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martedì 24 agosto 2010

SULLA PROPOSTA DELL'ENNESIMA MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA, di Stefano Santarelli e Marco Ferrando (quello di Genova)

Una volta all'anno, come il Carnevale di Rio
di Stefano Santarelli

Miei cari,
sicuramente è a voi già noto che il 29 ottobre vi è la proposta dell'ennesima manifestazione antirazzista di cui si discuterà a settembre.
Vi esprimo sinteticamente alcune mie perplessità.
Ottobre è il mese che ormai viene dedicato alle manifestazioni antirazziste e come il carnevale di Rio che si svolge una volta all'anno così anche in Italia una volta all'anno esiste l'usanza di svolgere una grande manifestazione antirazzista tanto per tacitare le nostre coscienze.
Intendiamoci i problemi ci sono: da quelli puramente elementari come la questione della cittadinanza, che vede una legislazione italiana completamente arretrata rispetto agli altri paesi occidentali, fino all'integrazione - ma preferisco il termine rispetto - di altre culture come quella islamica.
Problemi che però non possono però essere risolti con un corteo per quanto questo possa essere significativo.
Infatti in questi anni non è mai stato risolto un solo problema inerente all'immigrazione.
La questione della cittadinanza di suolo per esempio è una battaglia che può essere vinta, ma con una mobilitazione che vada al di là del solito corteo. Con raccolte di firme, tavoli, adesioni pubbliche insomma con una mobilitazione veramente attiva.
Anche perché questa battaglia se non verrà fatta dalla "sinistra" verrà risolta dalla stessa borghesia poiché non vi è niente di rivoluzionario nel dare la cittadinanza di suolo ai bambini che nascono in Italia e oltretutto in fondo gli conviene concederla.
Ora dopo il flop del cosiddetto sciopero generale degli immigrati, fallimento facilmente prevedibile, si vuole proporre uno sciopero generale - questa volta dei lavoratori italiani - in difesa dei diritti degli immigrati.
Ovviamente i lavoratori italiani devono battersi anche per la difesa dei lavoratori immigrati i quali è giusto ricordarlo non sono rappresentati dai sindacati.
Ma in questo momento con un sindacato diviso al suo interno, con una grave crisi politica che investe anche la "sinistra" e con una combattività dei lavoratori italiani molto ridotta per usare un eufemismo mi sembra veramente utopistico chiedere uno sciopero generale in difesa degli immigrati.
Oltretutto bisogna tenere contro che il 16 ottobre c'è anche la manifestazione nazionale indetta dalla FIOM per non parlare della manifestazione del 2 ottobre organizzata dal popolo viola.
Certamente il 29 ottobre ci sarà questa manifestazione probabilmente con una buona partecipazione che verrà spacciata come sciopero generale. Ma ritengo che non sia questa la strada per difendere efficacemente i diritti degli immigrati.
Ciao
Stefano

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"Uomini che lavorano"  vs. "Interessi del capitale che li sfrutta"
di Marco Ferrando

Cari utopisti rossi,
concordo pienamente con l'analisi di Stefano, ma vorrei spingerla ancora un po in là. Sento oramai la divisione in "categorie" una interpretazione anacronistica rispetto alla forza ed alle energie espresse dal capitale per difendere i propri interessi.
Se anche gli oppressi, gli sfruttati, i venditori di forza lavoro utilizzano le stesse categorie della classe dominante per rivendicare propri o altrui diritti, beh credo che la lotta non modifichi i rapporti di forza, anzi li appiattisca verso una eliminazione del conflitto. Se siamo tutti d'accordo che non ci accontentiamo della "pace dei ricchi", credo che sia necessario ricominciare a ragionare in termini di "uomini che lavorano" e di "Interessi del capitale che li sfrutta".
In sintesi, mi chiedo se abbia senso a questo punto di parlare "immigrati", "lavoratori a progetto", "rom", "musulmani" ecc.… oppure se sia meglio porre poche questioni "trasversali" per le quali i rom, insieme agli immigrati, insieme ai precari, insieme agli operai di Melfi, insieme ai ricercatori universitari... insomma "noi, popolo oppresso" si possano sentire uniti nella lotta.
Ecco: se una manifestazione ha senso (su questo strumento concordo con Stefano) deve poter unire questi soggetti in una unica categoria "umana" di sfruttati e oppressi. La troverei veramente "rivoluzionaria".
Un forte abbraccio a tutti
Marco Ferrando [da Genova]

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