A Stalin, Mosca
La prego di accettare i miei più sinceri complimenti per il suo sessantesimo compleanno. Colgo l'occasione per farle i miei migliori auguri. Le auguro personalmente buona salute e un futuro felice per i popoli dell'amica Unione Sovietica.
(Adolf Hitler, 21 dicembre 1939)
La prego di accettare i miei più sinceri complimenti per il suo sessantesimo compleanno. Colgo l'occasione per farle i miei migliori auguri. Le auguro personalmente buona salute e un futuro felice per i popoli dell'amica Unione Sovietica.
(Adolf Hitler, 21 dicembre 1939)
A Stalin, Mosca
Ricordando le storiche ore al Cremlino, che hanno inaugurato la svolta decisiva nei rapporti tra i nostri due grandi popoli, così creando le basi per una duratura amicizia, vi prego di accettare le mie più vive felicitazioni per il suo compleanno.
(Joachim von Ribbentrop, ministro degli Affari esteri del Reich)
Ricordando le storiche ore al Cremlino, che hanno inaugurato la svolta decisiva nei rapporti tra i nostri due grandi popoli, così creando le basi per una duratura amicizia, vi prego di accettare le mie più vive felicitazioni per il suo compleanno.
(Joachim von Ribbentrop, ministro degli Affari esteri del Reich)
A Ribbentrop, Berlino
Grazie, Signor Ministro, per i suoi auguri. L'amicizia di sangue sigillata tra i popoli della Germania e dell'Unione Sovietica mostra tutti i segni di essere forte e duratura.
[Iosif Stalin (Pravda, 25 dicembre 1939)]
Grazie, Signor Ministro, per i suoi auguri. L'amicizia di sangue sigillata tra i popoli della Germania e dell'Unione Sovietica mostra tutti i segni di essere forte e duratura.
[Iosif Stalin (Pravda, 25 dicembre 1939)]
Camuffata sotto forma di trattato di non aggressione (con annesso protocollo segreto), l'alleanza di fatto fra l'Unione Sovietica di Stalin e il Terzo Reich di Hitler stipulata il 23 agosto 1939 risolse il fondamentale problema strategico della Germania: evitare la guerra su due fronti.
Il Patto d'agosto fu quindi la condizione politica e militare per l'invasione nazista della Polonia, perché ne rendeva impossibile la difesa mediante la costituzione di un forte fronte orientale contro la Wehrmacht1, e per questa stessa ragione fu anche la necessaria condizione strategica della sconfitta degli Alleati nel 1940 e dei successi politici e militari del nazismo in Europa fino al 1941. Che fra Hitler e Stalin si fosse stabilita un'alleanza di fatto è confermato dagli eventi successivi.
Nel settembre 1939 non fu solo la Wehrmacht ad aggredire la Polonia: all'attacco nazista del 1° settembre fece seguito l'invasione dell'Armata rossa da oriente, il 17 dello stesso mese. Nel secondo articolo del Protocollo segreto allegato al Patto di non aggressione era stato stabilito, fra l'altro, che «nel caso di una nuova sistemazione politico-territoriale nell'area dello Stato polacco, le sfere d'influenza della Germania e dell'Urss saranno definite all'incirca dalla linea dei fiumi Narew, Vistola e San». Inoltre, la decisione circa il «mantenimento di uno Stato polacco indipendente» venne rimandata al corso «degli ulteriori sviluppi politici»2. È quindi indubbio che ad agosto Hitler e Stalin concordarono la divisione delle sfere d'influenza in Polonia e nell'area baltica. Il Patto d'agosto venne rafforzato il 28 settembre da un Trattato di amicizia fra Germania e Urss che ridefinì le frontiere fra i due Stati nella conquistata Polonia, e accompagnato da un altro Protocollo segreto con cui le due potenze si impegnarono a scambiarsi popolazioni e prigionieri di guerra e a collaborare nella repressione della resistenza polacca; iniziarono anche i negoziati per la crescita degli scambi commerciali e la collaborazione militare, con la messa a disposizione del porto di Murmansk per le navi tedesche e della «Base nord» per i sommergibili, nella grande base navale di Zapadnaya Litsa, non lontana da Murmansk.
Tuttavia, una corretta e completa valutazione della duplice invasione e della spartizione della Polonia richiede che si risponda a diverse domande. Innanzitutto a queste: se il Protocollo allegato al Patto d'agosto definiva le sfere d'influenza, da questo scaturivano necessariamente oppure no anche l'invasione sovietica e la spartizione della Polonia? E poi: come si combinarono le prospettive di lungo periodo e l'improvvisazione tattica nelle decisioni sovietiche di invadere la Polonia, di annettere i Paesi baltici e di dichiarare guerra alla Finlandia? Quali erano e che valore avevano le giustificazioni sovietiche dell'invasione della Polonia? Corrisponde al vero che l'entrata dell'Armata rossa in Polonia aveva lo scopo di proteggere i bielorussi e gli ucraini, sui quali «incombeva il pericolo di cadere sotto il dominio tedesco», e che essa fu una «campagna di liberazione, per proteggere la vita e i beni della popolazione della parte occidentale della Bielorussia e dell'Ucraina occidentale», come sostenuto dalla pubblicistica e dalla propaganda sovietica3? È vero che senza l'intervento sovietico «l'Ucraina occidentale e la Bielorussia sarebbero diventate teste di ponte per aggredire l'Unione Sovietica»? Corrisponde al vero che «il governo polacco non era in grado di difendere il paese, abbandonò il popolo polacco al suo destino e fuggì all'estero»4? Per quale ragione e in che modo Stalin e Hitler decisero di cancellare del tutto la Polonia dalla mappa politica d'Europa, non concedendo neanche uno Stato polacco residuale? Quali erano i rapporti tra Mosca e le cancellerie degli Stati liberali in guerra con la Germania nazista? Quale significato politico e militare reale assunse la posizione di formale neutralità dell'Unione Sovietica nella guerra continentale? E quindi: qual era la situazione nel teatro di guerra al momento dell'invasione sovietica e quali furono per l'esercito polacco le conseguenze dell'attacco dell'Armata rossa? Come interagirono nel teatro polacco l'Armata rossa e la Wehrmacht? Come forze tra loro potenzialmente ostili o come alleate di fatto? E ancora: corrisponde o no a verità l'immagine della Wehrmacht tanto potente ed efficace, per armamento e per dottrina operativa, da risultare una macchina da guerra invincibile? È vero o no che con i Patti d'agosto e di settembre l'Unione Sovietica guadagnò tempo e spazio per prepararsi adeguatamente alla guerra con il Terzo Reich? A prescindere dalla valutazione politica ed etico-politica e considerando la questione in base ai criteri dell'approccio «realistico» alla politica internazionale, il calcolo strategico di Stalin nell'estate 1939 era ben fondato? Considerando i rapporti di forza, non sarebbe forse stato preferibile per l'Unione Sovietica battersi nel 1939 invece che subire l'attacco nel 1941?