L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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martedì 7 maggio 2024

LETTERA SUL POGROM DEL 7 OTTOBRE

di Roberto Massari


ITALIANO - ENGLISH - ESPAÑOL - FRANÇAIS


Caro Andrea,

ti capisco, come capisco le esitazioni di altri compagni e compagne. Ma il testo di Saviona Mane che hai letto sul blog di Utopia Rossa non ti sembrerebbe esagerato se tu fossi stato parente (non necessariamente ebreo) di una qualsiasi delle vittime, sgozzate o violentate nel pogrom del 7 ottobre.

Ma ti brucerebbe dentro anche l’indifferenza morale e politica con cui il mondo civile ha ignorato la cosa e il rapimento degli ostaggi. Israele si è trovato costretto ad affrontare la questione degli ostaggi da solo (pazzesco, dopo tutto ciò che accadde con l’Olocausto e l’isolamento degli ebrei), nell’indifferenza del resto del mondo (parlo di Stati e governi e Nazioni Unite).  Se il mondo fosse intervenuto per liberare gli ostaggi, si sarebbero salvate migliaia di vite umane e Israele non avrebbe dovuto rispondere da sola alla dichiarazione di guerra fattale da Hamas. Su come sta rispondendo all’aggressione si possono fare tutte le critiche che vuoi e che fanno anche gli israeliani visto che da loro c’è la democrazia per farlo, nonostante il paese sia in guerra: e anche in questo che lezione stanno dando al mondo....

Quando il mondo «civile» è passato dall’indifferenza per questa nuova puntata dell’Olocausto alle manifestazioni in favore degli assassini, avresti certamente sentito crollarti il mondo addosso.

Infine, anche come arabo o palestinese o mussulmano, dovrebbe raggelarti il cinismo con cui Hamas lascia sterminare il popolo palestinese di Gaza solo per proseguire la sua linea politica di distruzione di Israele (che per fortuna non riuscirà mai a realizzare) condotta per conto dell'Iran. Non lo dice quasi nessuno nella sinistra reazionaria, ma Hamas ha preferito e continua a preferire il massacro del proprio popolo piuttosto che restituire gli ostaggi barbaramente rapiti. Avrebbe potuto scambiare la vita di quei 300 poveretti con le migliaia di palestinesi che vengono uccisi e continueranno a venire uccisi finché Hamas non renderà fino all’ultimo ostaggio. Basterebbe questo a far vedere da che parte sta la ragione e da che parte il torto. Ma l’antisemitismo lo impedisce.

Comunque la sinistra reazionaria non si sta rendendo conto che il vero aggressore, barbaro e disumano che sta dietro al massacro del popolo palestinese è l’Iran. Non sono più gli Stati arabi (che pure hanno gravissime responsabilità per il passato). E Iran significa una futura guerra atomica appena saranno riusciti a produrre la bomba. Spero che su questo terreno non spetti a Israele sempre da solo impedirglielo e quindi salvare l’umanità dall’olocausto nucleare che con la pazzia e il fanatismo degli ayatollah è minaccia sicura. Pensa che neanche Putin scherza con le sue minacce nucleari: dove stanno i nostri ecopacifisti? che dicono di quest’altro pazzo criminale e delle sue minacce nucleari?


Io sto cercando di capire le radici dell’attuale esplosione dell’antisemitismo «di sinistra», ma non sono affatto disposto a giustificarlo. Del resto nella mia formazione c’è l’assassinio di mio nonno comunista alle Fosse Ardeatine che in un certo senso mi ha sempre fatto sentire anche un po’ «ebreo romano». Sarò irriducibile nella mia lotta contro l’antisemitismo attuale, che non ha niente a che vedere con il diritto del popolo palestinese a vivere civilmente e liberamente dentro uno Stato unitario.

Con tutto il materiale che sto pubblicando sul blog nessuno avrà l’alibi di dire che non sapeva (come accadde invece con il Gulag e poi col maoismo). Tutti stanno avendo la possibilità di sapere cosa il fondamentalismo islamico sta tramando e facendo. Tutti sanno del pogrom, degli ostaggi e del rifiuto di Hamas di liberarli. E tutti sanno della violenza di Stato che  viene esercitata contro le donne in Iran e nel mondo islamistico.

Si sta scavando un abisso enorme e incolmabile tra la sinistra reazionaria e il mondo progressista.

E lasciamo da parte il mondo rivoluzionario non solo perché non esiste più da tempo, ma anche perché non va fatto lo stesso errore che alcuni rivoluzionari fecero col nazismo, sottovaluandolo e considerandolo un capitalismo come gli altri. Non si può mettere sullo stesso piano il capitalismo iraniano, quello israeliano, quello putiniano e quello degli Usa. Per lo meno non può farlo un marxista il quale sa ben distinguere i diversi gradi di civiltà all’interno di un modo di produzione apparentemente unitario ma disomogeneo. Marx sapeva farlo, mentre queste orde antisemite non sanno nemmeno di cosa io stia parlando.

Io andrò avanti e sino in fondo. Mi pento solo di non essere stato altrettanto duro e intransigente con la pazzia del maoismo dal 1969 (cioè dal mio ritorno da Cuba) in poi. Ma all’epoca entravano in ballo altri fattori e molti dirigenti di quei maoisti avevano fatto il ’68, alcuni insieme a me.

Ora no. Ora è mondezza umana, nevrosi e bisogno di protagonismo allo stato puro. Lo si vede bene in Italia, ma anche nei campus statunitensi. E quei giovani che stanno compiendo il loro rito di iniziazione inneggiando all’antisemitismo, sono tutti futuri nemici di domani, perché il morbo del protagonismo digitale non consentirà loro di pentirsi e capire dove hanno sbagliato. Sono tutti futuri nemici, a differenza di una parte dei maoisti che, in una parte minima riuscì a riprendersi. Ne ho presente qualche esempio.

Shalom  e Avanti!


Roberto 


ENGLISH


LETTER ON THE POGROM OF OCTOBER 7th

by Roberto Massari


Dear Andrea,

I understand you, just as I understand the hesitations of other comrades. But Saviona Mane's text that you read on the Red Utopia blog wouldn’t seem exaggerated to you if you were a relative (not necessarily Jewish) of any of the victims, slaughtered or raped in the pogrom of October 7th. But what would also burn inside you is the moral and political indifference with which the civilized world has ignored the matter and the hostage-taking. Israel found itself forced to deal with the hostage issue alone (crazy situation, after all that happened with the Holocaust and the isolation of the Jews), in the indifference of the rest of the world (I speak of states, governments, and the United Nations). If the world had intervened to free the hostages, thousands of human lives would have been saved, and Israel would not have had to respond alone to the declaration of war made by Hamas. You can criticize how Israel is responding to the aggression as much as you want, and Israelis do it too since they have democracy to do so, despite the country being at war: and in this too, they are giving the world a lesson...


When the "civilized" world moved from indifference to this new episode of the Holocaust to demonstrations in favor of the murderers, you would certainly have felt the world collapsing on you. Finally, even as an Arab or Palestinian or Muslim, the cynicism with which Hamas allows the Palestinian people of Gaza to be exterminated just to continue its political line of destroying Israel (which fortunately it will never succeed in achieving) should freeze you. Almost no one in the reactionary left says it, but Hamas has preferred and continues to prefer the massacre of its own people rather than returning the barbarously kidnapped hostages. It could have exchanged the lives of those 300 poor people with the thousands of Palestinians who are being killed and will continue to be killed until Hamas returns every last hostage. This alone should show which side is right and which side is wrong. But antisemitism prevents it.


Anyway, the reactionary left does not realize that the real aggressor, barbaric and inhuman behind the massacre of the Palestinian people, is Iran. They are no longer the Arab states (which also have very serious responsibilities for the past). And Iran means a future atomic war as soon as they manage to produce the bomb. I hope that on this ground, it is not up to Israel once again alone to prevent it and thus save humanity from the nuclear holocaust that is a sure threat with the madness and fanaticism of the ayatollahs. Consider that not even Putin jokes with his nuclear threats: where are our eco-pacifists? What do they say about this other crazy criminal and his nuclear threats?


I am trying to understand the roots of the current explosion of "left-wing" antisemitism, but I am not at all willing to justify it. Moreover, in my upbringing, there is the murder of my communist grandfather at the Fosse Ardeatine, which in a certain sense has always made me feel a bit "Roman Jewish". I will be uncompromising in my fight against current antisemitism, which has nothing to do with the right of the Palestinian people to live civilly and freely within a unitary state.


With all the material I am publishing on the blog, no one will have the excuse of saying they didn't know (as it happened instead with the Gulag and then with Maoism). Everyone is having the opportunity to know what Islamic fundamentalism is plotting and doing. Everyone knows about the pogrom, the hostages, and Hamas' refusal to release them. And everyone knows about the state violence being exerted against women in Iran and the Islamist world. A huge and unbridgeable abyss is being dug between the reactionary left and the progressive world.


And let's leave aside the revolutionary world not only because it does not exist since a long time, but also because the same mistake should not be made as some revolutionaries did with Nazism, underestimating it and considering it a capitalism like any other. The Iranian capitalism, the Israeli one, the Putinian one, and the one in the USA cannot be put on the same level. At least not by a Marxist who knows how to distinguish the different degrees of civilization within an apparently unitary but heterogeneous mode of production. Marx knew how to do it, while these antisemitic hordes don't even know what I'm talking about.


I will go on and all the way. I regret only not having been equally tough and uncompromising with the madness of Maoism from 1969 (that is, from my return from Cuba) onwards. But at the time, other factors came into play and many leaders of those Maoists had been involved in '68, some together with me. Not now. Now it's human garbage, neurosis, and the need for protagonism in its purest form. It can be seen well in Italy, but also on American campuses. And those young people who are performing their initiation rite by cheering antisemitism are all future enemies of tomorrow because the disease of digital protagonism will not allow them to repent and understand where they went wrong. They are all future enemies, unlike some of the Maoists who, in a small part, managed to recover. I have a few examples in mind.

Shalom and Forwards!


Roberto


ESPAÑOL


CARTA SOBRE EL POGROM DEL 7 DE OCTUBRE

por Roberto Massari


Querido Andrea,


Te entiendo, al igual que entiendo las vacilaciones de otros compañeros y compañeras. Pero el texto de Saviona Mane que leíste en el blog de Utopía Roja no te parecería exagerado si fueras pariente (no necesariamente judío) de cualquiera de las víctimas, degolladas o violadas en el pogromo del 7 de octubr. También te quemaría por dentro la indiferencia moral y política con la que el mundo civilizado ha ignorado el asunto y el secuestro de rehenes. Israel se vio obligado a enfrentar el problema de los rehenes solo (una locura, después de todo lo que sucedió con el Holocausto y el aislamiento de los judíos), en la indiferencia del resto del mundo (hablo de estados, gobiernos y las Naciones Unidas). Si el mundo hubiera intervenido para liberar a los rehenes, se habrían salvado miles de vidas humanas y Israel no habría tenido que responder sola a la declaración de guerra hecha por Hamas. Puedes criticar todo lo que quieras cómo está respondiendo Israel a la agresión, e incluso los israelíes lo hacen ya que tienen democracia para hacerlo, a pesar de que el país esté en guerra: y en esto también están dando una lección al mundo...


Cuando el mundo "civilizado" pasó de la indiferencia ante este nuevo episodio del Holocausto a las manifestaciones a favor de los asesinos, seguramente habrías sentido que el mundo se te venía encima. Finalmente, incluso como árabe o palestino o musulmán, el cinismo con el que Hamas permite que el pueblo palestino de Gaza sea exterminado solo para continuar su línea política de destruir a Israel (lo que afortunadamente nunca logrará) debería helarte. Casi nadie en la izquierda reaccionaria lo dice, pero Hamas ha preferido y sigue prefiriendo la masacre de su propio pueblo en lugar de devolver a los rehenes secuestrados de manera bárbara. Podría haber intercambiado las vidas de esos 300 pobres con los miles de palestinos que están siendo matados y seguirán siendo matados hasta que Hamas devuelva hasta el último rehén. Esto solo debería ser bastante para mostrar de qué lado está lo correcto y de qué lado está lo incorrecto. Pero el antisemitismo lo impide.


De todos modos, la izquierda reaccionaria no se da cuenta de que el verdadero agresor, bárbaro e inhumano detrás de la masacre del pueblo palestino, es Irán. Ya no son los estados árabes (que también tienen responsabilidades muy graves por el pasado). Y Irán significa una futura guerra atómica tan pronto como logren producir la bomba. Espero que en este terreno no le toque siempre a Israel solo impedirlo y así salvar a la humanidad del holocausto nuclear que es una amenaza segura con la locura y el fanatismo de los ayatolás. Considera que ni siquiera Putin bromea con sus amenazas nucleares: ¿dónde están nuestros eco-pacifistas? ¿Qué dicen sobre este otro loco criminal y sus amenazas nucleares?


Estoy tratando de entender las raíces de la actual explosión del antisemitismo "de izquierda", pero no estoy dispuesto en absoluto a justificarlo. Además, en mi educación, está el asesinato de mi abuelo comunista en las Fosas Ardeatinas, lo que en cierto sentido siempre me ha hecho sentir un poco "judío romano". Seré inflexible en mi lucha contra el antisemitismo actual, que nada tiene que ver con el derecho del pueblo palestino a vivir civil y libremente dentro de un estado unitario.


Con todo el material que estoy publicando en el blog, nadie tendrá la excusa de decir que no sabía (como sucedió con el Gulag y luego con el maoísmo). Todos están teniendo la oportunidad de saber lo que el fundamentalismo islámico está tramando y haciendo. Todos saben del pogromo, de los rehenes y del rechazo de Hamas a liberarlos. Y todos saben de la violencia estatal que se ejerce contra las mujeres en Irán y en el mundo islamista. Se está cavando un abismo enorme e infranqueable entre la izquierda reaccionaria y el mundo progresista.


Y dejemos de lado el mundo revolucionario no solo porque ya no existe desde hace mucho tiempo, sino también porque no se debe cometer el mismo error que algunos revolucionarios hicieron con el nazismo, subestimándolo y considerándolo un capitalismo como cualquier otro. El capitalismo iraní, el israelí, el de Putin y el de Estados Unidos no se pueden poner al mismo nivel. Al menos no por un marxista que sabe distinguir los diferentes grados de civilización dentro de un modo de producción aparentemente unitario pero heterogéneo. Marx sabía hacerlo, mientras que estas hordas antisemitas ni siquiera saben de qué estoy hablando.


Seguiré adelante y hasta el final. Solo lamento no haber sido igual de duro e inflexible con la locura del maoísmo desde 1969 (es decir, desde mi regreso de Cuba) en adelante. Pero en ese momento, otros factores entraron en juego y muchos líderes de esos maoístas habían estado involucrados en el '68, algunos con migo. Ahora no. Ahora es basura humana, neurosis y necesidad de protagonismo en su forma más pura. Se puede ver bien en Italia, pero también en los campus estadounidenses. Y esos jóvenes que están realizando su rito de iniciación vitoreando el antisemitismo son todos futuros enemigos del mañana porque la enfermedad del protagonismo digital no les permitirá arrepentirse y entender dónde se equivocaron. Son todos futuros enemigos, a diferencia de algunos de los maoístas que, en una pequeña parte, lograron recuperarse. Tengo algunos ejemplos en mente.

¡Shalom y Adelante!


Roberto


FRANÇAIS


LETTRE SUR LE POGROM DU 7 OCTOBRE

par Roberto Massari


Cher Andrea,

Je te comprends, tout comme je comprends les hésitations d'autres camarades. Mais le texte de Saviona Mane que tu as lu sur le blog d’Utopie Rouge ne te semblerait-il pas exagéré si tu étais un parent (pas nécessairement juif) de l'une des victimes, égorgées ou violées lors du pogrom du 7 octobre. Mais ce qui te brûlerait également à l'intérieur, c'est l'indifférence morale et politique avec laquelle le monde civilisé a ignoré l'affaire et la prise d'otages. Israël s'est retrouvé contraint de traiter seul le problème des otages (une folie, après tout ce qui s'est passé avec l'Holocauste et l'isolement des Juifs), dans l'indifférence du reste du monde (je parle des États, des gouvernements et des Nations Unies). Si le monde était intervenu pour libérer les otages, des milliers de vies humaines auraient été épargnées et Israël n'aurait pas eu à répondre seul à la déclaration de guerre de Hamas. Tu peux critiquer autant que tu le souhaite la manière dont Israël répond à l'agression, et les Israéliens le font aussi puisqu'ils ont la démocratie pour le faire, malgré le fait que le pays soit en guerre : et en cela aussi, ils donnent une leçon au monde...


Quand le monde "civilisé" est passé de l'indifférence à ce nouvel épisode de l'Holocauste à des manifestations en faveur des meurtriers, tu aurais certainement senti le monde s'effondrer sur toi. Enfin, même en tant qu'Arabe, Palestinien ou Musulman, le cynisme avec lequel Hamas permet que le peuple palestinien de Gaza soit exterminé simplement pour continuer sa ligne politique de destruction d'Israël (ce qu'il ne réussira heureusement jamais) conduite dans l’intérêt de l’Iran, devrait te glacer. Presque personne dans la gauche réactionnaire ne le dit, mais Hamas a préféré et continue de préférer le massacre de son propre peuple plutôt que de restituer les otages enlevés de manière barbare. Il aurait pu échanger la vie de ces 300 pauvres contre les milliers de Palestiniens qui sont tués et continueront d'être tués jusqu'à ce que Hamas rende jusqu'au dernier otage. Cela seul devrait montrer de quel côté se trouve le bien et de quel côté se trouve le mal. Mais l'antisémitisme l'en empêche.


Quoi qu'il en soit, la gauche réactionnaire ne réalise pas que le véritable agresseur, barbare et inhumain derrière le massacre du peuple palestinien, c'est l'Iran. Ce ne sont plus les États arabes (qui ont également de très graves responsabilités dans le passé). Et l'Iran signifie une future guerre atomique dès qu'ils parviendront à produire la bombe. J'espère que sur ce terrain, ce n'est pas toujours à Israël seul d'empêcher cela et ainsi de sauver l'humanité de l'holocauste nucléaire, une menace certaine avec la folie et le fanatisme des ayatollahs. Et considère que même Poutine ne plaisante pas avec ses menaces nucléaires : où sont nos éco-pacifistes ? Que disent-ils de cet autre criminel fou et de ses menaces nucléaires ?


J'essaie de comprendre les racines de l'explosion actuelle de l'antisémitisme "de gauche", mais je ne suis pas du tout disposé à le justifier. De plus, dans mon éducation, il y a le meurtre de mon grand-père communiste aux Fosses Ardeatine, ce qui, d'une certaine manière, m'a toujours fait me sentir un peu "juif romain". Je serai inflexible dans mon combat contre l'antisémitisme actuel, qui n'a rien à voir avec le droit du peuple palestinien à vivre civilement et librement dans un État unitaire.


Avec tout le matériel que je publie sur le blog, personne n'aura l'excuse de dire qu'il ne savait pas (comme cela s'est passé avec le Goulag et ensuite avec le maoïsme). Tout le monde a la possibilité de savoir ce que le fondamentalisme islamique prépare et fait. Tout le monde sait du pogrom, des otages et du refus du Hamas de les libérer. Et tout le monde sait de la violence étatique exercée contre les femmes en Iran et dans le monde islamiste. Un abîme énorme et infranchissable se creuse entre la gauche réactionnaire et le monde progressiste.


Et laissons de côté le monde révolutionnaire non seulement parce qu'il n'existe plus depuis longtemps, mais aussi parce qu'il ne faut pas commettre la même erreur que certains révolutionnaires ont faite avec le nazisme, en le sous-estimant et en le considérant comme un capitalisme comme les autres. Le capitalisme iranien, israélien, celui de Poutine et celui des États-Unis ne peuvent pas être mis sur le même plan. Au moins pas par un marxiste qui sait distinguer les différents degrés de civilisation au sein d'un mode de production apparemment unitaire mais hétérogène. Marx savait le faire, tandis que ces hordes antisémites ne savent même pas de quoi je parle.


Je continuerai et j'irai jusqu'au bout. Je regrette seulement de ne pas avoir été aussi dur et inflexible avec la folie du maoïsme à partir de 1969 (c'est-à-dire depuis mon retour de Cuba). Mais à l'époque, d'autres facteurs etaient entrés en jeu et de nombreux dirigeants de ces maoïstes avaient été impliqués en '68, certains avec moi. Pas maintenant. Maintenant, sont des ordures humaines, de la névrose et le besoin de protagonisme sous sa forme la plus pure. On le voit bien en Italie, mais aussi sur les campus américains. Et ces jeunes qui accomplissent leur rite d'initiation en applaudissant à l'antisémitisme sont tous des ennemis futurs de demain parce que la maladie du protagonisme digital ne leur permettra pas de se repentir et de comprendre où ils ont mal agi. Ils sont tous des ennemis futurs, contrairement à certains maoïstes qui, dans une faible mesure, ont réussi à se reprendre. J'ai quelques exemples en tête.

Shalom et En Avant!


Roberto



Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

* * *

a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

* * *

a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.