ricordano anche gli studenti , non possiamo più aspettare, non c'è più tempo. Le cose non possono cambiare se non mettiamo in discussione il nostro sistema di vita occidentale basato sul potere/dominio nelle relazioni fra gli esseri umani e sulla proprietà privatizzata dei beni comuni, sulla mercificazione dei corpi e della vita. Questo sistema, che ci fa stare comodamente irresponsabili a osservare la deriva sociale, ci anestetizza, ci aliena da noi stessi fino a renderci indifferenti al futuro di chi non è ancora nato e ci rende incapaci di generare una umanità nuova. Se la finanza si basa cinicamente su "cosa posso fare per guadagnare più denaro" noi possiamo chiederci « cosa possiamo fare per rinunciare alle cose che sono contrarie alla cura delle relazioni di reciprocità, ai diritti umani e alla vita sul pianeta? »
Associazione mondiale « L’audacia nel nome dell’umanità. L’Agorà degli Abitanti  della Terra»


Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

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a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

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a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

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a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.