L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

PER SAPERNE DI PIÙ CI SONO UNA COLLANA DI LIBRI E UN BLOG IN VARIE LINGUE…

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mercoledì 13 aprile 2011

PEPPE FONTANA È LIBERO!










Giuseppe Fontana (nato a Castelvetrano - Trapani - il 13 aprile 1957 - residente a Selinunte) è stato arrestato a settembre del 1994, processato e infine condannato con l'accusa di aver partecipato a un traffico di droga dagli Stati Uniti all'Italia, in concorso con più di dieci persone. Fontana si è sempre dichiarato innocente da tale accusa, ha sempre cercato di far riaprire il processo (visto che nel precedente era stata fatta scomparire una prova a suo favore e da allora sono emerse testimonianze che lo scagionerebbero), ma ha sempre anche lottato in difesa dei propri diritti e degli altri reclusi. E questo non gliel'anno mai perdonato, obblgandolo spesso a isolamenti punitivi o al trasferimento in carceri tristemente celebri, come quello di Cerinola.


Io divenni suo amico alla fine del 1999-inizio del 2000 proprio perché dovetti intervenire contro il direttore del carcere di Termini Imerese che si rifiutava di fargli recapitare i libri che Peppe chiedeva. Vincemmo nell'immediato, ma a Peppe gliela stanno facendo pagare ancora. Ora è in carcere a Palermo (via Bachelet).

E in carcere Fontana si è messo a leggere con passione e alla grande, politicizzandosi. Si dichiara anarchico, guevarista e rivoluzionario (è membro "attivo" della Fondazione Guevara e di Utopia rossa), partecipa per iscritto alle nostre e ad altre discussioni politiche, è d'accordo sull'adesione alla Quinta internazionale, fa opera di proselitismo.

Della condanna complessiva a 27 anni di carcere (sì, avete letto bene: 27 anni di carcere, un quasi ergastolo!), ne ha fatti fisicamente quasi 16, ma se si sommano l'indulto bertinottiano e altri sconti, ne avrebbe fatti in termini giudiziari circa 24. A questo punto, la semilibertà sarebbe moralmente obbligatoria, ma evidentemente coloro che lo hanno voluto condannare al carcere quasi a vita e lo hanno fatto perseguitare in questi anni, hanno paura che Peppe possa riacquistare l'agibilità politica. Di qui i trucchi con i quali ogni tot mesi gli fanno balenare prossima la semilibertà che puntualmente viene rifiutata all'ultimo momento con i pretesti più ridicoli. Cercano, ovviamente, di fargli perdere la testa, sperando in un esito tragico della vicenda.

In questi anni ho/abbiamo fatto (per es. insieme al Carmelo Viola di cui segue un testo) di tutto per far circolare notizie su di lui e anche sulla sua produzione teorica (ha scritto, per esempio, un bel libro autobiografico sul periodo trascorso a New York in cui denota buone potenzialità come scrittore), ma non siamo riusciti a sforare nemmeno il silenzio del Manifesto e di Liberazione. Figuratevi quello dei principali quotidiani.

Se tra chi legge queste righe c'è qualcuno che conosce dei giornalisti disposti a dargli/darci una mano, si metta in contatto con me. Posso spedire loro immediatamente il fascicolo con la vicenda processuale di Peppe.

A Selinunte c'è la famiglia di Peppe e in modo particolare il fratello Giancarlo che fa da tramite sul piano informativo. Tutto ciò che mi mandate gli viene recapitato. L'avvocato è Franco Messina.

Un'ultima annotazione: per quel che conosco Peppe (più di un decennio di amicizia, centinaia di lettere, due lunghe conversazioni telefoniche), so che fa sul serio. Se inizia uno sciopero della fame è capace di portarlo sino in fondo e del resto i suoi carcerieri a questo sono voluti arrivare. Se necessario, se la famiglia lo richiede, io sono disposto a partire per Selinunte anche nelle prossime ore, con la ferma intenzione di impedirgli di continuare. Non so se ho l'autorità morale sufficiente per riuscirci, ma so che da decenni rifletto sugli esiti tragici degli scioperi della fame quando fatti con determinazione rivoluzionaria: dai trotskisti a Vorkuta negli anni '30 fino a Bobby Sand e gli altri prigionieri irlandesi. Per non parlare di fatti ancor più recenti. Ebbene, l'idea di rivoluzione in cui credo è quella della vita e non della morte. Anche se è giusto rendere omaggio a chi con la propria morte ha voluto dare maggiore forza all'idea. In questo condivido il breve messaggio dall'Argentina che segue.

Aiutate, quindi, Peppe Fontana. Ormai il problema fondamentale è diventato rompere il silenzio stampa sulla sua allucinante vicenda giudiziaria. Tra i molti cui sto mandando questi materiali, chi ha accesso al Manifesto e a Liberazione, si faccia avanti, protesti e apra una breccia. Prima che sia troppo tardi.

Roberto Massari

Messaggio dall'Argentina:

Peppe caro, ti confesso una cosa che spesso faccio nel mio intimo – ed è la prima volta che lo dico a qualcuno – quando lo sguardo dolce-feroce-scanzonato del Che mi sorprende da qualche foto; “gli dico”: “dovevi proprio morire? hai idea di quanto abbiamo bisogno di te? se tu stesse ancora vivo, anche con i tuoi quasi 82 anni, questo cavolo di mondo sarebbe un po’ meno brutto… anzi, forse sarebbe semplicemente bello!”

Dall’Argentina attenderò fremente la notizia che la tua lotta hai deciso di continuarla non da una maglietta o dal nome di qualche centro sociale, ma vivo e incazzato come non mai!

Ti abbraccio forte. Hasta la victoria siempre!

Enzo (Valls)


NUORO 18/12/2010

COMUNICATO DI LOTTA, DENUNCIA E DI SOLIDARIETÀ.

Agli Amici, ai Compagni e a tutti coloro che, oppressi e sfruttati dai Mafiosi della Bipolare Apolitica Cupola Italiota e Mondiale, lottano e resistono contro i sicari e i lacchè del capitalismo imperialista, di cui l’Italia ne è la più marcia e perversa espressione;

Agli studenti, che in questi giorni legittimamente protestano contro gli arroganti e prepotenti usurpatori della Sovranità Popolare e rapinatori della Res Publica, che con una vergognosa e diuturna commedia per idioti, osano giustificare l’occupazione del Parlamento; a tutti i Prigionieri nei cloacali Lager di regime Nazistalinista d’Italia che resistono allo scellerato programma di annichilimento, messo in atto dai servi e collaborazionisti del sistema criminale, per il quale gestiscono i Lager di sterminio;

A tutti voi, come militante libertario Guevarista Prigioniero, esprimo la centralità della solidarietà attiva nella lotta rivoluzionaria Anticapitalista, Anticlericale, Antimperialista e Antimafiosa, per la riconquista della Sovranità del Popolo del Mondo, per la rivendicazione degli inalienabili diritti dell’uomo, per la Libertà, la Giustizia e la Fratellanza senza confini e discriminazioni, all’insegna del Biosocialismo di Mutuo Soccorso Internazionale Libertario Guevariano.

E DENUNCIO

La criminale condizione della mia attuale Prigionia nella Guantanamo Italiana, la prigione di Nuoro, nella quale sono segregato in uno stato di assoluta illegalità ove subisco tortura psicofisica giorno e notte e dietro cui, vi è la volontà, palese, di eliminarmi, minando gravemente il mio sistema immunitario e la mia resistenza psichica, attraverso: la privazione del sonno, la nefazione del diritto ad alimentarmi sufficientemente , secondo la propria dieta vegana, l’impossibilità di soddisfare i propri fisiologici bisogni, che un buco sul pavimento, come cesso, non consente per causa di un ginocchio non più articolabile per i passati pestaggi da parte delle “Squadrette” in altri Lager, già denunciate (inutilmente !) e per ovvi blocchi psicologici dovuti alla presenza di altri prigionieri in cella, che si “godono in bella vista”, e olfatto, le “dinamiche cessoarie” dell’aperto buco alla turca, nonostante io abbia certificato l’autorizzazione ad avere un vero cesso con tazza dal dirigente sanitario; per l’impossibilità di ripararsi dal freddo, in quanto, dalle scassate finestre, entra vento e pioggia che in assenza di riscaldamenti fanno battere i denti e dolore alle ossa; per la privazione degli spazi nella legale misura stabilità dalla recente sentenza dal tribunale dei diritti dell’uomo di Strasburgo; per l’impossibilità di lavarsi con sufficiente acqua calda in una doccia munita di finestre con vetro che impediscono al gelido vento di gelare le carni; per l’impossibilità di avere il cibo Ministeriale corrispondente al, non rispettato, menù redatto dai nutrizionisti del Ministero, cibo scarso e non commestibile a causa delle modalità e dei tempi con cui esso viene distribuito, le quali violano veementemente tutte le norme igienico sanitarie stabilite dalle leggi; per l’impossibilità di svolgere le ore d’aria al riparo dalle intemperie climatiche, dalla ruggine bagnata e dalle putrefatte carni di piccioni che piovono in testa; per il costante pericolo di infezioni a causa dei topi, blatte e volatili che circolano all’interno del padiglione e delle celle; per l’impossibilità di effettuare colloqui con i propri cari e anche con i propri difensori a causa della distanza e dei proibitivi costi di viaggio per raggiungere in aereo/nave questa prigione; in questa prigione non è neanche garantito il pronto soccorso e se si ha un attacco cardiaco, prima che il secondino senta, individui la cella, risponda e venga ad aprire cancello e il blindato, si è già cadaveri !

Io sono stato qui deportato per essere eliminato !

In questi 10 mesi sono già finito due volte in ospedale, per fortuna sopravvivendo , ma sento che la mia salute peggiora di giorno in giorno...

Il mio allontanamento dal carcere di Palermo fu ufficialmente motivato dal fatto di avere subito il mio primo e unico rapporto disciplinare, dei cinque anni di mia detenzione in quel carcere, per essermi rifiutato di andare in infermeria mentre stavo male e a letto, piuttosto che essere visitato in cella, come la legge prevede.

Sua altezza, la Feudataria del Kattiverio Pagliarelli e cancelli, obbedendo, senz’altro, al Diktat occulto di qual potere che, sentendosi disturbato dal sottoscritto, mi vuole eliminato, usò quel ridicolo pretesto per ottenere la mia punitiva deportazione in questa Guantanamo, che rapidamente le venne accolta e disposta, senza nemmeno attendere che mi riprendessi dal mio destabilizzato stato di salute a seguito di un sciopero della fame e della sete, che mi aveva portato quasi al coma, e impedendomi, anche, di sostenere gli esami di stato che avrei dovuto sostenere nei prossimi 3 mesi e che non ho sostenuto, nonostante il diritto per legge lo garantisca !

QUEL RAPPORTO DISCIPLINARE, CHE MOTIVO’ LA MIA DEPORTAZIONE A NUORO E L’ALLONTANAMENTO DAI MIEI AFFETTI E DALLA MIA TERRA, NON FU RICONOSCIUTO DAL MAGISTRATO DI SORVEGLIANZA DI PALERMO, TANT’E’, CHE DOPO IL MIO ALLONTANAMENTO, MI CONCESSE, COMUNQUE, UN PERMESSO PREMIO !

QUEL RAPPORTO DISCIPLINARE NON E’ STATO RICONOSCIUTO NEANCHE DA UN MAGISTRATO DI SORVEGLIANZA DELLA SARDEGNA CHE MI HA CONCESSO LO SCONTO PER BUONA CONDOTTA ANCHE PER QUEL PERIODO INTERESSATO DAL RAPPORTO DISCIPLINARE, DICENDO, IN SINTESI, CHE E’ UNA “CAZZATA” NON OSTATIVA ALLA FRUIZIONE DEL BENEFICIO DELLO SCONTO PER BUONA CONDOTTA; DUNQUE, BEN DUE GIUDICI, DI DUE DIVERSE REGIONI, NON HANNO TENUTO IN CONSIDERAZIONE QUEL RAPPORTO DISCIPLINARE; PERO’ IO MI TROVO IN QUESTO LAGER, LONTANO DALLA FAMIGLIA E CON IL PERCORSO PREMIALE DEI PERMESSI INTERROTTO DA PASQUA 2009, A CAUSA DI QUEL RAPPORTO DISCIPLINARE !!!

SCHIZOFRENIA ???! NO !, QUESTA E’ LA PROVA DELL’INGIUSTIZIA SUBITA PER MANO DELLA FEUDATARIA DEL “PAGLIARELLI” PALERMITANO, SICARI DEI MIEI PERSECUTORI OCCULTI !

Per legge, anche in caso di trasferimento, io avrei dovuto continuare a beneficiare dei permessi premio.

Ma, stranamente (ed illegalmente !) essi sono stati interrotti da questo ufficio di sorveglianza di Nuoro, da un Magistrato che ha preteso che io venissi riosservato per almeno 6 mesi, prima di riammettermi al beneficio interrotto; di mesi ne sono trascorsi nove e il Magistrato si è fatto trasferire senza firmare la riammissione al percorso premiale dei permessi !

Il nuovo arrivato, in sua sostituzione, tal Dott. G. Cau (Ex pubblico ministero...) proveniente dal Tribunale di Sassari, costretto a dare una risposta alla mia domanda di riammissione ai permessi premio, che speravo di riavere per questo natale, facendo felice i miei anziani genitori, sconfortati, più di me, dalla interruzione ingiusta e dalla lunga attesa, che non poteva ASSOLUTAMENTE negarmi in assenza di sopravvenuti elementi e fatti ostativi alla concessione del beneficio interrotto (OSTATIVITA’ CHE NON POTEVA ESSERCI IN NESSUN MODO, ANCHE PERCHE’ IL 12 OTTOBRE 2010 I GIUDICI E IL PROCURATORE DEL TRIBUNALE DI TRAPANI NELL’UDIENZA CHE SI E’ TENUTA PER IL PROVVEDIMENTO DELLA MISURA DI PREVENZIONE PERSONALE NEI MIEI CONFRONTI, HANNO ALL’UNISONO DICHIARATO E SCRITTO IN SENTENZA CHE HO BENEFICIATO DI DIVERSI PERMESSI PREMI CONCESSI PER ASSENZA DI PERICOLOSITÀ’ E CONCLUSISI TUTTI CON ESITO POSITIVO, RICONFERMANDO L’ATTUALE ASSENZA DI PERICOLOSITÀ’ SOCIALE E, DUNQUE, RITENUTO GIUSTO ED OPPORTUNO NON INFLIGGERMI LA MISURA DI PREVENZIONE PERSONALE CON LA SORVEGLIANZA SPECIALE) .

Irrazionalmente, ingiustamente, e con provocatoria superficialità, il 07/12/2010 ha rigettato la riammissione ai miei permessi premi con la seguente pazzesca motivazione ! <> concedendomi, soltanto, 24 ore di tempo per interporre reclamo al tribunale di sorveglianza di Sassari !

Cosa che sono riuscito a fare comunque (spero), nonostante la lucidità obnubilata da siffatto rigetto che mi ha fatto andare in tilt (e se non fossi stato capace di scrivere un reclamo ??! un avvocato non lo si trova nella cella accanto !
e per comunicare con il proprio avvocato, le vie sono: la posta e il telefono, iter che fanno fuori, di gran lunga, le 24 ore disponibili entro le quali si può opporre reclamo !

Ma l’ingiustizia se ne strafotte delle mie possibilità di difesa ed è già tanto che mi si permetta il diritto a reclamare nelle 24 ore !

Così funziona la Giustizia del Paese del diritto....!) il mio reclamo ai giudici del tribunale di Sassari non potrebbe essere respinto e io spero di trovare, lì, dei giudici coraggiosi, come quei rari giusti individui che mi hanno ammesso ai permessi premio.

Che non hanno riconosciuto la Porkata punitiva della Tenutaria del Feudo Pagliarelli di Palermo e che non hanno riconosciuto alcuna mia attuale pericolosità sociale, tale da meritare una sorveglianza speciale e la sospensione dei benefici penitenziari concessimi.

Ma se ciò non dovesse accadere, difronte ad un altro rigetto, sarei costretto a ricorrere in cassazione e attendere (intanto l’ammissibilità al mio ricorso) una risposta, che non arriverebbe prima di 8-10 mesi.

Continuando a rimanere in questa lurida, cella a subire quel trattamento speciale che mi vuole ammazzare in qualche modo !
sono segregato, qui , a “Badù e Carros” (nel famigerato campo di concentramento voluto dal Generale Dalla Chiesa negli anni 70 per isolare, torturare ed eliminare i combattenti e i dissidenti dell’allora regime, padre dell’attuale regime Mafionazifascista che continua ad usare questo Lager per le stesse finalità con cui vogliono assassinare il sottoscritto) illegalmente, VISTO che per l’ammissione al percorso premiale, di fatto, dovrei essere declassificato dal circuito dell’alta sicurezza e comunque essere in un carcere a circuito attenuato, non distante da casa oltre i 250 chilometri, e non nella Guantanamo d’Italia !
sottoposto a ogni tipo di tortura e così lontano da non potermi permettere colloqui con i miei cari, per i proibitivi costi di viaggio e altre obbligate spese.

Ma anche per l’impossibilità di sostenere fatiche del genere da parte dei miei anziani genitori; distanza proibitiva anche per permettermi una difesa adeguata; E VISTO anche, e soprattutto, che è stata riconosciuta a ottobre del 2010 la mia NON pericolosità sociale o/e collegamenti attuali con Bin Laden, con il Subcomandante Marcos e con Totò Riina !

PERO’ IO SONO STATO E CONTINUO AD ESSERE LAGERIZZATO IN QUESTO CAMPO DI STERMINIO DI NUORO PER UN RAPPORTO DISCIPLINARE INFLITTOMI APPOSITAMENTE DA UN TERZINO, SICARIO DELLA TENUTARIA DEL KATTIVERIO PALERMITANO, PER ALLONTANARMI PUNITIVAMENTE DA PALERMO, CHE NON E’ STATO RICONOSCIUTO DA BEN DUE GIUDICI DI SORVEGLIANZA DI DUE DIVERSE REGIONI !!

Amici e Compagni, considerata la situazione e la regnante ingiustizia prevalente, esercitata dai fascisti mafiosi che la controllano sui rari e ostracizzati uomini giusti, di cui sono vittima dal 1994 e nella convinzione che tale continuerà ad accanirsi sul sottoscritto fino alla mia suicidazione di regime, che fino ad oggi conta di SETTANTATRÉ’ vittime, e consapevole che tutta la mia resistenza dipende, purtroppo, dai limiti del mio sistema immunitario, al quale non voglio soccombere in quanto sono determinato a difendere la libertà di ciò che sono fondamentalmente nelle idee e nella volontà di non accettare ingiustizie, per me e per gli altri, rivendicando la Sovranità di individuo sociale, libero e pensante di agire e reagire per i propri diritti/doveri, secondi veri principi umani e democratici, a costo della propria vita, non avendo altro con cui lottare, oltre al mio corpo, userò questo per resistere allo stupro della mia identità e della mia libertà, costituente le mie idee, i miei sogni, il mio spirito, i miei sentimenti, i miei valori umani, intellettuali e politici; pertanto, vi comunico che è mia intenzione ricorrere allo sciopero della fame e della sete ad oltranza, in una lotta estrema in cui sarà anche quella di tutti i prigionieri che non hanno più voce, perché questo regime ha suicidato, e di tutti gli altri che giornalmente rischiano la suicidazione negli illegali campi di concentramento e sterminio italiani.

E sin da ora dichiaro che, a sciopero iniziato, non permetto a questo regime il trattamento sanitario obbligatorio né alcun altro tipo di trattamento.

Chiedo agli amici e compagni avvocati di far rispettare questo mio diritto e una solidale volontà azione di difesa contro i miei futuri assassini affinché non restino impuniti.

Nomi e cognomi di costoro nonché dei collaboratori e dei responsabili di quanto ho subito e continuo a subire in questo Lager, sono i firmatari di tutti i provvedimenti che mi hanno impedito di avere giustizia, boicottato la mia libertà e quelle misure premiali, vitali alla resistenza contro la tortura che mi si infligge quotidianamente impunemente nei confronti dei quali, individualmente, nei prossimi giorni presenterò azioni penali, dandovene comunicazione, dopodiché inizierò lo sciopero della fame e della sete.

Insieme a tutti i combattenti, ovunque nel mondo, obbedendo alla mia coscienza e senza paura, io lotto e continuerò a lottare per la libertà, i diritti umani e la giustizia Vera.

Hasta La Victoria, Siempre !!!
Peppe Fontana

A PROPOSITO DI MAFIE, LIBRI, EDITORIA E LIBERTÀ..., di Peppe Fontana

Denuncia e consigli

Cari Amici (e non...), prima , abbiate la pazienza di sopportare l’aneddoto che mi accingo a raccontarvi.
Dopo la mia deportazione in questo super carcere di “Badù e Carros! in Nuoro, una delle mie prime cose che ho iniziato a fare, dopo essermi ripreso dal riedukattivo cambiamento residenziale, è stato quello di conoscere la Sardegna, che non conoscevo (e ancora sono in via di scoprirla...), rimproverandomi di avere conosciuto mezzo mondo e non una terra così vicino, che si rivela davvero bella, magica e con un’anima selvaggia, nobile e generosa.
E come conoscerla, quando sei chiuso in una cella, se non attraverso i libri !
Così cominciai a procurarmi una selezionata carrellata di libri sulla Sardegna e di letteratura Sarda, di autori del calibro di Deledda, Niffoi, Lussu, Atzenei, Ledda, Satta, e di autori stranieri, come Ernst Junger con il suo bel libro “Terra Sarda” (un Anarchico che stimo assai, autore de “Il Ribelle”).
Tra un libro e l’altro scambiavo le mie impressioni di ciò che leggevo con amici, con cui corrispondo “romanticamente”, cioè con carta e calamaio, uno di questi miei cari amici, bella testa pensante e di sconfinata cultura, mi raccomandò di leggere i libri di Marcello Fois, scrittore contemporaneo Barbaricino, pluripremiato, che scrive e racconta la sua terra come un poeta chirurgo.
Questo scrittore non mi era nuovo, in quanto su una rivista avevo letto la recensione del suo ultimo libro “In Sardegna non c’è il mare” e mi aveva incuriosito, tant’è che me lo ero appuntato per acquistarlo.
Dopo una ventina di giorni il Fois me lo ritrovò a pochi metri da me, con altri scrittori, a parlare del suo nuovo libro !
“Badù e Carros” è davvero una Guantanamo Italiana nel significato punitivo da parte di chi spedisce qui prigionieri scomodi o da demolire psicofisicamente e da parte nostra che lo subiamo per l’isolamento e la difficoltà grande distanza dagli affetti e dalla propria terra, la tortura consiste in ciò; e per queste finalità fu, allora, pensato dal Generale Dalla Chiesa, per combattere e piegare i terroristi- Oggi, anche “Badù e Carros” subisce questo triste ruolo che non vorrebbe più avere e la direttrice, giovane e coraggiosa, si muove in questo senso, cercando di bilanciare l’adrenalinico Status Quo con iniziative Biofile e qualitativamente di pregio- Infatti qui ogni anno si organizzano eventi culturali e artistici importanti, pochi ma davvero virtuosi, nonostante tutte le complicanze demate dalla sicurezza che qui sono al massimo ma che vengono soddisfatte grazie anche alla lungimirante disponibilità del comandante e all’efficienza organizzativa dell’ufficio educativo guidato da una che qui a “Badù e Carros” ne ha viste per 26 anni e che con il suo gruppo di Amazzoni (destabilizzanti per la bellezza...) sa come muoversi per permettere la realizzazione di eventi simili.
Hey ! Hey ! state forse pensando che mi sono beccato la “sindrome di Stoccolma !?!” non è così, “Badù e Carros” rimane una Guantanamo per noi prigionieri, qui deportati, per volontà dei sicari del regime Mafionaziplutomassoteocratico, per punizione ! però, per onestà intellettuale, occorre riconoscere dei tributi alle iniziative con gli “attributi” della direttrice di questo posto.
E “Badù e Carros “ è certamente un luogo o non-luogo interessante per la sua maledetta storia, per la sua funzione e per il tipo di prigionieri che ha “ospitato” e che “ospita”, per quel mondo esterno intellettualmente curioso e interessato all’arte e agli aspetti psicosocioantropologici degli individui.
Questo spiega del perché scrittori così importanti, come Fois o Michela Murgia (quest’ultima vincitrice del “Campiello “ 2010) o Jazzisti di fama mondiale, come il Paolo Fresu, decidono di andare in questi posti a presentare le loro opere, piuttosto che in una piazza priva di “fuoco”.
Ma ritorniamo a quella giornata con Fois a pochi metri da me che ci ringraziava, con una imbarazzante umiltà, per avergli portato fortuna, dicendo che ritornava volentieri in mezzo a noi (quest’anno la fortuna la portammo a Michela Murgia...), lusingandoci non poco.
(sto andando per le lunghe vero ? pazientatevi, sto concludendo).
Dopo la presentazione dei loro libri e il ringraziamento degli scrittori, cinque in tutto, diedero la parola, attesa, ai prigionieri presenti nella gremita chiesa, in cui v’erano presenti, ovviamente, la direttrice con il suo personale carcerario al completo e varie personalità ospiti (magistrati di sorveglianza, ex giudici,ora garanti dei diritti dei prigionieri, giornalisti e assistenti sociali ).
Io spinto dal dovere intellettuale e per gratitudine, ma anche di due “bastardi” a me vicino, vincendo la timidezza e l’emozione, mi alzai, prendendo parola, iniziando a dire che per me quella era una incredibile coincidenza (avere il Fois davanti a me) e che ne ero felice.
Poi, siccome l’argomento era “il libro”, dissi (facendovi una sintesi) che per me i libri sono stati come fiammiferi donatemi da prometeo per attraversare l’oscura foresta della mia vita; luce donata agli umani dal Dio Ribelle, affinché potendo vedere e comprendere la vita terrena, potessero avvicinarsi alla verità e liberarsi dall’oscura prigione fatta di paura, superstizione , menzogne, mortale fanatismo religioso e schiavitù per ignoranza e solitudine.
Non a caso la scienza e la conoscenza erano avversate e proibite dalle Teocrazie e i libri rivoluzionari, portatori di Luce, messi all’indice e inceneriti; e i libri autorizzati, comunque inaccessibili al popolo, quanto scritti in una lingua sconosciuta.
Dissi che i libri mi permettevano di evadere liberandomi dall’abito di carne che lasciavo nel non-luogo dei miei torturatori, acquistando libertà che nessuna prigione e nessun rogo può alienare- dissi, anche, che venire qui, dagli “ultimi” della società rendeva noi ma soprattutto loro, gli scrittori, grande onore; si tratta di quella potente umiltà che i saggi rivoluzionari ben conoscono.....perché è dal basso che una vera rivoluzione può compiersi e cambiare lo stato delle cose.
E per ringraziarli, infine raccontai anche una breve storiella metaforica che racconterò anche voi-(abbiate pietà !...)
Siamo in Cina, in un campo di esecuzione capitali i condannati tutti in fila in ginocchio, attendono la pallottola nella nuca- tutti si disperano e piangono uno è, invece, silenzioso, come se ignorasse quanto sta per accadergli, e con indifferenza è chinato su un libro, a leggere le ultime pagine di un libro, una storia d’amore; giunto il suo momento fatale, si girò, guardo negli occhi il soldato e pregandolo gli chiese se poteva giustiziarlo per ultimo, in modo da poter finire di leggere le ultime cinque pagine.
Il soldato sorpreso dall’insolita richiesta, andò dall’ufficiale riferendo il fatto- l’ufficiale, anch’egli sorpreso e commosso, disse che quell’uomo meritava di vivere; e così fu graziato.
“I libri salvano la vita....ci liberano dalle catene della non-vita, l’ignoranza” uno dei significati pertinenti e concatenato al vocabolo libertà, tra i tanti vocaboli Latini: Libertas, Liberator, Liberatoris, Liber, Liberalia, Liberalium, Libertatis, Liberi, Liberorum, Libera, Liberum; Liber-Libri si riferisce alla corteccia interna o parte vivente dell’albero, cioè il tessuto vegetale che è percorso da minuscoli canali che, a loro volta, permettono il transito e la ripartizione della linfa vitale all’intera pianta.
Ecco io considero i libri, come linfa vitale della testa del nostro albero, il cervello....
dopo questo lungo racconto, come premessa, eccomi al dunque.
In questi giorni una proposta di legge sul prezzo del libro è stata approvata all’unanimità dalla camera e sta ora, per essere discussa alla commissione cultura (!?) del senato.
Si tratta di una scellerata legge, facente parte di quel programma iniziato 25 anni fa, che ha come scopo di assassinare piccoli editori e librai indipendenti e controcorrente, per favorire i grandi gruppi editoriali e le grandi librerie controllate da questi.
I piccoli editori non possono contrastare la grande concorrenza e sono costretti a chiudere bottega, come tutti quei bottegai schiacciati dagli ipermercati e dagli “outlet”.
Tutto ciò significa appiattimento culturale, controllo dei saperi e della informazione libera, distruzione della diversità, alienazione sociale e prigionia di una dittatura oscurantista che vuole una massificata umanità sotto controllo e priva di strumenti e opportunità che le consente travagli intellettuali attraverso la conoscenza e dunque il consapevole diritto alla lotta contro ogni forma di oscurantismo per la difesa della propria identità, culturale e libertà.
Inutile ripetere che la bicefala servitù al Governo fa gli interessi delle multinazionali e giammai del Popolo e che ognuno di noi può e ha il dovere/diritto di combattere questo Status Quo criminale e criminogeno- Come ? con piccole contributi che hanno un grande e vitale valore rivoluzionario.
Acquistare libri dai piccoli editori indipendenti e in questo modo sosterremo la loro coraggiosa, solidarietà, lotta per la sopravvivenza nonché la nostra resistenza contro chi vuole rimbecillirci , per relegarci nei fossati dell’ignoranza, privandoci della nostra libertà.
questo è il mio consiglio.
Sosteniamo i piccoli editori e librai, come gli ultimi bottegai !
Tra i tanti vi segnalo i preziosi libri dell’amico-compagno Roberto Massari editore (che tanto mi sta a cuore) come i libri del fraterno amico Carmelo R. Viola, del centro studi biologia sociale di Acireale (CT), indispensabili ! della “Eleuthera” edizioni; Andrea Chersi editore; Malatempora e nuovi equilibri edizioni e tutti gli altri.
Attenzione amici a non sottovalutare quanto vi ho fin qui portato a conoscenza.
“Quid Est Libertas ? Potestas Vivendi, Ut Velis”
La libertà di scegliere di vivere, come vogliamo, dipende esclusivamente dalla nostra volontà.
Non dimentichiamolo !
Peppe Fontana
(prigioniero di stato)
Peppe Fontana dal carcere di Badu 'e Carros
Data: 18/06/2010

Ancora una volta parlo di me e della mia infinita tragedia per rendere meglio e chiara l’idea del grave stato di ingiustizia sociale in cui versa il nostro Paese, che senza accorgesene , forse anche colpa del linguaggio che, abusato inopportunamente, ha perso di quel significato necessario alla comunicazione, importante per l’attenzione degli uomini verso gli eventi (e gli incidenti) sociali, e sottovalutandone colpevolmente (irresponsabilmente) prodomi, è, davvero, diventato uno stato di polizia a regime Plutooligarchico, la cui (in)giustizia è, non a caso, al 176•mo posto dopo il Gabon, e condannata un centinaio di volte per gravi violazioni dei diritti dell’uomo, che con i codici penali dei Paesi civili e Democratici o meno, significa reato di tortura, discriminazione di razza, classe, e così via..., dalla corte, alta corte, di Strasburgo.

Io sono stato arrestato nel 1994, accusato in due diversi procedimenti per concorso esterno in associazione mafiosa e per traffico Internazionale di stupefacenti , in entrambi i (due) processi, Pentiti, F.B.I fatti, testimoni, e razionali-logici argomenti , hanno provato, inequivocabilmente, la mia assoluta innocenza difronte alle accuse contestatemi, dopo 8 (otto !) anni di processi illegali, in quanto privo della garanzia costituzionale alla giusta difesa e di un giusto processo, sono stato condannato per LIBERO CONVINCIMENTO dei giudici a 19+9 anni di carcere, totale 28 anni, divenuti irrevocabili qualche mese prima che il governo, confessando di avere celebrato processi ingiusti, varasse la riforma penale chiamata “Giusto Processo” la rivendicazione di una revisione con giusto processo dal carcere di Termini Imerese mi costò la deportazione nel Supercarcere di Carinola, capolinea per i condannati a fine pena mai, ove dopo quattro anni, grazie ad un corso scolastico alberghiero della durata di cinque anni potei essere trasferito al “Pagliarelli” di Palermo, ove per quasi cinque anni ebbi la possibilità di frequentare la scuola, stando vicino alla famiglia che abita a circa un’ora di macchina da Palermo (Selinunte), tutto filava liscio e il rapporto con l’amministrazione e la sorveglianza del “Pagliarelli” era abbastanza pacifico e di reciproco rispetto, dopo 15 anni di prigionia, grazie anche alla splendida solidarietà di tutti gli amici e i gruppi di sostegno che hanno saputo esprimere la loro empatia, facendo sentire la loro voce presso il Tribunale di Sorveglianza di Palermo, il magistrato di sorveglianza, la coraggiosa Dott.ssa Agnello, mi concesse il primo permesso premio di 48 ore, questo fu l’inizio di un sogno, usci altre volte in permesso, quattro volte con il doppio delle ore, la scuola alberghiera stava concludendosi e la possibilità di una pena alternativa dopo 16 anni di prigionia, per ARIA FRITTA , si faceva sempre più vicina; fino a quando non arriva una certa Francesca Vazzana, cacciata come direttrice dal carcere di Trapani, perfino dal corpo della polizia penitenziaria.

Al “ Pagliarelli”, a fare la Vice Direttrice responsabile del padiglione ove ero io detenuto.

Inizia a rigettare ogni mia legittima domanda, che ricorrendo alla direttrice vengono, invece, accettate; inquisiscono la direttrice e lei ne prende il posto come reggente temporanea, inizia a provocarmi rigettando ogni mia istanza (la rappresaglia è iniziata...); alcuni suoi fidati secondini anzi direi terzini e quartini, non perdono occasione per provocarmi in modo da infliggermi una sanzione disciplinare che fino a quel momento, per quasi cinque anni, non avevo avuto.

La Vazzana coglie l’occasione per vendicarsi, grazie ad un rapporto disciplinare di un quartino che pretendeva che io mi alzassi dal letto, mentre stavo male, per andare in infermeria ad AUTOSOTTOPORMI alla visita medica fiscale per giustificare una giornata (rarissima) di assenza scolastica ! ed infatti mi infligge, credibilmente , sanzione pesante che avrebbe compromesso lo sconto semestrale di 45 giorni e la fruizione di altri benefici, quali il permesso premio; non avendo come difendermi da coatta prepotenza, inizio uno sciopero della fame e della sete ad oltranza che sospeso ad un passo dal coma grazie al colloquio col magistrato di sorveglianza di Palermo, Dott. P. Cavarretta, al quale denuncio, giustificando l’estremo mio gesto, tutte le vessazioni subite dalla tenutaria del Kattiverio Pagliarelliano , ricevendo rassicurazioni circa la continuità de trattamento premiale, nonostante la sanzione disciplinare.

Ritorno a scuola e nel frattempo presento un reclamo avverso la sanzione disciplinare della direttrice del Feudo Pagliarelli alla magistratura di sorveglianza, indirizzato al magistrato che sovrintende la mia espiazione, Dott.ssa M. Agnello, mancano tre mesi agli esami di Stato, mentre mi preparo per sostenerli, inoltro domanda per andare in permesso a Pasqua , e il dirigente sanitario, Dott. Scalici, ordina un Chek Up clinico per sapere se il mio sciopero della fame/sete ha fatto danni ai reni e altrove, visti i valori sballatissimi di quei giorni vicino al coma.

La Direttrice Francesca Vazzana chiede il mio allontanamento punitivo dal “Pagliarelli” il 27 Marzo vengo impacchettato, ammanettato e dall’aeroporto di Catania volo per Cagliari, sempre in manette, anche sull’aereo, per concludere il viaggio nella nota Guantanamo d’Italia, Badù e Carros di Nuoro !

Un trasferimento che ha violato gravemente la legge n.230 d.p.r 30/ Giugno 2000 di cui all’art. 41 e 42, comm. 4 <
Le direzioni, quando il trasferimento di detenuti o internati che frequentano i corsi derivi da motivi di opportunità , acquisiscono in proposito il parere degli operatori dell’osservazione e trattamento e quello degli insegnanti, pareri che sono uniti alla proposta di trasferimento trasmessa agli organi competenti a decidere, se viene deciso il trasferimento, lo stesso è attuato, in quanto possibile, in un istituto che assicura alla persona trasferita la continuità didattica>>

in questo istituto non è possibile continuare la scuola e sostenere gli esami e invano invoco il diritto a sostenere gli esami di Stato.

Il magistrato di sorveglianza, Dott. Pietro Cavarretta, non tiene in considerazione la sanzione disciplinare della Tenutaria del Kattiverio Palermitano e mi concede tre giorni di permesso per Pasqua, ma me li comunica al “Pagliarelli” in quanto non sa che nel frattempo sono stato deportato in Sardegna.

La Direttrice non si è degnata, come la legge detta severamente, di informare il magistrato di sorveglianza del mio trasferimento punitivo, violando ancora una volta la legge, “Pagliarelli” trasmette la concessione del beneficio a questo carcere mandando in tilt l’addetto dell’ufficio matricola che mi vede arrivare da Palermo per punizione e ora mi deve scarcerare per 3 giorni per un permesso premio concesso dal magistrato di sorveglianza di Palermo ! sbotta <> Ah guardi non lo so neanche io ! vista la distanza dei tre giorni, ben due li brucio per il viaggio, da Pasqua la passo vicino i miei anziani genitori, che mi chiedono ripetutamente perché mi hanno allontanato, raccontando un po' di bugie per non turbarli.

Ritorno a Badù e Carros e inoltro un’altra domanda per andare in permesso per il 1 MAGGIO, attendo nel frattempo chiedo al Dirigente sanitario di Badù e Carros di farmi avere copia delle analisi cliniche effettuate a Palermo, prima di partire, mi risponde che non vi sono né le analisi né dieci anni della mia cartella clinica che “Pagliarelli” per la fretta di allontanarmi ha dimenticato a consegnare ai deportatori, la cartella clinica è arrivata, dopo innumerevoli solleciti, un paio di giorni fa, dopo tre mesi !

IL 15 APRILE DEL 2010 la Procura della Repubblica di Palermo emette un decreto di misura di prevenzione per l’applicazione della sorveglianza speciale di P.S. e patrimoniale della confisca dei beni ai sensi dell’art. 2 Ter, della legge n.575 del 1965.

Il Tribunale di Trapani IL 19 APRILE 2010 decide , in base ad un ragionamento assoluto, la confisca dei beni, accogliendo la proposta del procuratore di Palermo, in quattro giorni superando lo zelo della giustizia Svizzera e quella sommaria dei regimi dittatoriali si è fatto tutto....e poi dicono che la giustizia in Italia è ingolfata con milioni di procedimenti, che la burocrazia è lenta ecc. ecc.! non quando si tratta del sottoscritto o di qualsiasi altro cittadino da giustificare....

Dopo 16 anni e dopo avermi rivolto come un calzino e vivisezionato accuratamente, sono oggetto, senza alcunissima motivazione, di un secondo provvedimento di confisca di beni !

normalmente questi provvedimenti si fanno al momento dell’arresto e poi dopo averti sequestrato ciò che non puoi dimostrare e non essendo affiliato alla casta dei potenti che ti consente di riavere venti miliardi di lire e altri tesori dichiariamo semplicemente che sono frutto di risparmi, la cosa o meglio, la sciacalla persecuzione, finisce lì.

Ma non al sottoscritto, che dopo 16 anni di ossessionante persecuzione deve subire ancora un altro provvedimento di confisca !

la cosa veramente pazzesca è che mi confiscano per la seconda volta una casa già confiscata e comunque non più mia, in quanto la Vampira Banca che mi aveva prestato 50 milioni di lire ha messo una ipoteca sulla casa e se è fagocitata rivendendola con un atto giudiziario forzato ad un dottore, che ora se la trova confiscata dopo averla pagata alla Banca !

Ma agli inquisitori non gliene frega nulla, anche se i fatti sono chiari, anzi chiarissimi !

Insostanza i Vampiri sostengono che avendo avuto dal 1988 un reddito che non spiega come nel 1988 abbia acquistato per 35 milioni di lire la casa, per 7 milioni una macchina e per 10 milioni una quota societaria per diventare socio della mia famiglia nell’impresa di ristorazione, per un totale di 1 miliardo di euro ? certo che no !, non sono uno della casta dei tanti della cronaca di questi giorni che si vedono proprietari di case sul Colosseo o altrove, al cui acquisto , a loro insaputa, hanno contributi generosi, altruistici, compari....!,ma per una modesta totale somma di 52 milioni di lire, 2 milioni in più del prestito avuto dalla Banca Industriale di Partanna

(Tp) che gli abilissimi finanzieri fanno finta di non sapere ! che io abbia dichiarato un reddito basso è verissimo, lo fanno tutti in questo paese ove il prelievo fiscale è un vero e proprio furto di sangue ai cittadini che sudano, lo fanno per primi tutti quelli che sono in Parlamento e negli alti scranni del potere finanziario che essendo ricchissimi non avrebbero bisogno di dichiarare bassi redditi !

basta vedere quanto ha dichiarato, vergognosamente, la Plutocratica Cupola che siede in Parlamento, non racconto frottole ! gli evasori fiscali che meritano attenuanti, sono i lavoratori, quelli che sudano per poter campare, il popolo lavoratore non è evasore fiscale ! gli evasori fiscali sono tutti gli affiliati e complici di questo Regime Mafionazimassoplutoteocratico !

Ritornando al sottoscritto e ai miei beni confiscati, so per certo che, pur essendo in grado di dimostrare, in qualche modo, che queste miserie non sono frutto di azioni illecite, come quelle che invece, da come ormai ogni giorno si evince dalle indagini, sono dei più che rappresentano il Governo e le Istituzioni, mi toccherà ancora una volta subire un’ingiustizia dalla cui arrogante prepotenza io non potrò difendermi, è così da quando nel lontano 1994 mi hanno fatto prigioniero- l’ordine è di eliminarmi in tutti i modi, questa è la verità! ma il trattamento Riedukattivo annichilente continua...

IL 26 APRILE 2010 si tiene l’udienza presso il tribunale di sorveglianza di Palermo per prendere in esame il mio reclamo avverso la sanzione disciplinare della tenutaria del Kattiverio di Palermo- il caso vuole che a discutere il mio reclamo non sia il magistrato di sorveglianza a cui sono assegnato e che mi segue (Dott.ssa Agnello ) né uno degli altri due magistrati che si sono più volte occupati di me e conoscono bene il mio caso (il Dott. Cavarretta e il Dott. Bellet), ma un magistrato che non mi ha mai visto in faccia e che essendo un fervente religioso e con “certe nostalgiche ideologiche”....l’esito del mio reclamo, di uno che si dichiara Prigioniero Di Stato e Libertario-Guevarista-Situazionista, non avrebbe potuto che essere respinto.

Ed infatti il reclamo è stato rigettato ! (il magistrato in questione è il Dott.Mazzamuto).

Ricorrerò avverso il rigetto in cassazione che mi farà attendere almeno otto mesi per la risposta e sarà, sicuramente, negativa, trattandosi di un ricorso fatto da un anonimo Pincopallino Plebeo- potrò poi ricorrere alla Corte Europea, attendere un tempo più lungo per la risposta per essere trattato allo stesso modo, così come vengono trattati tutti i Plebei da questa ingiustizia controllata dal potere Plutooligarchico.

Il 1 Maggio è passato e io non sono andato in permesso a casa; a fine Maggio chiedo lumi sulla situazione alla educatrice (Dott.ssa Arru) del Badù e Carros, la risposta è: qui a Nuoro essendo sotto un’altra

giurisdizione si ricomincia da capo, da zero ! tutto il percorso trattamentale e le relazioni di questi ultimi sedici anni, redatte da vari educatori psicologi, assistenti sociali e direttori, sono nulle ! il percorso trattamentale in atto da un anno che mi ha concesso cinque permessi premi, durante i quali, rispondendo appieno alle finalità della concessione del permesso premio, ho iniziato importanti relazioni sentimentali, familiari e socioculturali nonché lavorative, rispettando fiducia, orari, rientro volontario in carcere ecc. ecc.

E’ annullato e interrotto con conseguenze traumatiche devastanti per me e i miei cari.

E allora per riandare in permesso occorre una nuova sintesi comportamentale che l’educatrice non può fare prima di sei-sette mesi; dopo occorre il tempo per le relazioni delle assistenti sociali dell’ufficio V.E.P.E. Nuoro-Trapani-Nuoro; poi rioccorrono le informazioni della polizia; poi il magistrato fisserà, se trova posto nel calendario, il giorno in cui prendere in esame il tutto e tra un anno forse ribeneficiare del permesso premio e poter riscongelare quanto ho iniziato! così vanno le cose della giustizia in questo Paese....certo, se fossi uno della casta dei potenti, piuttosto che un Plebeo, basterebbe un po' di acne per allarmare la dea bendata e ottenere qualsiasi beneficio atto a portare le terga nella dorata dimora, fatta con il denaro rubato al popolo !

Il garante dei diritti dei detenuti, Dott. Carlo Murgia, è del mio stesso indignato parere : altra giurisdizione non significa altro Stato, altra giustizia e d’altronde la legge parla chiaro:<>.

bella continuità !! oggi è il 22 giugno e non ho ricevuto alcuna risposta alla mia domanda di permesso premio inoltrata al magistrato di sorveglianza di Nuoro.

Una qualsiasi risposta mi è comunque dovuta !

forse non possono dirmi che la pretesa nuova sintesi comportamentale è in realtà una illegale Cazzata, e prendono tempo in attesa che qualcosa accada per poter sollevare il magistrato di sorveglianza dalla responsabilità di dare continuità ad un programma premiale iniziato dal suoi colleghi Palermitani, che qualche procuratore, con noti cognati mafiosi, immuni dall’attenzione della dea bendata e scontento di tutto ciò che di/su costui scrivo i, non condividere !?!

Vuoi vedere che è lo stesso che vuole confiscarmi anche gli spermatozoi per non consentire ai miei eredi di continuare a dire la verità ai suoi eredi e al mondo, su quanto onesto ed integerrimo fosse l’esimio rappresentante della cupola giustiziera !?!

Una risposta mi si deve ! immagino che attenderò tutti questi lunghi mesi e quando avrò soddisfatto questa illegale burocrazia e saranno costretti a decidere, sarò trasferito ad altro carcere, e quindi il problema sarà risolto Pilatescamente...

“Altra giurisdizione” , tutto azzerato, si ricomincia da capo ! Ah!

Ah! Ah! quanto e come mi diverte questo programma Riedukattivo....non posso certo dire che mi annoio !

Ciò che mi chiedo con ansiosa curiosità è: dove mi deporteranno dopo Badù e Carros, la Guantanamo Italiana !??! quale e come sarà il prossimo programma Riedukattivo ? si rassegneranno e mi pregheranno in ginocchio affinché io mi suicidi per vomitare pietà o sperano strafottersene dei rischi e mi suicideranno loro, nonostante il mio preavvertimento al Mondo intero che se mi trovano suicida si tratterà di omicidio di Stato, in quanto io non affatto intenzione di smettere di urlare, per i prossimi 50 anni, la mia innocenza e l’assassina colpevolezza di questo stato Sbirresco a regime Mafionazimassoplutoteocratico !?!

Quien Sabe!

A proposito di salute, è di un paio di giorni fa, l’ufficiosa notizia da parte del dirigente sanitario di questo Lager, che nella cartella clinica, arrivata dopo solleciti, con scandaloso ritardo, non vi sono le analisi cliniche effettuate a Palermo dopo lo sciopero della fame/ sete e prima di essere allontanato dalla Feudataria del Pagliarelli e Cancelli- come non ci sono ?!!? e dove sono finite !?! come mai non ci sono ??! si vuole forse occultare un ulteriore elemento di grave illegalità compiuto dalla allontanatrice dell’isola Pagliarelli ?

Cioè analisi cliniche che attestavano il mio destabilizzato stato di salute non deportabile in quel momento ?!? l’ospedale che effettua le analisi per conto del Kattiverio Pagliarelliano dovrà per forza avere una copia e comunque tracce delle mie analisi.

Vediamo un po' fin dove arriva la delinquente mano bonificatrice !

tra un po' inizieranno gli esami e oggi 17 giugno 2010 per rivendicare questo diritto mi sono fatto accompagnare dalla “educatrice” dott.ssa Arru per ribadire la mia volontà nel sostenere gli esami e per chiederle di attivarsi, come il suo dovere impone, per farmeli sostenere, chiedendo la mia traduzione, giunti dietro la porta del suo elegante ufficio, la guardia che mi accompagna è entrato e subito dopo usciva, dicendomi che la Dottoressa non ha tempo perché ha gli operai che stanno sistemando la scrivania, l’ufficio ecc....

Gli esami possono attendere.... l’estetica e il confort dell’ufficio della signora educatrice no !

Non so come finirà questa storia, so di certo che niente e nessuno potrà costringermi a rinnegare le mie idee, a rinunciare alla mia sconfinata libertà interiore, ai miei sogni, a calpestare il sacrificio dei miei cari, a dissacrare tutte le mie lotte, a suicidare il mio spirito, ad abbrutirmi trasformandomi in strumento criminale utile alla bicefala delinquenza che sta in Parlamento!

Potranno continuare a trattarmi come un Kriminale assassino Pluriergastolano, potranno arrivare ad uccidere ciò che di me è fatto di materia, ma non avranno mai la mia anima !

Le mie idee resteranno immortali più vive che mai ad impollinare il tempo e la storia ! i giustizieri potranno continuare in nome dell’insovrano popolo ad eliminare tutti coloro che sono scomodi, i disobbedienti e il dissenso, e sentirsi (im)potenti e trionfanti, ma rimarranno eternamente degli omuncoli perdenti !

Ciò che scrivo è destinato alla coscienza del popolo, a tutti voi che mi leggete, in onore di tutte le vittime di Stato e della giustizia vera, quella senza la quale i diritti della nostra persona e la nostra libertà subiscono condizioni repressive che non consentono l’esercizio della sovranità popolare, affinché tacendo e subendo non siate complici dell’ingiustizia di uno Stato criminale, perché è in nome vostro, nostro, del popolo sovrano che si commettono ingiustizie e crimini dentro e fuori le prigioni.

Come è in nome vostro la mia infinita persecuzione e tortura e probabilmente prossima eliminazione fisica.

Il Prigioniero Di Stato
Peppe Fontana
Badù e Carros Nuoro 18/06/2010


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RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

* * *

a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

* * *

a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.