L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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martedì 20 dicembre 2011

La manifestazione di Firenze dopo la strage dei senegalesi, di Antonio Marchi


Caro Roberto,
ho fatto bene ad andare a Firenze alla manifestazione dei "senza patria" in risposta all'assassinio di Diop Mor e Samb Modou e dei tre feriti senegalesi, vittime dell'odio razziale di una classe politica di marca leghista che ha armato la mano dell'assassino. Lo sforzo è stato ripagato da una giornata di incontri, di sguardi, di colori di parole sussurrate e gridate, di una forza imponente che ha dimostrato di essere "padrona" (oltre il suo numero citato dai giornali - 30/35.0000 - e mortificato dalla questura 12/15.000) della piazza e in prospettiva capace di risolvere da sé lo scontro in atto. Una massa in movimento che ha preso coscienza di sé (...).

Sulla manifestazione: 
Già prima di mezzogiorno piazza Dalmazia si riempiva di gente. La pelle è nera tinta di bianco od olivastro, di varia provenienza (maggioritaria la provenienza dal Sud - Ass. 3 febbraio di Napoli su tutte) età, sesso e colore politico nella città di Dante a dare lezioni di democrazia. 
L'angolo dove sono stati ammazzati Diop Mor e Samb Modou è stato trasformato in un altare, pieno di fiori e fogli scritti in varie lingue che segnano la solidità che ha ancora il suffragio ai morti, comunque siano andate le cose. Parole di profonda religiosità e umanità, disegni di bambini colorati appesi al muro, ceri e candele a coprire il marciapiede, quasi a ridare quello spazio lavoro a chi brutalmente è "stato privato". 
Col passare dei minuti in piazza il via vai di presenze si faceva sempre più insistente e già alle 14 la manifestazione era pronta per partire. Prendevano corpo le associazioni e gli schieramenti più politicizzati con bandiere, striscioni, gonfaloni dei comuni e cartelli nei quali apparivano le foto dei due senegalesi morti e le loro famiglie (molto bella la foto della moglie e figlia del compianto Diop Mor). Associazioni di volontariato, forze sociali e politiche con i loro striscioni, ma i più erano i senza "patria e bandiere", solo la parola li associava agli altri. Comunemente urlata, cantata e danzata nel corteo: "basta razzismo". Altre, "il razzismo uccide", "c'è una sola identità la nostra comune umanità", "difesa della dignità di chiunque viva", via i "fascisti da Firenze", "chiudiamo casa Pound" ecc. Nel chiassoso prepararsi di una manifestazione che si presentava già imponente all'inizio c'è fierezza e orgoglio, una capacità di rappresentanza che è una novità per tempismo e convinzione per come hanno preso la testa del corteo che poteva essere scippata dalla rappresentanza del PD fiorentino (c'erano Bersani e Bindi oltre a Ferrero e Landini). Partito il corteo, che si è subito dimenticato della promessa di renderlo silenzioso, è esploso in tutta la sua ricchezza, e nel chiassoso ripetersi di parole, preghiere e canti si scioglieva anche la rabbia iniziale. Alla tensione prendeva il sopravvento la gioia di sentirsi in tantissimi (di molto oltre le previsioni), protetti da una solidale e sincera presenza di una città che ha fatto muro ai lati della strada e che è stata vigile e partecipe del suo avvenimento. 
Il vero servizio d'ordine, infatti, lo hanno fatto Loro: cittadini spettatori interessati ai lati del percorso che si sentono partecipi di una protesta che è anche la loro, perchè anche loro umiliati e vittime della barbarie xenofoba e razzista. Non c'è odio, non c'è rancore che traspare sulle loro facce, c'è una nobiltà che non conoscevo nel loro comportarsi dentro e fuori il corteo, anche nei momenti di tensione; anche quando l'arroganza del potere poliziesco sbarra la strada (a difesa del "piacere festaiolo" per non disturbare le compere dei frequentatori dei negozi del centro storico) al proseguimento del corteo umiliandolo e facendolo deviare per uno stretto corridoio vicino all'arrivo di piazza Santa Maria Novella che è talmente gremita da non poterlo contenere, non c'è che una "civile" protesta.
Il tanto calore, la contentezza per la riuscita della manifestazione, il sentirsi tutti a casa propria, figli della stessa madre terra e partecipi di una svolta, anche in un paese che di razzismo vive e vegeta, potersi gustare quel finale di un pomeriggio speciale, spregiudicatamente tiepido, con lo sguardo all'insù, aspettando i botti di fine anno e più che i discorsi finali interessa il guardarsi attorno. 
Adelante.
Antonio
Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

* * *

a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

* * *

a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.