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sabato 18 giugno 2022

THE POPE AT WAR/UN PAPA IN GUERRA

BILINGUE: ENGLISH - DEUTSCH


by Peter Gorenflos


First edition in the world

The current work by David I. Kertzer The Pope at War, just published, not yet translated into German, and its predecessor The Pope and Mussoliniconfirm Karlheinz Deschner's basic work God and the Fascistsand is its perfect up-date and complement. Deschner is already available in Italian, Russian and even Mongolian language.

Pius XII was an opportunist who only defended the Jews - whom he usually referred to as non-Aryans - if they were baptized, that is, Catholic. We find many new sources in Kertzer’s work, especially on the deportation of the Jews in the immediate vicinity of the Vatican in October 1943. Of course he could have used his influence, e.g. on German Catholics, to mitigate the excesses of the Final Solution if he had only wanted to (just as the German episcopate could safely stop the Nazi euthanasia program!).

He would have had to take a certain risk, maybe even leave Rome temporarily. In Slovakia he could even have stopped the Holocaust completely, because the President there, Jozef Tiso, was a Catholic priest, acted on his own responsibility - without pressure from the Nazis - and, according to Yeshayahu Jelinek, personally supervised the evacuation of the Jews in several cases. As Pope, Pacelli had authority over him!
An opportunist, Pacelli long hoped for Nazi victory, for Bolshevism was a common enemy. When Hitler's fortunes in the war slowly but surely tipped over in 1942, he maneuvered around and began to change sides, hoping for a common Eastern front for the Allies with Germany against the Soviet Union.

mercoledì 8 giugno 2022

DERIVAZIONI

(Punto della Situazione n. 7)
di Alessandro Scuro
Punto della Situazione  (PdS) è il nome di una serie di incontri  sull’attualità del situazionismo secondo un’idea originaria dell’editore Roberto Massari. Il primo incontro si è tenuto a Sesta Godano (SP) nel settembre del 2014, in occasione della presentazione del mio libro su Il lettrismo. Da allora il grupo – mutevole e variegato, com’è giusto che sia - si è riunito a Livorno, Parigi, Cosio d’Arroscia e Roma. Dopo ogni incontro si è pubblicato un libro collettivo, l’ultimo dei quali è stato Fourier in salsa [post]situazionista, da me curato e dedicato alla relazione tra le teorie di Charles Fourier e il pensiero sviluppato dall’Internazionale Situazionista (l’occasione è stata data anche dal 250° anniversario della nascita di Fourier).
Il prossimo incontro intitolato DERIVAZIONI sarà nella città catalana di Girona l’11 e il 12 giugno e si svolgerà fundamentalmente in spagnolo e catalano (ma anche in italiano). Il testo che segue funge da prima introduzione al PdS n. 7.
[a.s.]
 
All’epoca della sua fondazione (1957) l’Internazionale Situazionista intendeva superare i movimenti di avanguardia che l’avevano preceduta rinunciando alla produzione di opere d’arte più o meno durature e ai protagonismi che avevano caratterizzato ognuna di quelle esperienze. L’azione collettiva, la sperimentazione di nuovi comportamenti e la trasformazione conseguente dello spazio urbano in una prospettiva ludica erano gli obiettivi primari del gruppo, nato dalla fusione di diversi movimenti artistici europei (l’Internazionale Lettrista, il Movimento internazionale per un Bauhaus immaginista e il Comitato psicogeografico di Londra) uniti contro il trionfo della logica funzionalista nel secondo dopoguerra e la mercificazione dell’arte.