Dedicatoria
ai
perduti amanti del gelato artigianale,
quando
i gusti erano pochi ma buoni, i coni sapevano di biscotto
e
i colori dei gelati s’ingoiavano la speranza negli occhi e la bellezza nel
cuore
di
un mondo dove ogni bambino non doveva più piangere né rubare per avere il suo
gelato...
BOMBA ANARCHICA
Gr.
300 di zucchero e 12 rossi d’uovo. Crema ben tirata, appena ritirata dal fuoco
versatela
in un recipiente dove avrete messo un quinto di zucchero bruciato nerissimo,
dovendo
l’esterno di questo gelato riuscire molto scuro, colore preferito dal partito.
Fatto
ciò passatelo allo staccio n. 3 e quando è freddo gelate come al solito.
—
Con questa pasta nerissima dovete foderare la bomba in abbondanza.
All’interno
lo riempirete a strisce con pasta rossa, bianca, bleu come volete
e
quindi mettete al forno per parecchio tempo. —
Questa
bomba una volta fuori dallo stampo va guernita con un pugnale di lama bianca
con
un manico rosso fatti antecedentemente con gelato.
Se
saprete attenervi alle mie istruzioni vi deve riescire un gelato bellissimo e
di grande effetto”.
Enrico
Giuseppe Grifoni, Trattato di gelateria.
Manuale pratico per la fabbricazione dei gelati
e conserve,
(Bietti) 1911, ristampa anastatica, Lazarus Edizioni, 2012
La storia apocrifa del gelato artigianale è alle radici
dell’umanità... nella Bibbia si menziona Isacco, che per placare l’arsura porge
al padre Abramo (o viceversa) una ciotola di latte di capra misto a neve... poi
secoli di gelati consumati solo da re, regine, Papi, baldracche con il vizio
della politica, condottieri, assassini di rango... Alessandro Magno, re
Salomone, Giulio Cesare, Cleopatra, i Borgia papi, Mussolini, Hitler, Stalin ad
esempio... si sono mangiati il loro gelato fatto all’istante... intanto
facevano trucidare così tante persone che mettevano in pericolo la manodopera,
mai il cammino del gelato artigianale ad uso dei palati “fini”. Quando anche
gli operai hanno avuto il loro cono di millecoloranti,
l’industria del gelato (che compartecipa — attraverso la Borsa — alla
fabbricazione di autostrade, vestiti, auto, film, televisioni, telefonini, giocattoli,
cannoni, santini...) ha portato il gelato nelle famiglie e su tutte le
tavole... il gelato è diventato come le schede elettorali... tutto finto, fa
male e tutti dicono che è buono!
Mi sembra di essere nel Paese degli stupidi, dove oltre il 40%
degli elettori votano il buffone di corte, credendo abbia il carisma del re, e
invece è solo una mezza calzetta di attore, così stupido che solo un pubblico
di stupidi può credere ai suoi lazzi e sberleffi da commedia dello sghignazzo. In un amorevole libretto per bambini
affetti da curiosità belligerante [Allegro
ma non troppo. Pepe, vino (e lana) come elementi determinanti dello sviluppo economico
nell’età di mezzo. Le leggi fondamentali della stupidità umana, Il Mulino, 1988],
l’emerito prof. Carlo M. Cipolla ci ricorda: “La Prima legge Fondamentale della
stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorte che: Sempre ed inevitabilmente
ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione”.
Altrimenti gli uomini e le donne come potrebbero accettare di essere governati
in questo modo e a questo prezzo? Una messe di farabutti, impostori,
ciarlatani, criminali arroccati agli scranni dei parlamenti si sono arrogati il
diritto (attraverso la delega irrevocabile, anche) d’impoverire interi pezzi di
popolo a favore di una casta di privilegiati che andrebbero destinati a un
letamaio... la stupidità è necessaria ad ogni potere e per questo che la
promuove nelle scuole, nelle chiese, nelle fabbriche, nei partiti, nelle arti,
nelle merci... ogni governo porta la pioggia acida nei cuori, la rivoluzione
sociale il bel tempo e il ritorno delle lucciole a Maggio.
Il Paese degli stupidi non è finito troppo bene... chi alzava troppo
la voce o tossiva di traverso, è stato messo in moderne caverne e guardare la
propria ombra... la paura genera paura e il servaggio riproduce folle di gnomi
con l’inclinazione all’inginocchiatoio e alla confessione... la messa in scena
dei media puzza di tradimento e il colera generalizzato che produce contamina
chi non ha voce né volto... burattini e burattinai della politica esprimono
bene la teoria dello scarafaggio...
che è il liberismo della merda a portata di tutti... l’utopista incarna lo
stupore e la meraviglia, l’imbecille guarda il dito che indica la merce e pensa
che sia la luna!
La storia dell’arte del gelato artigianale presuppone rotture radicali con i
malevoli dell’industria del gelato che la condizionano... contrappongono
un’etica della dolcezza e un nuovo ordine amoroso del gelato artigianale
all’impresa funesta dell’avvelenamento sistematico dei piaceri, e mostrano che
la produzione del gelato senza coscienza non è che rovina dell’anima. Il
godimento gioioso del gelato indica il passaggio da una sovranità popolare
inedita al bene comune. La proprietà privata del gelato è un furto! Per
raggiungere la maggior felicità per il maggior numero occorre riscrivere la storia del gelato artigianale e prendere
a calci in culo i mistificatori del consenso e
in un eccesso di umanità ridare il sorriso ai ragazzini con la bocca sporca di
gelato.
Nel Paese degli stupidi i gelati hanno continuato ad essere leccati da
tutti e i partiti si sono ingoiati intere torte di gelato... i preti si sono
sporcati le mutande di pizzo argentino con il gelato di cioccolato a latte...
solo un pugno di poeti, di ragazzini, di inadatti alla filosofia del gelato
contraffatto con chi sa quali polveri... si erano accorti della cattività di
questo Paese pieno di stupidi e di
strane bandiere di rosso sbiadite... e non ne vollero mangiare di quel gelato,
si portarono sulle alture delle città, sulle spiagge più bianche o sui monti
che bucano il cielo e lì tra danze discinte e baci al profumo di tiglio presero
a ridere su quel popolo di stupidi e non la smisero più, fino a quando nuovi partigiani del gelato (senza
conservanti, coloranti o frutta fuori stagione) fecero dell’arte del gelato
anche l’arte di vivere tra liberi e uguali. Anche i bambini che
tirano i sassi alle stelle, sanno bene che il profumo del gelato degli
angeli è “tremendo” e influisce sul corso/mutamento delle costellazioni.
Dal
Grand Ducato di Utopia, 68 volte del
mese che non c’è,
nell’anno
di grazia del Maggio in cui ritornarono le lucciole nei campi di grano.
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