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martedì 19 gennaio 2021

100 ANNI FA NASCEVA IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO

di Piero Bernocchi e Roberto Massari

Una nascita disastrosa il 21 gennaio del 1921 (come Pcd’I), una giovinezza succube dello stalinismo, un’età adulta al servizio delle istituzioni nazionali e della divisione del mondo stabilita a Jalta, una morte ingloriosa a settant’ anni: questa in sintesi la parabola esistenziale dei gruppi dirigenti del Partito comunista italiano, una  storia che di nome e di fatto si è conclusa nel febbraio 1991, seppur con alcuni penosi strascichi successivi. Storia che, però, nasce soprattutto con un gravissimo peccato originale.
(Piero Bernocchi)

I comunisti italiani passarono da parole di così netta opposizione antihitleriana e di ricerca di un accordo con le «democrazie»  (v. Lo Stato Operaio del 15 giugno 1939) all’accettazione dell’alleanza coi nazisti nel breve arco di due mesi (23 agosto 1939). Una spiegazione secondo criteri storico-politici sarà quindi insufficiente se non si prende in considerazione anche la componente psicopatologica.
(Roberto Massari)

Paradossalmente, in Italia l’indispensabile chiave di volta per completare l’arco della postdemocrazia fu l’operazione trasformistica del Pci. Fu una fine ingloriosa ma che aveva radici profonde. Una delle condizioni perché in Italia torni a vivere la prospettiva anticapitalistica è liberarsi di quel che ne resta. E questo libro può aiutare a svolgere un tal genere di pulizia mentale.
(dall’Introduzione di Michele Nobile)

Si veda la prima recensione al libro, pubblicata da Giorgio Amico su Vento Largo

Il libro si può già acquistare in libreria o presso l'editore




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