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venerdì 14 febbraio 2025

CONTRO LO STATO TURCO, IN DIFESA DEL POPOLO CURDO

di Piero Bernocchi (portavoce Confederazione Cobas)


Fermiamo lo Stato turco, criminale e genocida. 15 febbraio a Roma (Circo Massimo, ore 14.30) manifestazione nazionale in difesa del popolo curdo

L'UIKI (Ufficio d'informazione del Kurdistan in Italia), struttura che rappresenta in Italia la comunità curda, ha promosso per il 15 febbraio una manifestazione nazionale a Roma (e una a Milano) con un Appello, ove tra l'altro si legge: "Il 15 febbraio 2025 segnerà il 26° anniversario della cattura di Abdullah Öcalan, il leader storico del movimento curdo...Dal 1999, Öcalan è detenuto in isolamento sull’isola-prigione di Imrali. La sua prigionia rappresenta un simbolo della più ampia repressione contro le rivendicazioni curde, ma anche della difficoltà della Turchia nell’affrontare una soluzione politica e pacifica a un conflitto che perdura da decenni.La liberazione di Abdullah Öcalan non riguarda soltanto la giustizia per un uomo imprigionato in condizioni che violano il diritto internazionale e lo stesso sistema giuridico turco, ma costituisce anche un passo fondamentale per la costruzione di una pace duratura tra lo stato turco e il popolo curdo. Nel corso degli anni, Öcalan ha più volte espresso la sua disponibilità a negoziare e a promuovere la pace, avanzando proposte che prevedono il riconoscimento dei diritti dei curdi all’interno di una Turchia democratica e pluralista. In tutto il paese, le pratiche utilizzate sull’isola di Imrali sono state estese per soffocare ogni forma di dissenso e di opposizione che veda nella soluzione politica della questione curda una possibile svolta verso una trasformazione democratica dell’intero Medio Oriente".

Nel frattempo, il 5 e 6 febbraio 2025 a Bruxelles si è riunita la 54° Sessione del Tribunale Permanente dei Popoli sul Rojava.  Nella sua dichiarazione il Tribunale Permanente ha affermato che lo Stato turco sta commettendo sistematicamente crimini di guerra e crimini contro l’umanità con l’obiettivo del genocidio. La dichiarazione denuncia tra l'altro: "Le testimonianze che abbiamo ascoltato dipingono un quadro di punizione diffusa e sistematica di un popolo. I loro crimini? Essere curdi e creare una società fondata sui principi di uguaglianza, giustizia e solidarietà. L’obiettivo della punizione è lo sradicamento dell’identità, della presenza e della cultura curda. Gli abitanti di Afrin sono stati costretti ad abbandonare le loro case quando la città è stata occupata dalla Turchia nel 2018. La popolazione curda è passata da oltre il 90% al 25%, poiché le loro case sono state sequestrate e offerte ad arabi sunniti e turkmeni . Le proprietà sono state sistematicamente saccheggiate, vetrine e cartelli stradali sostituiti con nomi turchi, il turco ha sostituito il curdo come lingua di insegnamento. Terreni e proprietà sequestrati, fabbriche smantellate, l’industria olearia confiscata.... Circa 120.000 persone sono state costrette ad andarsene: il 40% bambini, un altro 40% donne e molti altri anziani. Il totale attuale degli sfollati è stimato in 300.000 unità...Abbiamo sentito di esecuzioni sommarie di attivisti politici e soccorritori, sparizioni e di come le persone potessero capire l’ora dalle urla e dai pianti delle persone torturate, dalle 9 del mattino alle 5 di pomeriggio... Ci hanno raccontato di rapimenti, aggressioni sessuali e stupri di donne e ragazze, prigioni segrete ricavate da scuole, edifici agricoli e stazioni ferroviarie, e l’incapacità dei sopravvissuti di parlare per paura della detenzione e della tortura.. Abbiamo visto prove dell’uso di fosforo bianco... Abbiamo visto prove fotografiche di ripetuti bombardamenti di impianti di gas ed elettricità e di installazioni petrolifere, il che significa niente combustibile per il riscaldamento e la cucina, ma anche niente acqua, lasciando un milione di persone senza acqua corrente pulita, portando a dissenteria e colera.... Abbiamo sentito di attacchi a strutture mediche che curano decine di migliaia di pazienti a Kobani e Qamlişo...Gli attacchi contro le donne - il “femminicidio politico” delle donne che sfidano il patriarcato e si battono per l’uguaglianza di genere, gli stupri brutali delle donne curde da parte dei servizi segreti turchi nelle prigioni segrete – sono stati presentati come un attacco diretto al modello del Rojava... I bombardamenti, attacchi con droni e atrocità contro i civili, gli spostamenti forzati e la sostituzione delle popolazioni, la distruzione dell’energia elettrica e il danneggiamento delle riserve idriche, i danni ambientali, la distruzione del patrimonio culturale e delle istituzioni educative, l’uso di stupri, torture, detenzioni segrete costituiscono crimini contro l’umanità e crimini di guerra e sono indicativi di genocidio". 

E questo infine è un brano del commento dell’Avv. Margherita D’Andrea, dell’Esecutivo GD, che con una delegazione dei Giuristi Democratici ha partecipato alla sessione: "Quello che è emerso nel corso delle audizioni dei testimoni è che dal 2018 in Rojava è in atto un  sistematico e pervicace tentativo di sradicare il popolo curdo dalla propria terra, di distruggerne non solo la vita ma l’identità, la cultura, l’economia, costringendo migliaia di persone a fuggire. Un tentativo che è stato definito dal Collegio dell’accusa proprio di una vera  ingegneria demografica, al fine di attuare una politica di sostituzione nell’area del Nord Est Siria dei curdi con popolazioni arabe sunnite e turcomanne..I giudici hanno scritto che la comunità internazionale è consapevole delle continue sofferenze del popolo curdo e dei crimini degli imputati...E' dunque fondamentale che i responsabili dei crimini di guerra e crimini contro il popolo curdo siano portati davanti alla giustizia e che la comunità internazionale assicuri immediatamente la cessazione degli attacchi della Turchia in Rojava. Questo al fine di scongiurare il rischio di un vero e proprio genocidio".

Di fronte a questa terrificante e feroce aggressione, è indispensabile che, nel quadro di una mobilitazione generale a livello europeo e internazionale per porre fine ai crimini di guerra, con scopi apertamente genocidi, nei confronti del popolo curdo nonché per ottenere quanto prima la liberazione di Abdullah Öcalan, il leader storico del movimento curdo, si garantisca la massima riuscita alle due manifestazioni nazionali di Roma e Milano, indette per sabato prossimo 15 febbraio dai rappresentanti del popolo curdo in Italia. La Confederazione COBAS è particolarmente impegnata alla riuscita della manifestazione di Roma, per la quale diamo appuntamento a tutti i difensori della causa del popolo curdo per il corteo che partirà da P. La Malfa (Circo Massimo) alle ore 14.30

Piero Bernocchi   portavoce Confederazione COBAS


Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

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a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

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a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

* * *

a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

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a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.