L’Oms e la crisi della sanità internazionale
di Michele Nobile
di Michele Nobile
Continua:
n. 1 «Dialettica di una pandemia: capitalismo-nella natura/natura-nel-capitalismo. Introduzione», http://utopiarossa.blogspot.com/2020/06/dialettica-di-una-pandemia-capitalismo.html
n. 2 «La pandemia di covid-19 come sintomo di una nuova transizione epidemiologica», http://utopiarossa.blogspot.com/2020/06/la-pandemia-di-covid-19-come-sintomo-di.html
n. 3 «(Non) lezioni dalla storia. Commercio e sanità internazionale dalla febbre gialla a Covid-19», http://utopiarossa.blogspot.com/2020/07/lezioni-e-non-dalla-storia-dalla-febbre.html
n. 4 «Biopolitica e contraddizioni dei regimi sanitari internazionali»
1. Il Preambolo dell’Organizzazione mondiale della sanità, ovvero delle buone intenzioni
2. La realtà: i limiti dei diritti socioeconomici
3. Il regime sanitario internazionale fino al «1968» mondiale
4. Interludio: il «1968» della sanità mondiale e le illusioni di un Nuovo ordine economico mondiale: la Dichiarazione di Alma Ata
5. La Restaurazione: la rinnovata centralità degli Stati più potenti e l’interiorizzazione dei criteri economici nella sanità internazionale
6. Lo sviluppo ineguale-combinato e l’inesistenza di un regime sanitario globale
1. Il Preambolo dell’Organizzazione mondiale della sanità, ovvero delle buone intenzioni
Così recita il preambolo della carta costitutiva dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), approvato dal comitato tecnico preparatorio nel 1946 ed entrata in vigore con la creazione dell'organizzazione nell’aprile 1948:
«Gli Stati partecipanti alla presente costituzione dichiarano, conformemente alla Carta delle Nazioni Unite, che alla base della felicità dei popoli, delle loro relazioni armoniose e della loro sicurezza, stanno i principi seguenti:
La sanità è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non consiste solo in un’assenza di malattia o d’infermità.
Il possesso del migliore stato di sanità possibile costituisce un diritto fondamentale di ogni essere umano, senza distinzione di razza, di religione, d’opinioni politiche, di condizione economica o sociale.
La sanità di tutti i popoli è una condizione fondamentale della pace del mondo e della sicurezza; essa dipende dalla più stretta cooperazione possibile tra i singoli e tra gli Stati.
I risultati raggiunti da ogni Stato nel miglioramento e nella protezione della sanità sono preziosi per tutti.
La disparità nei diversi paesi per quanto concerne il miglioramento della sanità e la lotta contro le malattie, in particolare contro le malattie trasmissibili, costituisce un pericolo per tutti.
Lo sviluppo sano del fanciullo è d’importanza fondamentale; l’attitudine a vivere in armonia con un ambiente in piena trasformazione è essenziale per questo sviluppo.
Per raggiungere il più alto grado di sanità è indispensabile rendere accessibili a tutti i popoli le cognizioni acquistate dalle scienze mediche, psicologiche ed affini.
Un’opinione pubblica illuminata ed una cooperazione attiva del pubblico sono d’importanza capitale per il miglioramento della sanità dei popoli.
I governi sono responsabili della sanità dei loro popoli; essi possono fare fronte a questa responsabilità, unicamente prendendo le misure sanitarie e sociali adeguate».