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lunedì 7 agosto 2017

A COSIO D’ARROSCIA PER L’INTERNAZIONALE SITUAZIONISTA: UN 60º ANNIVERSARIO CHE POSSA ESSERE UN RILANCIO, di Antonio Saccoccio e Roberto Massari

© Pino Bertelli
Venerdì 28 e sabato 29 luglio 2017 alcuni situazionisti, postsituazionisti, ribelli e attivisti non allineati di vario genere si sono incontrati a Cosio d’Arroscia in occasione del 60º anniversario della fondazione dell’Internazionale Situazionista. È stato il quarto Punto della Situazione, dopo quelli di Sesta Godano (2014), Livorno (2015) e Parigi (2016), e ancora una volta è stato immortalato dalle belle foto di Pino Bertelli (l’unico dei presenti, insieme a Sandro Ricaldone - anch’egli partecipante al non-convegno - che abbia conosciuto personalmente Guy Debord). E citando Debord, diciamo subito che tra la cena sociale e il pranzo ancor più sociale, il vino ha avuto una sua qualificata presenza «ideologica» insieme all’ottima cucina di due diverse trattorie del luogo.
Quindi vino, cibo, bellezze dei luoghi e ovviamente il non-convegno con la presentazione di quattro libri freschi di stampa: Debord e la società spettacolare di massa (di Giorgio Amico); DéRive gauche (a cura di Valentin Schaepelynck), contenente i materiali prodotti dopo il Punto della Situazione n. 3 di Parigi; Un’imprevedibile situazione (di Donatella Alfonso) e Dal Lettrismo alla Creatica (di Alessandro Scuro). Era presente anche la casa editrice storica del Situazionismo in Italia - Nautilus - che è intervenuta nella discussione e ha portato una mostra dei titoli più legati alla tematica del non-convegno. La fisarmonica di Salvatore Panu ha fatto da cornice ideale sia la sera della commemorazione vera e propria, sia intercalando gli interventi con canti sardi, anarchici e altro del suo ricco repertorio.
Il non-convegno si è svolto sabato mattina nella sala del consiglio comunale di Cosio d’Arroscia (provincia di Imperia). Dopo il saluto del sindaco Danilo Antonio Gravagno - che è poi rimasto con noi per il resto della riunione - Roberto Massari ha ricordato l’importanza del 60º anniversario della fondazione dell’IS e ha letto un testo molto vivace inviato da Oreste Scalzone, assente a Cosio ma presente nel 2016 al precedente Punto della Situazione n. 3 di Parigi.
A seguire Giorgio Amico ha svolto di fatto la «non-relazione introduttiva» presentando il suo libro Debord e la società spettacolare di massa (Massari editore), in cui ha ricostruito il percorso intellettuale del filosofo francese, dagli anni ‘40 alla fondazione dell’IS a Cosio e al Maggio francese per giungere al periodo post-situazionista e al suicidio del 1994. Amico ha sottolineato l’attualità delle teorie situazioniste di Debord, dal superamento dell’arte alla critica a tutte le separazioni e all’alienazione contemporanea.
A seguire è intervenuta Helena Velena, rivendicando la centralità della vita quotidiana, della gioia di vivere, la necessità di operare azioni in grado di liberare il nostro vissuto dalle catene di tempi e spazi meccanizzati e totalmente controllati. Helena ha portato l’attenzione sull’importanza di tradurre le teorie situazioniste in pratiche sovversive, a partire dal détournement e dalla deriva.
Sempre sulle pratiche è intervenuto Giorgio Degasperi, spiegando la natura del suo «teatro comunitario», basato sul rifiuto dei meccanismi spettacolari del teatro tradizionale: assenza del palco, abolizione dell’applauso e della rigida separazione fra attori e spettatori ecc. L’applauso in particolare è una pratica solo nociva, che va contrastata con convinzione.
Stefano Balice ha ribadito l’importanza di una battaglia che egli conduce in prima persona: contro la Siae e contro il diritto d’autore. Balice, che indossava per l’occasione una t-shirt con un provocatorio logo «Siae», ha spiegato che oggi la migliore tecnica per contrastarla è il plagio. Ricordiamo che i situazionisti pubblicarono i loro scritti con l’indicazione: «Tous les textes publiés peuvent être librement reproduits, traduits ou adaptés même sans indication d’origine».
Salvatore Panu è tornato su un tema affine a quello di Degasperi parlando del «cerchio infranto», un problema di troppi spettacoli contemporanei - soprattutto di quelli folcloristici - in cui i performers, ponendosi sul palco frontalmente al pubblico, non si accorgono di rompere in questo modo la ritualità e la coralità dell’azione.
Antonio Marchi, che da anni raggiunge i luoghi dei non-convegni in bicicletta, ha raccontato anche questa volta il suo viaggio ciclosituazionista fino a Cosio, trasmettendoci una parte delle emozioni e sensazioni provate lungo il tragitto di andata (da Trento) e preparandosi al ritorno. Agli inizi della nostra avventura, tre anni fa, era già passato per Cosio, Alba, Albisola e altri luoghi liguro-piemontesi cari al Situazionismo per raggiungere il Punto della Situazione n. 1 di Sesta Godano.
Roberto Massari ha spiegato l’utilizzo da lui compiuto della tecnica del détournement - in un libro antiteologico su Gesù che sta scrivendo - allo scopo di smascherare nei Vangeli una celebre falsificazione dell’esegesi cattolica (riguardo alla fratellanza o cuginanza di Gesù e quindi riguardo alla verginità perpetua di Maria). Massari ha descritto dettagliatamente l’operazione letteraria - che nel libro indica come tecnica situazionista - e ha concluso dicendo che questa procedura consente di sconfiggere con l’ironia e l’ilarità duemila anni di dotte disquisizioni filologiche rivolte a stravolgere la lettera del testo evangelico.
È quindi intervenuta Donatella Alfonso, giornalista de la Repubblica, che fin dagli inizi segue attentamente i nostri Punti della Situazione. Ha brevemente presentato il suo ultimo libro intitolato Un’imprevedibile situazione. Arte, vino, ribellione: nasce il Situazionismo (Il Nuovo Melangolo), con il quale ha voluto ricostruire lo stato d’animo con cui i 9 protagonisti della fondazione dell’IS a Cosio erano arrivati a quell’evento, di cui non potevano immaginare la portata per il futuro. Si è complimentata con i presenti in sala per il coraggio dimostrato nel manifestare pubblicamente le loro radicali teorie.
Giungendo a Cosio in mattinata, Donatella era rimasta favorevolmente colpita dal trovarvi tracce situazioniste per le strade. Durante la notte, infatti, alcuni ignoti attivisti avevano firmato il loro passaggio nel paese: centinaia di volantini lasciati o affissi su automobili, panchine, muri. Sui volantini, tutti firmati con segni rossi, alcuni slogan situazionisti e post-situazionisti: «28-07-2017: fine del lavoro alienato», «28-07-2017: fine dello spettacolo dell’arte», «Più vi fate chiamare artisti, più siete nullità», «Amanti del potere, morirete comunque servi!», «La vita non è un business plan», «Contro scuola università prigioni del sapere» ecc.
© Pino Bertelli
Antonio Saccoccio ha presentato il libro di Alessandro Scuro Dal Lettrismo alla Creatica. Isidore Isou e l’utopia della creazione ininterrotta (Avanguardia 21 Edizioni) - con prefazione di Stefano Taccone, altro appassionato partecipante ai Punti della Situazione - ricordando anche il precedente volume su Il Lettrismo del nostro caro Alessandro, che dal sud della Francia si è ora trasferito in Catalogna. Ha poi ribadito - a mo’ di conclusione - che, come già stabilito la sera precedente, sarà necessario procedere alla stesura di una dichiarazione comune «per precisare a noi stessi e all’esterno le battaglie che intendiamo condurre nei prossimi anni», battaglie contro il progressivo sistematico controllo di tempi e spazi in ogni àmbito umano (scuola/università, lavoro, tempo libero alienato). La dichiarazione sarà redatta, discussa online e poi diffusa attraverso tutti i canali possibili.
Della possibilità di fare un quarto libro P.d.S. in ricordo di questo 60º anniversario si è parlottato fra un bicchiere di vino e una passeggiata fra i vicoli. La voglia ci sarebbe, ma arrivati al quarto volumetto della serie alcuni aspetti pratici cominciano a pesare. Prossimo appuntamento a Napoli o comunque in Campania, nel 2018, per il Punto della Situazione n. 5, che sarà organizzato da Pasquale Stanziale e Stefano Taccone.

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