L’associazione Utopia rossa considera suo fondamento politico il principio secondo cui il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi si deve riflettere l’essenza del fine. Non ha programmi politici, come del resto non ne aveva la Prima internazionale. Nonostante le più diverse provenienze ideologiche dei suoi sostenitori, essa ritiene che l’anticapitalismo dilagato dopo l’inizio dell’Antirivoluzione russa (dicembre 1917) sia stato motivato fondamentalmente da idee precapitalistiche, cioè retrograde, e non da progetti di civiltà in grado di superare il capitalismo sviluppando ulteriormente i suoi modelli di democrazia. Ciò spiega anche il prevalere, nella storia della cosiddetta «sinistra», di simpatie per i regimi dittatoriali di ogni specie e colore. Utopia rossa si batte contro l’ulteriore diffusione di ideologie precapitalistiche vecchie e nuove (in campo politico, culturale, ecologico, religioso ecc.), come parte della sua battaglia per il superamento del capitalismo, se si vuole salvare la vita sulla Terra con la sua umanità. In questo senso la sua utopia continua ad essere rossa.

The Red Utopia association considers its political foundation to be the principle that the end does not justify the means, but that the means must reflect the essence of the end. It has no political program, just as the First International did not. Despite the diverse ideological backgrounds of its supporters, it believes that the anti-capitalism that spread after the start of the Russian Anti-Revolution (December 1917) was fundamentally motivated by pre-capitalist – that is, retrograde – ideas, and not by civilizational projects capable of overcoming capitalism and of further developing its democratic models. This also explains the prevalence, throughout the history of the so-called «left», of sympathies for dictatorial regimes of all kinds and colors. Red Utopia fights against the further spread of old and new pre-capitalist ideologies (in the political, cultural, ecological, religious, and other fields) as part of its battle to overcome capitalism, if life on Earth, including its humanity, is to be saved. In this sense, its utopia remains red.

PER SAPERNE DI PIÙ CI SONO UNA COLLANA DI LIBRI E UN BLOG IN VARIE LINGUE…

martedì 17 agosto 2021

PER GINO STRADA

R. Petrella, R. Savio, R. Massari

 


È morto a 73 anni Gino Strada, una delle figure più importanti italiane ed europee nel campo dell'impegno civile per la vita degli altri. Medico, chirurgo, pacifista e strenuo oppositore della guerra e della violenza, era il fondatore dell’Ong Emergency, che ha allestito 18 ospedali in tutto il mondo in paesi dilaniati dalla guerra come Afghanistan, Iraq e Sudan.

L'esistenza di persone come Gino Strada è un potente schiaffo alla credibilità di tutti i nostri gruppi dominanti che glorificano il potere, l'innovazione tecnologica, la sicurezza nazionale e spendono 2 trilioni di dollari l'anno in armi, per conquistare, uccidere, dominare. E lasciare spudoratamente la salvezza di centinaia di migliaia di feriti, malati e sfollati nelle mani di persone di buona volontà, come Gino Strada.

Questi gruppi prepotenti dovrebbero essere processati e condannati per crimini contro l'umanità. Le guerre devono essere bandite

Riccardo Petrella, Roberto Savio – Agorà degli Abitanti della Terra

                                                                    * * *

Mi associo all’appello, aggiungendo che ho sempre considerato Gino Strada una perla anomala sulla scena politica italiana. Non è paragonabile a nessuno dei politici o dei personaggi più noti. Insisto sul nessuno.

In primo luogo per la sua totale indipendenza dallo Stato: quando il governo Prodi gli offrì del denaro, lo rifiutò dicendo che non voleva prendere soldi da chi portava la responsabilità di provocare le vittime. 

In secondo luogo perché non si fece condizionare dalla presunta appartenenza alla «sinistra»: non ebbe problemi a denunciare il governo D'Alema corresponsabile diretto dei bombardamenti su Belgrado. Così come non volle avere niente a che fare con Cossutta, Bertinotti, Rifondazione e i Verdi che il 19 luglio 2006 votarono compatti e unanimi la missione italiana in Iraq.

In terzo luogo perché pur vivendo in mezzo alle peggiori guerre della nostra epoca, è rimasto un antimilitarista convinto e non ha mai smesso di esprimere disprezzo per i parlamentari, ministri ecc. che anno dopo anno votano e confermano le varie missioni di guerra italiane all’estero (intendo PD e M5S, perché degli altri non è il caso neanche di parlare). 

In quarto e importantissimo luogo perché è stato uomo d’azione, che si è rimboccato le maniche e ha fatto ciò che ha potuto per fermare il degrado morale, politico, climatico e sanitario del pianeta Terra.

 

Quest’uomo ha avuto il coraggio di andare controcorrente, di essere politicamente scorretto, di dire ciò che pensava e di fare ciò che diceva. Tra i personaggi noti del dopoguerra mi viene in mente solo un altro che abbia agito come lui, dicendo ciò che pensava e facendo ciò che diceva.

Ora siamo tutti un po’ più soli.

Hasta siempre, Gino!

Roberto Massari  


Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

* * *

a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

* * *

a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.