di Riccardo Petrella
Carissime/i,
Tre anni fa, oggi, eravamo circa 200 persone provenienti da Africa, America Latina, Europa e Asia (un rappresentante di Jai Jagat) e abbiamo dato vita all'Agorà degli abitanti della Terra.
Il percorso che abbiamo fatto è incoraggiante. La strada da percorrere è lunga, impegnativa ma eccitante. Facciamo parte della grande nebulosa della società civile globale impegnata nella lotta per un mondo più umano, giusto e solidale, libero da ogni forma di oppressione ed esclusione.
Sì, ci sono ostacoli ovunque, soprattutto da parte dei gruppi sociali dominanti che coltivano il loro potere attraverso l'ingiustizia, l'arroganza, la violenza e il disprezzo per i deboli e gli impoveriti. Solo un esempio fra tanti: i grandi gruppi farmaceutici privati del mondo continuano a trarre enormi profitti dalla pandemia del Covid-19 e, con l'appoggio degli Stati Uniti e dell'Unione Europea tra gli altri, si ostinano a rifiutare di abbandonare i brevetti sui vaccini, lasciando più di tre miliardi di esseri umani privati del loro diritto alla salute, alla vita.
Non parliamo dei duemila miliardi di dollari che i paesi dominanti hanno speso nel 2020 in armamenti, per prepararsi alla guerra e alimentare le cosiddette guerre "locali" per l'accesso alle risorse "strategiche" (fuori dai loro paesi). Guerre da cui i paesi dominanti traggono grandi benefici, mentre i popoli sotto il loro controllo non hanno altro che distruzione, morte, abbandono e carestia.
Ma la vittoria di questi giorni di milioni e milioni di contadini in India, alla fine di una dura lotta contro le politiche disastrose del governo Modi, getta una luce di speranza sul futuro di milioni di famiglie contadine e mostra che le vie della giustizia e della solidarietà esistono. L'importante è non scendere a compromessi con i poteri corporativi della vita e portatori di violenza ed esclusione.
Il ritornello di una canzone anarchica italiana del 1898 ("Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è la libertà ed un pensiero ribelle in cor ci sta") e soprattutto le parole "Dovunque uno sfruttato si ribelli, noi troveremo schiere di fratelli", mi sembrano sottolineare fortemente il significato del nostro impegno come Agorà degli abitanti della Terra. Lo stesso vale per i forti simboli portati dalla statua "La raccoglitrice d'acqua" di Bernard Tirtiaux, che è diventata l'icona della nostra campagna internazionale "Liberiamo l'acqua dalla borsa".
Siamo abbastanza grandi per andare all'asilo della nostra Madre Vita, la "Terra", tempo e spazio dello spirito.
Buon compleanno!!!
Riccardo e Anne
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