Dopo l'articolo sul Gulag e per contribuire ulteriormente alla riflessione dei lettori in queste giornate dedicate alla memoria della Shoah - che per noi significa denuncia e riflessione su tutti i genocidi, grandi o piccoli, su tutti i crimini contro l'umanità commessi nel corso del secolo precedente, ma anche nell'attuale - pubblichiamo questo vecchio testo di Massari, scritto nel 1994 come introduzione alla nuova edizione del celebre libro di Daniel Guérin Fascismo e gran capitale. Il lettore dovrà solo sostituire qualche data e il nome di qualche organizzazione politica e vedrà che il discorso di Massari sul «piccolo uomo comune represso» conserva intatta, purtroppo, la sua attualità. Anzi, si va estendendo, coinvolgendo ambienti e personalità politiche che un tempo si sarebbero dette «di sinistra». [la Redazione]
a mio nonno materno
Otello di Peppe D'Alcide
falegname ebanista
amante della lirica
e di filosofia orientale
militante comunista
torturato a via Tasso
imprigionato a Regina Coeli
assassinato alle Fosse Ardeatine
Una squadra fascista durante la marcia su Roma |
È il testo più celebre di Daniel Guérin, comunista libertario, antifascista, antistalinista e anticonformista, sopravvissuto alle demoralizzazioni del dopoguerra, imbevuto di cultura rivoluzionaria - dall'arte al sesso, dall'economia alla storia - schierato con i neri antillani e con quelli nordamericani, con il popolo algerino contro la madrepatria coloniale, dalla parte dei giovani, del Maggio francese e del movimento della sinistra rivoluzionaria di quegli anni, internazionalista e cosmopolita, diffusore del pensiero di Reich in Francia e del marxisme libertaire (termine da lui coniato) ovunque, difensore degli omosessuali, degli immigrati, dei diversi, antistatalista e antirazzista fino alla morte.
Emblema della cultura radicale di questo morente ventesimo secolo.
Personalmente considero un privilegio aver potuto conoscere Guérin a Parigi nei primi anni '70, quando - entrambi nella redazione di Autogestion et socialisme - ci trovammo a collaborare nella diffusione di studi e ricerche sulla democrazia diretta: era il filo conduttore di quella rivista ed era il problema dei problemi all'indomani della grande ascesa rivoluzionaria verificatasi in Francia, in Europa e nel mondo.
Guérin ci ha lasciato qualche anno fa e la democrazia diretta continua ad essere il problema dei problemi, anche se c'è sempre chi s'illude di averlo definitivamente sepolto.
Questo libro fa rivivere entrambi.