Conversazione
sotto la luna nuova/rossa di Genova tra Don
Andrea Gallo e Pino Bertelli[1]
I. Pino Bertelli: Andrea, l’indignazione
montante di questi ragazzi, delle giovani generazioni in rivolta ovunque c’è
oppressione e malgoverno... questi ragazzi ai quali, come tu dici, “hanno
ucciso il futuro”, che a me sembra giusta, importante, una protesta radicale
fuori dai partiti e dalle chiese... questa indignazione generazionale, appunto,
possa sfociare in un’indignazione più larga e mettere in pericolo l’egemonia
della casta politica?... I politici fanno i furbi... sono conniventi con gli
affari sporchi (mafie, criminalità finanziaria, smantellamento della società
civile) e fanno del parlamento il luogo dove scambiare e intrecciare poteri e
privilegi, non credi?”....
I. Don Andrea Gallo: Una minoranza di giovani e giovanissimi è in
movimento... Sono intelligenti, sono entusiasti, non fermiamoli! Sono il
nuovo!... sono i protagonisti della partecipazione democratica al bene comune... i ragazzi e le ragazze approfondiscono i temi
della politica, della cultura, della religione con spirito di libertà e di
giustizia... Avrebbero bisogno di rispetto per la loro esistenza e
resistenza... della presenza di tutte le agenzie educative (famiglia, scuola,
chiesa, partiti, mass-media) ed iniziare il cammino di resistenza e
liberazione... di rifiuto dell’economia globalizzata e dei potenti che diccono
che questo (il loro) è l’unico mondo possibile... Banca mondiale, Fondo
monetario internazionale, Organizzazione del commercio... la società opulenta
sposta i confiuni della povertà e crea nuove marginalità, nuovi poveri... porta
verso la catastrofe ecologica e umana... occorre muoversi verso una solidarietà
liberatrice... come diceva il grande pedagogista Paulo Freire: “Nessuno si
libera da solo. Nessuno libera un altro. Ci si libera tutti insieme”.
II. Pino Bertelli: Solo quando gli oppressi
prenderanno coscienza della propria condizione di oppressi, potranno nascere
momenti di dissidio profondo e rigettare le illusioni dei predicatori tristi
della politica... la collera dei poveri, dei migranti, degli ultimi avanza ai
quattro angoli della terra e gli affamatori non potranno sempre farla franca...
II. Don Andrea Gallo: Hai ragione, Pino, il
potere quando si allontana dalla Costituzione uscita dalla Resistenza...
tradisce la nostra storia... [Pino: la democrazia non si esporta con le armi,
la democrazia che non si usa marcisce]... il potere è sempre identico a se
stesso, sia quando spara nelle strade, sia quando bombarda città e villeggi per
“motivi umanitari”, sia quando licenzia migliaia di lavoratori, quando affama i
pensionati e privatizza la sanità, la scuola, quando nega il diritto alla casa,
quando distrugge l’ambiente, quando chiude le frontiere alle minoranze, quando
abbandona i detenuti, quando criminalizza il diverso... c’è grande voglia di
democrazia e di bellezza nelle strade...
III. Pino Bertelli: La politica italiana è
affetta da cretinismo cronico (inclusa la sinistra)... i politici non lavorano
per il bene comune ma per arricchire le proprie tasche... si ricordano della
gente soltanto il giorno delle elezioni poi tornano ai loro affari, alle loro
caste, alle loro cosche... non ti sembra?... Ovunque la sovranità popolare è
calpestata, derisa, ghettizzata... i politici sono dei feudatari che trattano i
loro servi a colpi di decreti... quando occorre, ci pensa la polizia a far
rispettare leggi inique e i ricatti del potere finanziario...
III. Don Andrea Gallo: La sovranità popolare
viene prima del mercato, degli affari di banca, delle corruzioni a macchia
d’olio che imbrattano la politica e i politici... Bisogna ripartire dagli
ultimi... la forza dei movimenti non va dispersa, bisogna riappropriarsi del
senso autentico dell’essere umano, partendo dagli esclusi... dobbiamo
riprenderci i valori della Resistenza, creare una rete possibile di presidi,
centri sociali, movimenti, sindacati, cooperative, lavoratori, uomini e donne
che vogliono scegliere una democrazia insorgente, dal basso, passare dall’indignazione
alla proposta concreta di democrazia partecipata... un nuovo mondo è possibile
a partire dai giovani!... giovani, incazzatevi!...
IV. Pino Bertelli: Anche la chiesa non scherza
in fatto di demagogia... ovunque nel mondo i diritti umani sono calpestati
impunemente e le gerarchie ecclesiastiche che fanno: tacciono!... la chiesa
dovrebbe essere dei poveri e non dei ricchi, mi sembra di aver letto nei
messaggi evangelici... la chiesa dovrebbe far sentire la sua voce e schierarsi
dalla parte della pace, della verità, della giustizia, dell’amore, della
libertà e non appartenere al
protettorato del pregiudizio... l’obbedienza non è mai stata una virtù, non
pensi?...
IV. Don Andrea Gallo: Se la gente si allontana dalla chiesa (e io
stesso mi metto in prima fila) non sarà perché noi cristiani ci siamo
allontanati dal Vangelo di Cristo...
nostro compito è dar da mangiare all’affamato, vestire l’ignudo,
accogliere lo straniero... Gesù diceva: “Beati quelli che hanno fame e sete di
giustizia” e, ancora, “Beati i perseguitati per cause di giustizia”... Bisogna
ripartire da noi stessi, accettare di essere tutti un po’ più poveri, che non è
poi così grave, abituarsi a rinunciare al lusso e al potere, sconfiggere i
pregiudizi... e in tutto questo anche la chiesa ha molte, troppe responsabilità... Èinstein lo diceva: “è più facile spezzare un
atomo che un pregiudizio”... è tempo di resistenza, di partecipazione alla cosa
pubblica... bisogna cacciare i mercanti del Tempio e fare del primato della coscienza
personale il primo passo per giungere a scelte libere e laiche, per il bene di
tutti, senza discriminazioni... l’etica viene prima della fede...
V. Pino Bertelli: Le giovani generazioni sono
state spossessate e defraudate del loro divenire... la classe politica
dominante (le sinistre stanno al gioco giocato dei potenti) ha mortificato le
loro speranze di giustizia sociale... i parlamentari italiani sono i più numerosi
e più pagati del mondo e impediscono la nascita di un’autentica democrazia partecipata...
i “trafficanti di poteri e di partiti”, colme tu dici, sono i cani da guardia
dei centri di potere (il capitale internazionale, la borsa, le
multinazionali)... e si ergono a possessori dell’unica verità che conoscono:
quella del mercato... sono i veri portatori di miserie profonde, colonizzazioni
violente, gli affamatori dell’intera umanità... e pensare che c’è ancora chi
crede nelle loro chiacchere televisive... invece di buttarli nelle cloache
dalle quali provengono...
Don Andrea Gallo: I
giovani sono mortificati da una situazione politica che li discrimina a favore
di vecchi burocrati del potere che non vedono le capacità sociali, le speranze,
le possibilità di coesione sociale con le quali chiedono il rinnovamento della
società... uccidono il loro futuro... il problema è sempre lo stesso... i
drogati del potere impediscono l’incontro con l’altro, perché ogni volta che
l’uomo si è incontrato con l’altro, ha sempre avuto davanti a sé tre
possibilità: fargli la guerra, isolarsi dietro un muro o stabilire un dialogo
liberatore... del resto, il Capitalismo ha sempre avuto due obiettivi primari:
distruggere le istanze collettive, cioè lo stare insieme, e distruggere
l’essere in sé, cioè la coscienza critica di ognuno di noi, con ragioni ben
precise; dove non c’è tessuto sociale si riesce a fare quello che si vuole...
l’aveva già detto Antonio Gramsci, rivolgendosi ai giovani: organizzatevi,
abbiamo bisogno del vostro entusiasmo; agitatevi, abbiamo bisogno della vostra
forza; studiate, abbiamo bisogno della vostra intelligenza per rifondare la
politica e ricostruire la democrazia...
giovani, incazzatevi!
[1] Il brano qui riportato è
un frammento di una lunga conversazione sui giovani, democrazia, resistenza e
solidarietà liberatrice, tra Don Andrea Gallo e Pino Bertelli, avvenuto sotto
la luna nuova/rossa di Genova, 25 volte gennaio 2012, 24,30 — 4,00,
nell’archivio di Don Andrea Gallo. È l’augurio di un prete “evangelicamente
anarchico” per l’avvento di un’indignazione di massa che porti alla nascita di
una possibile “primavera italiana”. Come sa anche l’ultimo dei bambini
massacrato dalle bombe delle “guerre umanitarie”, il profumo dei gelsomini è in
grado di mutare il corso delle costellazioni. [Ndr.: fa parte di un progetto di
libro tratto da molte conversazioni tra “il prete da marciapiede e il fotografo
degli ultimi”, avvenute nell’arco di qualche anno, in macchina, a tavola o
nell’archivio di Don Gallo, nelle notti
svergognate di Genova].
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