L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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domenica 11 maggio 2025

L’ANTISEMITISMO IN CRESCITA

di Marco Ventura


ITALIANO - ENGLISH


Facendo un’eccezione alla «regola» di Utopia rossa - di pubblicare solo materiali originali, prodotti da noi o da persone in rapporto con noi - ritengo moralmente obbligatorio far circolare le cifre seguenti. Sono riassunte in un articolo comparso sul supplemento La Lettura del Corriere della Sera (11 maggio 2025), a sua volta fondato sulla Mappa dell’Intolleranza 2024, elaborata daVox-Osservatorio italiano dei Diritti, in collaborazione con la Statale di Milano, l’Università Aldo Moro di Bari e La Sapienza di Roma. La Mappa mostra come le manifestazioni di antisemitismo in Rete si siano più che quadriplicate nel corso di 3 anni, arrivando ormai a coincidere spesso con le manifestazioni di antisionismo.

Aggiungo solo che l’antisemitismo di cui qui si parla è quello più rozzo e meno «politico». La ricerca, infatti, non include l’antisemitismo «più raffinato» di chi - sui giornali, libri o altri media esterni alla Rete - nega il diritto del popolo ebraico a esistere, a difendersi e ad avere uno Stato, in particolare quello assegnatogli dalle Nazioni Unite nel 1947.

La ricerca di Vox fa anche rilevare come espressioni di antisemitismo abbiano raggiunto i livelli più alti in occasione delle grandi manifestazoni a favore dei palestinesi. Questi dati confermano purtroppo il degrado crescente di quella che da tempo definisco sinteticamente come «sinistra reazionaria»: non il Pd, che non è mai stato un partito di sinistra, ma di centro, e nemmeno l’inqualificabile trasformismo dei 5 Stelle, ma coloro che pensano di collocarsi alla loro sinistra appoggiando Hamas e il terrorismo islamico più in generale (oltre a Putin, la teocrazia iraniana ecc.) [r.m.]


«Giudei assassini» è una delle tante espressioni d’odio antisemita rinvenute da Vox-Osservatorio Italiano sui Diritti nella Mappa dell’Intolleranza 2024. La crescita dell’antisemitismo figura tra le novità rispetto alle precedenti edizoni. Nel 2022 era classificabile come antisemita il 6,5% dei post negativi su X, individuati dall’apposito algoritmo. Nel 2024 il dato è salito al 27%. Più di un post negativo su quattro, dunque, è antisemita […].

Cofondatrice di Vox Diritti, la giornalista Silvia Brena spiega a La Lettura e come il disegno della ricerca, basato sul collegamento tra discorsi d’odio e stereotipi, consenta di comprendere non soltanto il profilo quantitativo del maggiore antisemitismo, ma anche il profilo qualitativo di un nuovo antisemitismo. Dal corredo semantico tradizionale dell’ebreo «rabbino, avaro, isolazionista», chiarisce Brena, si è passati al predominio del termine «sionismo» e all’identificazione «dell’ebreo come aggressore, come “genocida”». L’odio si coagula ormai intorno «al nuovo ruolo degli ebrei», prosegue la giornalista, «non più vittima sacrificale, ma attore del proprio destino». Insomma, si legge nelle 44 pagine della Mappa sul sito voxdiritti.it, si è «di fronte a una sorta di riformulazione dello stereotipo»: è ormai «l’ebreo in quanto sionista a essere preso di mira».

Consultata dai ricercatori, precisa Siliva Brena, la Fondazione Cdec di Milano sull’ebraismo contemporaneo conferma che l’antisionismo è la nuova pelle dell’antisemitismo. A tale riguardo, i picchi di post d’odio registrati dalla Mappa sono eloquenti. I messaggi antisemiti si impennano in coincidenza con le manifestazioni Pro Palestina di Pisa e Milano nel febbraio e nell’aprile dello scorso anno. Schizzano poi ancora più in alto il 10 maggio 2024 in coincidenza con l’inizio delle proteste contro Israele nelle università italiane […].

Nelle sue otto edizioni la Mappa si è proposta di fotografare l’intolleranza in ogni forma, di cogliere ogni manifestazione dell’odio e degli stereotipi ad esso connessi, a partire dalle sei categorie, oltre all’antisemitismo, della misoginia, dell’islamofobia, della xenofobia, dell’abilismo (cioè la discriminazione verso le disabilità), della omotransfobia.  Proprio dalla comparazione con le altre categorie traspare la gravità quantitativa e qualitativa del nuovo antisemitismo online. È particolarmente significativo che l’81% dei contenuti postati sugli ebrei sia classificato come negativo. Nessun’altra categoria presenta la medesima concentrazione di negatività.

«L’odio contro gli ebrei è in assoluto quello più“carico”», si legge in proposito nel testo. Dalle «nuove connotazioni del discorso antiebraico», scrivono gli autori, appare come in questo «nuovo tipo di antisemitismo, sempre più aggressivo e pervasivo», stereotipi negativi «dalle profonde radici culturali e storiche si sommino all’insofferenza per le azioni di Israele».

Anche l’attenzione della Mappa all’intreccio tra diverse cause di intolleranza - la cosiddetta intersezionalità - consente di apprezzare la specificità del nuovo antisemitismo. La ricerca evidenzia, in particolare, come nel caso di donne ebree, straniere e omosessuali, la presenza dei vari caratteri funga da moltiplicatore dell’odio. Emerge anche - grazie alla geolocalizzazione dei dati - come spetti a Roma il primato di città al contempo più antisemita e più omotransfobica [...].



ENGLISH


THE RISE OF ANTISEMITISM
by Marco Ventura

Making an exception to the “rule” of Red Utopia—to publish only original materials produced by us or by individuals connected to us—I feel it is a moral obligation to circulate the following figures. They are summarized in an article published in the supplement La Lettura of Corriere della Sera (May 11, 2025), itself based on the Map of Intolerance 2024, developed by Vox–Italian Observatory on Rights, in collaboration with the University of Milan, Aldo Moro University of Bari, and La Sapienza University of Rome. The Map shows that manifestations of antisemitism on the Internet have more than quadrupled in the span of three years, often coinciding today with manifestations of anti-Zionism. I would only add that the antisemitism being discussed here is the crudest and least “political” form. The study does not include the more “refined” antisemitism of those who—through newspapers, books, or other media outside the web—deny the Jewish people’s right to exist, to defend themselves, and to have a State, particularly the one assigned to them by the United Nations in 1947. Vox’s study also notes how expressions of antisemitism reached their highest levels during major pro-Palestinian demonstrations. Unfortunately, these data confirm the growing degeneration of what I have long summed up as the “reactionary left”: not the Democratic Party (PD), which has never been a left-wing party but a centrist one, nor the unclassifiable opportunism of the Five Star Movement, but those who see themselves as further to their left by supporting Hamas and Islamic terrorism in general (along with Putin, the Iranian theocracy, etc.) [r.m.]

“Jewish murderers” is one of the many expressions of antisemitic hatred identified by Vox–Italian Observatory on Rights in the Map of Intolerance 2024. The rise in antisemitism stands out as a new feature compared to previous editions. In 2022, 6.5% of negative posts on X detected by the dedicated algorithm were classified as antisemitic. In 2024, the figure rose to 27%. More than one in four negative posts, then, is antisemitic […].

Silvia Brena, co-founder of Vox Diritti, explains to La Lettura how the research design—based on the connection between hate speech and stereotypes—makes it possible to understand not only the quantitative profile of increased antisemitism, but also the qualitative profile of a new kind of antisemitism. From the traditional semantic range of the Jew as “rabbi, miser, isolationist,” Brena explains, there has been a shift toward the dominance of the term “Zionism” and the identification of “the Jew as aggressor, as ‘genocidal.’” Hatred now gathers around “the new role of the Jews,” the journalist continues, “no longer sacrificial victims but actors in their own destiny.” In short, as stated in the 44-page Map available at voxdiritti.it, we are “facing a kind of reformulation of the stereotype”: it is now “the Jew as Zionist who is being targeted.”

Consulted by the researchers, the CDEC Foundation of Milan on contemporary Judaism confirms, according to Silvia Brena, that anti-Zionism is the new face of antisemitism. In this regard, the peaks of hate posts recorded in the Map are telling. Antisemitic messages spiked during the pro-Palestinian demonstrations in Pisa and Milan in February and April of last year. They surged even higher on May 10, 2024, coinciding with the start of anti-Israel protests in Italian universities […].

Over its eight editions, the Map has aimed to capture intolerance in all its forms, identifying every manifestation of hatred and the stereotypes linked to it, beginning with six categories in addition to antisemitism: misogyny, Islamophobia, xenophobia, ableism (i.e., discrimination against disabilities), and homotransphobia. It is precisely in comparison with these other categories that the quantitative and qualitative severity of the new online antisemitism becomes evident. Particularly significant is the fact that 81% of content posted about Jews is classified as negative. No other category presents the same concentration of negativity.

“Hatred against Jews is by far the most ‘loaded,’” the text reads. From “the new connotations of anti-Jewish discourse,” the authors write, it appears that in this “new type of antisemitism, increasingly aggressive and pervasive,” negative stereotypes “with deep cultural and historical roots are compounded by resentment toward Israel’s actions.”

The Map’s focus on the intersection of different causes of intolerance—so-called intersectionality—also allows for a clearer understanding of the specificity of the new antisemitism. The research highlights, in particular, how in the case of Jewish women who are also foreign and homosexual, the combination of various traits acts as a multiplier of hatred. The geolocation of the data also reveals that Rome holds the record as both the most antisemitic and the most homotransphobic city [...].


Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

* * *

a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

* * *

a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.