L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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venerdì 24 febbraio 2017

«FERRO, FUOCO, TERRA! 50 ANNI DI LAVORO IN MAREMMA»: LA NUOVA MOSTRA FOTOGRAFICA di Pino Bertelli


Ferro, Fuoco, Terra! 50 anni di lavoro in Maremma
Mostra fotografica di Pino Bertelli

La mostra di Pino Bertelli «Ferro, Fuoco, Terra! 50 anni di lavoro in Maremma» racconta con lo sguardo libertario di questo autore di fama internazionale il lavoro di ieri e di oggi della Maremma toscana. L'iniziativa fa parte del progetto di collaborazione tra Irta Leonardo (Istituto di Ricerca sul Territorio e l'Ambiente) e Magma Follonica, museo che fa dell'attenzione al mondo del lavoro e della memoria storica locale uno dei suoi principali fulcri.
Da sempre sensibile e recettivo alle questioni del lavoro e della società, dell'emarginazione, della diversità e della libertà, Pino Bertelli raccoglie in questa mostra ritratti, ambienti, luoghi di lavoro e di memoria in trenta foto in grande formato seguendo un percorso che unisce gli elementi della terra, del mare, del ferro e del fuoco.
La prima dimensione ambientale è quella dei lavori agricoli e del bosco, l'elemento della terra è catturato nella sua trasformazione che negli anni Settanta è già arrivata a modificare la fisionomia delle campagne. I lavoratori dell'agricoltura in questo periodo sono ormai ridotti a proporzioni marginali, ma in Maremma, territorio agricolo, ci sono persistenze ed elementi di continuità che fanno ancora resistenza. Le nuove generazioni agricole saranno più specializzate, più attente al prodotto, fino all'agricoltura biologica e alla creazione degli agriturismi.
L'altra fondamentale dimensione che racconta le terre di Maremma è quella delle miniere che negli anni Settanta/Ottanta vivono gli ultimi momenti di vita, come la miniera di Campiano/Boccheggiano: si tratta di un mondo che scomparirà totalmente nel giro di pochissimi anni, e di cui le foto di Bertelli conservano una fondamentale traccia.
Parlare di lavoro in Maremma significa anche parlare di grande industria pesante, dal polo chimico di Scarlino, a quello siderurgico di Piombino. Gli anni Ottanta e Novanta porteranno forti trasformazioni motivate da esigenze ambientali, e dal mercato mondiale che porterà a un profondo processo di ristrutturazione. I poli della grande industria diverranno sempre più marginali, trasformandosi da industrie propulsive che assorbivano manodopera ed erano anche un simbolo politico, a roccaforti disseccate e sospese anche nell'immaginario collettivo.
Accanto ai modelli da "seconda rivoluzione industriale" si pone il settore terziario, da quello turistico balneare di massa, al turismo culturale e gastronomico delle colline, ai percorsi di archeologia industriale che cercano di recuperare la memoria e farne un motore di sviluppo futuro.
Infine i nuovi mestieri legati alla quarta rivoluzione industriale, quella informatica, ma soprattutto la precarizzazione progressiva ed incisiva del lavoro, che semina i suoi vuoti, le sue questioni aperte e le sue ferite e poi le migrazioni del mondo che si uniscono a formare i nuovi ritratti di questa Maremma che raccontiamo attraverso il lavoro, attraverso l'identità del passato e quella in costruzione del futuro.

Silvia Trovato
Tiziano Arrigoni

Le strade della fotografia
Carlo Arturo Quintavalle - Ordinario di Storia dell'Arte, Università di Parma

Pino Bertelli è uno dei fotografi più importanti del nostro tempo, è un fotografo di consapevolezze complesse, di qualità molto alta, di passioni anche estreme. Comunque le sue immagini sono di quelle che restano nella storia della fotografia, e non solo in quella del nostro paese.
Se siano davvero realistiche non importa, i realismi sono molti e proprio Bertelli ne ha sperimentati diversi per giungere alla qualità delle sue raffigurazioni, ma ha anche vissuto da vicino, ne sono certo, la fotografia della astrazione, quella delle avanguardie. Che esse siano borghesi non credo, come non credo al filo rosso del realismo staccato da queste ricerche non di segno diverso, credo. Ma tutto questo non importa, anche le avanguardie, quelle dell'astrazione, hanno contribuito a distruggere le immagini pianificate di ogni ufficialità, dai futuristi ai costruttivisti, da Dada al Surrealismo, e parlo di fotografia.
Così forse un giorno potremo meglio ripercorrere le matrici della ricerca di Bertelli proprio dentro l'astrazione, come certo non sarebbe piaciuto a Ždanov e ai suoi poveri evocatori. Ma questa, forse, sarà altra storia.
La fotografia di Bertelli ha dialogato e dialoga ancora oggi con le immagini scattate da alcuni grandi protagonisti della fotografia, e sopratutto con Henri Cartier-Bresson, e con alcuni altri fotografi della Magnum, ma anche con altri attori sulla scena storica della fotografia, quelli legati alla Farm Security Administration. Come pensare dunque che siano nate queste foto che analizzano le persone, non i mestieri delle persone, se non da una partecipazione attenta allo spazio del loro lavoro, dalla comprensione della loro fatica? Come non pensare a quello che suggerivano Stryker e gli altri della FSA, dunque a Dorothea Lange e a Walker Evans, sul modo di porsi di fronte a un evento, sul come analizzarlo, sul come raccontarlo per immagini?
Bertelli ha una sapienza diversa rispetto a tanti fotografi impegnati, sa fermare il tempo e sa condensarlo nelle fotografie.

Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

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a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

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a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.