L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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domenica 13 novembre 2016

A LEONARD COHEN: POETA, SCRITTORE, UOMO, di Antonio Marchi

Non ho dubbi: se c'era un premio Nobel da dare l'avrei senz'altro conferito a un più completo (nel senso della letteratura e della poesia) Leonard Cohen, poeta e scrittore di talento - a differenza di Bob Dylan - cantante acclamato da più generazioni; schivo e solitario, perennemente inquieto e insoddisfatto, ma non per questo disdegnoso del confronto coi media.
Di Cohen Fabrizio De André disse: «Lui è il maestro. Tutti noi siamo partiti da lì».

Ed ecco come tutto cominciò: «È stato Lorca a commettere il terribile crimine contro natura, spingendomi verso la letteratura. Avevo quindici anni quando mi accostai alla sua opera. I primi versi che lessi furono:

Sotto l'arco di Elvira
voglio vederti passare
per conoscere il tuo nome
e iniziare a piangere.

Quella frase distrusse la mia vita. Compresi che la mia esistenza sarebbe stata uno sforzo continuo per scrivere, un giorno, una frase come quella».

Un personaggio enigmatico e poliedrico, dunque, e non poco contraddittorio. Leonard Cohen, ebreo canadese, eterno girovago, ha comunque saputo proporre in lunghi anni di attività artistica una disamina lucida e rigorosa dei moderni scandagli intellettuali dell'io. Un io rabbioso e dolente, annegato nella precarietà del quotidiano ma costantemente assetato di certezze intangibili; un io stanco e deluso, ma sempre alla ricerca di quei miti sopravvissuti alla catastrofe dello scetticismo - dove il sacro si affaccia nei sensi e nell'estasi del bello. Cohen ha offerto nei libri e nelle canzoni la continuità di un'indagine ansiosa e sfaccettata, mai gratuita o formalistica, delle inquietudini sotterranee di una critica modernità. Forse il suo contributo maggiore resta quel disperato tentativo, già presente nei suoi primi lavori e poi sempre approfondito, di riconoscere nell'apparenza dei sensi i segni di una rivelazione divina, di un ordine superiore; di rivestire d'eterno ciò che ha tutti i caratteri del transitorio. Le tematiche sono più attuali che mai, Cohen continua a distinguersi con uno stile personalissimo e intransigente, intriso e di «retorica biblica» e di «slang quotidiano, un miscuglio di realismo e surrealismo in cui si rincorrono i motivi della morte-sensualità, violenza-erotismo, bellezza-sangue». (A. Lorenzin). I temi di Cohen sono universali, assoluti: religione, morte, amore, sesso, mito - in un orizzonte culturale più europeo che americano. Cohen non è mai stato un idolo della moltitudine (a differenza di Dylan), non ha mai urlato dai palcoscenici, si è concesso poco ai nuovi veicoli di comunicazione. La sua poesia discreta e misurata resta, letta o ascoltata, la parola del vocabolo; il gioco dei sottintesi e delle pause assume un rilievo che conferisce al testo una sorta di comunicazione diretta, immediata, non discorsiva, quasi sacrale. L'arte diventa una sottile alchimia che trasforma la sconfitta - l'unica vera esperienza dell'essere umano - dice Cohen - in orazione, la degradazione in ascesi, il disordine in ordine.
In un'intervista disse: «Un artista lavora sul caos e sulla disperazione per estrarre una forma, un senso, come Dio quando fece il mondo, appunto il caos»… e ancora: «Ogni teoria che abbia come punto di partenza il riconoscimento della bellezza attraverso il caos e la desolazione è per me puro chiacchiericcio culturale».
Nell'arco di tempo che va dal '68 ad oggi la poetica di Cohen presenta differenze sia formali che contenutistiche, un graduale trapasso da temi e soggetti di rassegnate inquietudini a esplosioni beffarde e sarcastiche, talvolta amarissime, che investono un mondo sempre più vuoto e dove la stessa presenza dell'io creatore viene ridicolizzata e messa in discussione.
Restare in ascolto, questo vuol dirci Cohen: «Sono vuoto, ma accolgo. Non sono diventato più saggio. Sono solo come sulla cima di una collina: vedo il lato da cui sono venuto, ma vedo anche l'altro versante».

Struggente il commiato che prese pochi mesi fa dalla sua compagna, Marianne, nell'ultima lettera che le scrisse dopo aver saputo della malattia di lei:
«Marianne, siamo arrivati a quel punto della vita in cui siamo vecchi e i nostri corpi si sgretolano. Penso che ti seguirò molto presto. Sappi che ti sono così vicino che se tendi una mano puoi raggiungere la mia. Ti ho sempre amata per la tua bellezza e per la tua saggezza. Ma so che non devo dire più nulla a tal proposito, perché sai già tutto. Voglio solo augurarti buon viaggio. Arrivederci vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada».

Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

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a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

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a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

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a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.