L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.
sabato 15 maggio 2010
NOTE SULLA CRISI, di Michele Nobile
DOVE È ARRIVATA L'URSS DI ANDROPOV E LA NECESSITÀ DI UNA QUINTA INTERNAZIONALE, di Roberto Massari
Il testo che segue è la sbobinatura (una trascrizione, rivista sotto il profilo formale e resa in linguaggio leggibile) della relazione che Roberto Massari fece il 13 marzo del 1983 a un gruppo di compagni della ex Fmr riuniti a Firenze.
mercoledì 12 maggio 2010
UTOPIA ROSSA: UN MODO NUOVO DI ESSERE RIVOLUZIONARI
L'associazione politica Utopia Rossa si è formata In Italia a partire dal 2001, per iniziativa di compagni e compagne provenienti da una lunga esperienza nella sinistra rivoluzionaria italiana e internazionale. Il nucleo fondatore, espulso dalla Quarta internazionale nel 1975, aveva diretto insieme a compagni di altri paesi la battaglia della cosiddetta "Terza Tendenza Internazionale", culminata nelle controrelazioni presentate al 10º Congresso mondiale della Quarta (1974). Dopo l'espulsione, alcuni compagni della Tendenza costituirono un'organizzazione internazionale (denominata "Frazione" Marxista Rivoluzionaria perché, profondamente convinti della necessità dell'unità dei rivoluzionari, per alcuni anni si considerarono una frazione esterna della Quarta), La Fmr fu presente soprattutto in Europa, con le principali sezioni in Germania, Italia, Austria e Francia. La Fmr si autosciolse nel 1980 perché convinta che la costruzione di un ennesimo gruppo autonomo non fosse compatibile con l'idea ben più matura di rivoluzione che si stava formando nella sua esperienza pratica e nella sua elaborazione teorica. Quel patrimonio non è comunque andato disperso e lo si può ritrovare oggi in alcuni libri scritti in quel periodo e pubblicati in varie lingue.
martedì 11 maggio 2010
POR LA QUINTA INTERNACIONAL - PER LA QUINTA INTERNAZIONALE
EN ESPAÑOL
lunedì 10 maggio 2010
LETTERA DI ROBERTO MASSARI SULLA «FRASETTA» N. 4… ANZI: N. 1
avevo promesso di farvi la mia proposta di nuova "frasetta" prima della fine dell'anno e, sia pure sul limitare di S. Silvestro, mantengo la promessa.
Sono necessari una premessa e un po' di promemoria per chi è arrivato a film già cominciato, o addirittura dopo l'intervallo.
Quando decidemmo di dar vita a Utopia Rossa (ufficialmente nel 2003) eravamo solo alcuni pochissimi compagni della vecchia Fmr (quindi con pluridecennale esperienza politica alle spalle) e qualche nuovo compagno deluso da Rifondazione, dalle sue correnti interne dell'epoca o altre provenienze varie.
Non avevamo dubbi su quale dovesse essere la "linea politica" nel dopo-Genova e, grazie a tutta la nostra precedente elaborazione teorica, avremmo potuto redigere un bel programmino rivoluzionario alternativo al Prc e alle sue correnti interne, sicuramente migliore di quelli che circolavano all'epoca.
Pensammo però che quella strada (da noi stessi percorsa negli anni '70) ci avrebbe portato a costituire un ennesimo gruppetto, antisala del solito partitino, pretenzioso e necessariamente gerarchico-autoritario al proprio interno. Insomma, la consueta caricatura di gruppo politico protoleninista.
RELAZIONE DI ROBERTO MASSARI SULLA QUINTA INTERNAZIONALE
Nella mia relazione del marzo 1983 che di recente ho fatto circolare - dedicata all’Urss di Andropov, alla fine programmatica della Quarta internazionale di Trotsky e alla necessità di lavorare per una Quinta internazionale - sono stati forniti i principali richiami teorici e le necessarie considerazioni politiche sull’itinerario storico del movimento per la Quarta e sulla necessità che si giunga a fondare la Quinta per superare il vuoto d’iniziativa politica internazionale cui il movimento operaio è costretto da ormai quasi un secolo. E quindi, nel rimandare a quel materiale come introduzione propedeutica alla discussione odierna, non posso fare a meno di ricordare che le conclusioni di quel testo dimostrano come già da quasi un trentennio la problematica della Quinta internazionale abbia una sua attualità e come essa sia interna alla nostra tradizione teorica, come elaborazione e patrimonio della corrente oggi incarnata dall’Associazione politica Utopia Rossa.
mercoledì 5 maggio 2010
L’AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI, L’ULTIMA BATTAGLIA DI LENIN E IL TIBET, di Roberto Massari
RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios
a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.
b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.
c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.
d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).
e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.
f) Save all life on the Planet, save humanity.
g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.
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a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.
b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.
c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.
d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.
e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.
f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.
g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.
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a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.
b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.
c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.
d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».
e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.
f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.
g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.
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a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.
b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.
c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.
d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".
e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.
f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.
g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.
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a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.
b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.
c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.
d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.
e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.
f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.
g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.