L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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martedì 1 febbraio 2022

A MIO PADRE

di Antonio Marchi

 

A mio padre

Venerdi alle 10 e 40 è morto mio padre: sicuramente per lui è meglio così. 

Io che non sono un cattolico e non credo in D-io, posso capire la sua più recente insofferenza del vivere; non tanto i dolori, che diventano superabili soltanto se esiste qualcosa che li possa trascendere, ma l’assoluta dipendenza da chi, pur amorevolmente, lo assisteva. 

Mio padre non è stato per me un padre esemplare, tuttavia, lui non è stato inutile per nessuno, tanto meno per me, che gli sono riconoscente di avermi dato la vita e, con essa, la possibilità di comprenderla, di viverla tutta nelle sue difficoltà e nelle sue felicità.

Lui, mio padre, anelava di raggiungere mia madre, la sua donna, che certamente dovrebbe avere un posto nella vita riservata, dopo la morte, a coloro che credono in D-io. 

Per me è un'impresa faticosa descrivere battito dopo battito, il cuore pulsante di quest'uomo del primo Novecento che ha rischiato di compiere 101 anni, dal passato carico di storia tragica e di risorgimento, fedele come un cane al lavoro dei campi fino alla fine.

Mi limiterò a rastrellare sul prato dei ricordi erba di vita contadina del cavaliere di Villorba, anche se nel tirare il rastrello, succede che s’incastra sulla gramigna - “erba cattiva che non muore mai”. 

Quello che c'è da rimanerne meravigliato, è il contadino, orgogliosamente contadino, manutentore del territorio, dalle memorie ancora visibili del mio passato del trascorso lavoro umano e/ma anche il custode del paesaggio agrario, capace di badare a se stesso, di offrire compagnia a sua moglie Filomena e sostegno alla famiglia e di resistere con dignità alle rughe del tempo. 

Cento anni sono tanti che a contarli ci si stanca, un traguardo che a pochi è consentito raggiungere. 

Traguardo di una vita passata tra la stalla e i campi - poco in cucina e poco nella società civile - e poco anche a letto - il tanto che basta a ritemprarsi. Vita vissuta all'insegna della fatica, dell'attesa, sempre con lo sguardo in su a spiare il cielo: per i raccolti, per i figli, per i soldi che devono bastare… vita che dura dall'alba al tramonto nella piccolezza del tempo che si riduce di ora in ora fino ad accendere la lampada precaria della notte; perché l'arte di coltivare la terra non ammette sconti, non è arte povera; ma come tutte le arti, ha bisogno di essere coltivata con passione, pazienza, costanza, serenità e disciplina se si vogliono ottenere frutti. 

Un uomo fortunato dunque, mio padre, con un pieno d’immagini da copione cinematografico, rigide come il ferro che lo sostiene, solo un poco maltrattato dalla sua usura. 

Caro papà, ho visto nei tuoi occhi spenti morire lentamente la tua vita. Hai dato la tua giovinezza, il tuo corpo, la tua forza alla “patria” che non merita nulla. Tu ti sei dato, come tocca a tutti. E come non tocca tutti, perché non tutti nascono poveri, il tempo della spensieratezza, se è arrivato, passa presto, risucchiato in un vortice continuo di conti da saldare e da fare, con l'impossibilità di concedersi uno svago che non sia la partita di bocce alla domenica. 

Ora che sei morto, quella patria “si gloria”, ti faranno gli onori militari perché sei figura istituzionalmente nobilitata (in ritardo), per drammi e fatiche di deportato… ma io non starò sull’attenti, come non lo sono mai stato con te anche se ormai è troppo tardi per dirtelo e tu non lo saprai mai. La vita non ci ha trovati alleati, non è mai stato facile trovare un linguaggio per iniziare un percorso di (ri)conciliazione, perché quell’umiltà che non abbiamo avuto e le rigidità reciproche, ci hanno messo a dura prova e per tutti e due è sempre stato troppo tardo un chiarimento e una prova d'amore.

Ora però, puoi finalmente essere al fianco di Filomena mia madre, la tua donna, che ti ha preceduto di 10 anni, perché alle donne bisogna sempre dare, per gentilezza, la precedenza.

La precedenza alla vita, o la precedenza alla morte? Cioè, lo spero per loro, all’aldilà.



Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

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a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

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a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

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a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

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a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.