L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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sabato 18 giugno 2011

EDUCARE ALLA LIBERTÀ (I), di Alessandro Gigli


EDUCARE ALLA LIBERTÀ: CONCETTI BASE

“Si lavora sull’educazione per preparare la rivoluzione…”.

Comincio da questo concetto, espresso in una riga del libro Lessico minimo di pedagogia libertaria (Eleuthera Editore), perché mi sembra in linea con il pensiero libertario e rivoluzionario di Utopia rossa.
Com’è possibile pensare oggi a una rivoluzione? Secondo me, cominciando col riformare radicalmente l’educazione famigliare e quella scolastica. Perché? Perché solo così potranno nascere nuovi genitori e nuovi figli adatti a concepire e lottare per una società libertaria, giusta e a misura di un nuovo tipo di essere umano: collaborativo, solidale, che mira alla critica e alla dissoluzione di ogni dominio e autorità intesi come rapporto gerarchico e di subordinazione tra individui, non solo tra governati e governanti e tra classi sociali diverse, ma in ogni situazione, dunque anche nella relazione pedagogica.

Attività di musica e movimento - Spazio Be.Bi. Il Sottomarino Giallo
(Roma) - Foto: Enzo Valls
La pedagogia libertaria ha di mira il mutamento sociale e l’instaurazione di una società non coercitiva (non un modello unico, beninteso perché anzi vive di differenze) e si propone di realizzarla attraverso una strategia che parte dal quotidiano di ciascuno, qui ed ora.
Paul Goodman affermava che non può esserci una storia dell’anarchismo che definisca “anarchico” uno stato di cose divenuto permanente: è un continuo misurarsi con una nuova situazione, una vigilanza continua per garantire che le libertà passate non vadano perdute, che non si trasformino nel loro opposto, proprio come la libertà d’impresa si è prodotta nella schiavitù del salario; l’autonomia del potere giudiziario nel monopolio dei tribunali dei poliziotti e degli avvocati, e l’autonomia didattica negli apparati scolastici.
Bisogna poi dire con chiarezza che la libertà non s’insegna: si può mostrare nei fatti, nel riferimento ai valori che ci guidano, ma non può mai ridursi a un mero fatto dell’educazione.
L’educazione libertaria va intesa (Kropotkin) come un processo in cui si deve sacrificare progressivamente l’autorità a vantaggio della libertà, dalla dipendenza totale del bambino all’autonomia dell’adulto, dall’educazione all’autoeducazione, per diventare ciò che si è.
Come diceva Tolstoj, l’educazione non è più l’azione coercitiva, unilaterale esercitata da un individuo su di un altro, la tendenza di una persona a plasmarne un’altra a sua immagine, ma una relazione tra persone in un contesto determinato, volta a perseguire lo sviluppo delle potenzialità del bambino.
Il ruolo dell’educazione, per Sebastien Faure, è quello di portare al massimo sviluppo tutte le facoltà del bambino: fisiche, intellettuali, morali. Il dovere dell’educatore è di favorire la piena fioritura di questo insieme di energie e attitudini che si trovano in ciascuno.
A cosa si oppone l’educazione libertaria? Alla cosiddetta pedagogia nera. Faccio l’elenco di alcuni princìpi a cui si ispira questo tipo di (dis)educazione:

1- Gli adulti sono padroni dei bambini che da loro dipendono
2- Gli adulti decidono cosa è giusto e cosa è ingiusto
3- I bambini sono responsabili della collera degli adulti
4- I genitori vanno sempre difesi
5- I sentimenti impetuosi dei bambini rappresentano un pericolo per il loro padrone
6- I genitori meritano rispetto a priori
7- L’obbedienza fortifica
8- La tenerezza è dannosa
9- La severità e la freddezza costituiscono una buona preparazione per la vita

In questo modo il bambino impara presto che si deve ammaestrare e poi negare tutto ciò che gli viene dall’interno, i desideri, i bisogni profondi, i sentimenti, in cambio dell’assenso degli adulti.
Ma laddove i bisogni profondi vengono negati, frustrati, il sentimento d’impotenza, intollerabile, produce un bisogno di dominio, di farsi strada attraverso la distruzione, la vendetta, poiché l’odio che cova sotto le ceneri fumanti del loro distrutto, è inestinguibile.
Le violenze subite nei processi educativi vengono automaticamente trasportate nell’essere genitori e nell’essere insegnanti.
Dobbiamo mettere in crisi tutto questo e non riprodurre gli errori del passato e purtroppo del presente. 

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

* * *

a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

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a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

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a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

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a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.