L’associazione Utopia Rossa lavora e lotta per l’unità dei movimenti rivoluzionari di tutto il mondo in una nuova internazionale: la Quinta. Al suo interno convivono felicemente – con un progetto internazionalista e princìpi di etica politica – persone di provenienza marxista e libertaria, anarcocomunista, situazionista, femminista, trotskista, guevarista, leninista, credente e atea, oltre a liberi pensatori. Non succedeva dai tempi della Prima internazionale.

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martedì 5 aprile 2022

Ucraina 11: LA SINISTRA REAZIONARIA E L’AGGRESSIONE ALL’UCRAINA

di Michele Nobile

 

1. Soldati russi, tornate a casa! Pacifismo umanitario e pacifismo rivoluzionario

            Nelle piazze del mondo si chiede che terminino immediatamente le ostilità in Ucraina, che si porti soccorso alla popolazione civile bombardata e costretta - a milioni - a rifugiarsi all’estero, che si assicuri al popolo ucraino di vivere in pace e di fare liberamente le sue scelte, quali che siano. E poiché oggi l’Ucraina è invasa dalle forze russe e i civili sono bombardati da missili russi, la parola d’ordine elementare non è yankee go home! ma: soldati russi, tornate a casa! 

            Lo slogan è insolito ma ha dei precedenti: valeva per l’invasione dell’Ungheria nel 1956, per quella della Cecoslovacchia nel 1968, per l’Afghanistan negli anni Ottanta - e del XXI secolo - e per la Cecenia nel decennio seguente. Esso ci dice che non esiste un solo imperialismo. Ed è ovvio per il pacifismo coerente, rivolto contro tutte le guerre, che vuole che si sciolgano le alleanze militari, che si ponga fine allo sperpero di denaro per accumulare armi; che rivendica il disarmo unilaterale degli Stati e, innanzitutto, la distruzione degli arsenali nucleari e degli strumenti di distruzione di massa. Il pacifismo umanitario rifiuta la violenza ma promuove l’azione diretta e la partecipazione di massa alla lotta per la pace. 

La posizione pacifista e umanitaria è dalla parte giusta del progresso dell’umana civiltà. È una posizione moralmente sana, perché rivolta in modo universale contro ogni guerra e contro qualsiasi forma di militarismo. È sana perché persegue la coerenza tra i mezzi e il fine. È sana perché non riconosce come giusti accordi «di pace» sottoscritti sotto la costrizione di un esercito invasore. 

Tuttavia, non è questa l’unica forma di lotta per la pace. Da un secolo a questa parte i movimenti contro la guerra che hanno avuto maggiore impatto sulla storia mondiale sono stati quelli scaturiti dalle lotte contro il conflitto tra gli imperialismi della Prima guerra mondiale e dall’aggressione statunitense al Vietnam. Dal primo sorsero il biennio rosso delle rivoluzioni in Russia, in Germania, in Austria, in Ungheria e la formazione dell’internazionalismo rivoluzionario organizzato nell’Internazionale dei partiti comunisti. Il movimento contro la guerra in Vietnam fu l’incubatore e l’anima di quell’insieme di processi e movimenti che culminarono nel «1968», incarnato dall’esempio di Ernesto Che Guevara e dal momento di crisi più acuta degli imperialismi «occidentali». E ricordo anche le proteste contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia. 


Ovvia la differenza tra questi movimenti rivoluzionari e il pacifismo umanitario. Che sia laico o cristiano, per quest’ultimo non deve esserci differenza tra morale e politica. Quindi i mezzi di lotta devono essere integralmente coerenti con la finalità: esso respinge l’utilizzo della violenza da parte di chiunque. Invece, la lotta per por fine alla Prima guerra mondiale si radicalizzò fino a rovesciare l’autocrazia zarista e, sull’esempio della Russia, presentò il conto del massacro alle classi dominanti e ai governi di altri Stati. Mezzo secolo dopo, il contrasto tra la pretesa di difendere il «mondo libero» e il massacro in Vietnam spinse milioni di giovani a rivendicare per le strade del mondo non la conferma della spartizione del Vietnam (dopo la sconfitta del colonialismo francese, imposta da Unione Sovietica, Cina e Stati Uniti) ma la cacciata delle forze statunitensi e l’unificazione del Paese.

Dunque, per questi movimenti il rapporto tra morale e politica era ben più complesso che nel caso del pacifismo integrale e non-violento, e anche foriero di dilemmi e contraddizioni. 

Tuttavia, tra il pacifismo integrale e umanitario e il pacifismo rivoluzionario esistevano ed esistono importanti convergenze che spiegano perché, in determinate circostanze, fosse e sia possibile trapassare da uno all’altro: 

- entrambi rigettano la ragion di Stato, secondo cui le esigenze della «sicurezza nazionale» giustificano guerre aperte e coperte; 

- conseguentemente, entrambi rifiutano come false e ipocrite le giustificazioni «difensiviste» delle guerre, sempre portate da ciascuno degli Stati belligeranti per giustificare le reciproche aggressioni; 

- condividono l’obiettivo dell’uscita unilaterale dai blocchi militari, si tratti della NATO o, un tempo, dal Patto di Varsavia o ora dall’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan). 

- entrambi esigono la distruzione unilaterale degli arsenali nucleari, che sono minaccia diretta alla civiltà e alla vita, strumenti la cui produzione e possesso deve essere considerata come un crimine contro l’umanità; 

- entrambi si basano sull’azione diretta e la mobilitazione di massa; 

- entrambi diffidano dei poteri esistenti e si oppongono a soluzioni diplomatiche tra le potenze che non soddisfano o non garantiscono la libertà e l’indipendenza reale dei popoli; 

- entrambi si oppongono al militarismo, alla spesa militare e alla militarizzazione della politica. 

RED UTOPIA ROJA – Principles / Principios / Princìpi / Principes / Princípios

a) The end does not justify the means, but the means which we use must reflect the essence of the end.

b) Support for the struggle of all peoples against imperialism and/or for their self determination, independently of their political leaderships.

c) For the autonomy and total independence from the political projects of capitalism.

d) The unity of the workers of the world - intellectual and physical workers, without ideological discrimination of any kind (apart from the basics of anti-capitalism, anti-imperialism and of socialism).

e) Fight against political bureaucracies, for direct and councils democracy.

f) Save all life on the Planet, save humanity.

g) For a Red Utopist, cultural work and artistic creation in particular, represent the noblest revolutionary attempt to fight against fear and death. Each creation is an act of love for life, and at the same time a proposal for humanization.

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a) El fin no justifica los medios, y en los medios que empleamos debe estar reflejada la esencia del fin.

b) Apoyo a las luchas de todos los pueblos contra el imperialismo y/o por su autodeterminación, independientemente de sus direcciones políticas.

c) Por la autonomía y la independencia total respecto a los proyectos políticos del capitalismo.

d) Unidad del mundo del trabajo intelectual y físico, sin discriminaciones ideológicas de ningún tipo, fuera de la identidad “anticapitalista, antiimperialista y por el socialismo”.

e) Lucha contra las burocracias políticas, por la democracia directa y consejista.

f) Salvar la vida sobre la Tierra, salvar a la humanidad.

g) Para un Utopista Rojo el trabajo cultural y la creación artística en particular son el más noble intento revolucionario de lucha contra los miedos y la muerte. Toda creación es un acto de amor a la vida, por lo mismo es una propuesta de humanización.

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a) Il fine non giustifica i mezzi, ma nei mezzi che impieghiamo dev’essere riflessa l’essenza del fine.

b) Sostegno alle lotte di tutti i popoli contro l’imperialismo e/o per la loro autodeterminazione, indipendentemente dalle loro direzioni politiche.

c) Per l’autonomia e l’indipendenza totale dai progetti politici del capitalismo.

d) Unità del mondo del lavoro mentale e materiale, senza discriminazioni ideologiche di alcun tipo (a parte le «basi anticapitaliste, antimperialiste e per il socialismo».

e) Lotta contro le burocrazie politiche, per la democrazia diretta e consigliare.

f) Salvare la vita sulla Terra, salvare l’umanità.

g) Per un Utopista Rosso il lavoro culturale e la creazione artistica in particolare rappresentano il più nobile tentativo rivoluzionario per lottare contro le paure e la morte. Ogni creazione è un atto d’amore per la vita, e allo stesso tempo una proposta di umanizzazione.

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a) La fin ne justifie pas les moyens, et dans les moyens que nous utilisons doit apparaître l'essence de la fin projetée.

b) Appui aux luttes de tous les peuples menées contre l'impérialisme et/ou pour leur autodétermination, indépendamment de leurs directions politiques.

c) Pour l'autonomie et la totale indépendance par rapport aux projets politiques du capitalisme.

d) Unité du monde du travail intellectuel et manuel, sans discriminations idéologiques d'aucun type, en dehors de l'identité "anticapitaliste, anti-impérialiste et pour le socialisme".

e) Lutte contre les bureaucraties politiques, et pour la démocratie directe et conseilliste.

f) Sauver la vie sur Terre, sauver l'Humanité.

g) Pour un Utopiste Rouge, le travail culturel, et plus particulièrement la création artistique, représentent la plus noble tentative révolutionnaire pour lutter contre la peur et contre la mort. Toute création est un acte d'amour pour la vie, et en même temps une proposition d'humanisation.

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a) O fim não justifica os médios, e os médios utilizados devem reflectir a essência do fim.

b) Apoio às lutas de todos os povos contra o imperialismo e/ou pela auto-determinação, independentemente das direcções políticas deles.

c) Pela autonomia e a independência respeito total para com os projectos políticos do capitalismo.

d) Unidade do mundo do trabalho intelectual e físico, sem discriminações ideológicas de nenhum tipo, fora da identidade “anti-capitalista, anti-imperialista e pelo socialismo”.

e) Luta contra as burocracias políticas, pela democracia directa e dos conselhos.

f) Salvar a vida na Terra, salvar a humanidade.

g) Para um Utopista Vermelho o trabalho cultural e a criação artística em particular representam os mais nobres tentativos revolucionários por lutar contra os medos e a morte. Cada criação é um ato de amor para com a vida e, no mesmo tempo, uma proposta de humanização.