[Le foto sono di Pino Bertelli]
Il 13 giugno la galleria Peccolo e la centralissima piazza della Repubblica di Livorno hanno ospitato il "Punto della Situazione n. 2". Al centro dell'incontro, intitolato significativamente "L'antispettacolo nella società dello spettacolo", sono state le differenti strategie per contrastare la pervasività dello spettacolare nel mondo contemporaneo.
In apertura, spazio alla presentazione del libro Debord e il Situazionismo revisited (a cura di A. Saccoccio, Massari editore) con gli interventi di studiosi e attivisti nel campo delle avanguardie: i critici Sandro Ricaldone e Luca M. Venturi; il fotografo Pino Bertelli; l'editore Roberto Massari; il gallerista Roberto Peccolo; Pasquale Stanziale, già autore di diversi saggi sull'Internazionale Situazionista; Stefano Taccone, curatore del recente Contro l'infelicità. L'Internazionale Situazionista e la sua attualità (ed. Ombre Corte). A questi si sono aggiunte le riflessioni/azioni di Helena Velena, guerrigliera punk-anarco-situazionista; Benedetto Fanna, Giuseppe Savino e Marco Olivieri, musicisti estemporanei dell'Orchestra Noè; Stefano Balice e Joshua Pettinicchio, oltre-artisti rumoristi del MAV; Antonio Marchi, ciclosituazionista.
Su un piano strettamente teorico, Stanziale ha centrato il suo intervento sulla "realizzazione della filosofia", e cioè l'idea situazionista per cui la filosofia dovrebbe giungere al suo compimento e alla sua fine trasformandosi in azione rivoluzionaria. Un'idea a cui si affianca quella del "superamento dell'arte", ripresa più volte nel libro sopracitato. A questo proposito Fanna e Balice hanno illustrato sinteticamente la natura e gli obiettivi delle pratiche performative portate avanti dai gruppi Noè (Nostra Orchestra Estemporanea) e MAV (Movimento Arte Vaporizzata). È stata proprio l'idea dell'estemporaneità al centro della riflessione/azione del pomeriggio. L'estemporaneità come momento intensamente vissuto e donato che rifiuta i meccanismi della contemplazione, della merce/spettacolo, perché si offre senza calcoli e mediazioni. E così la discussione teorica è stata ripetutamente interrotta da "perturbazioni acustiche" create dai numerosi musicisti e rumoristi presenti in sala.