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giovedì 4 dicembre 2014

«IL LETTRISMO» DI ALESSANDRO SCURO, di Pino Bertelli

In questo testo di Alessandro Scuro, la storia del Lettrismo è analizzata con dovizia di note, approfondimenti, tessiture, leggende di un movimento (non solo) artistico, fondato da Isidore Isou e Gabriel Pomerand negli anni ’40 a Parigi, affiancati (tra gli altri) da Maurice Lemaître e Guy Debord (l’autore del testo più rubato nel ’68, La società dello spettacolo, uno dei fondatori dell’Internazionale Situazionista). Il giovane saggista ricostruisce, con una qualche partecipazione passionale, la successione degli eventi storici, i personaggi eccentrici, gli scandali pubblici che i lettristi hanno operato nella capitale francese e, per molti versi, riversato nei centri culturali europei della propria epoca.
L’introduzione di Scuro rievoca le gesta degli esistenzialisti di Saint-Germain-des-Prés (Sartre, Vian, de Beauvoir, Camus, Prévet, Gréco), l’incontro tra Isou e Pomerand, le prime teorie e provocazioni lettriste nei caffè parigini... le creazioni lettriste e le diatribe tra gli stessi artisti che giungono a risse, espulsioni o dimissioni dal movimento del quale Isou si è autoproclamato Messia... diceva di essere “il più grande uomo politico di tutti i tempi e il più grande poeta e compositore di tutti i tempi”, l’inventore della “società paradisiaca” a venire. Di là da certe incaute affermazioni, ci sono opere di Isou che in qualche modo hanno modificato la struttura, la dizione, la ricezione non solo nella poesia ma anche nella pittura, musica, scultura, fotografia, cinema... la messe dei suoi libri toccano l’insieme dei saperi e non sappiamo se ci troviamo di fronte alla magia spudorata di un talento o alla forza propulsiva di un inventore che ha fatto della propria vita un’opera d’arte.

Il libro di Scuro contiene alcuni testi lettristi di Isou, Pomerand e altri meno riconosciuti... comprendiamo lo sconcerto di quanti si mettono alla lettura di questi affascinanti banditi delle lettere... specie quando s’imbattono in frasi come queste: “Brutale e insolita, come un calcio nel culo, la gioventù è un volantino ambulante” o “come è dolce sussistere in un mondo che crolla” (Gabriel Pomerand, muore suicida nel 1972). La fine del mondo per i lettristi sarà domani!
Questa piccola storia del Lettrismo è tratta da materiali sovente originali, tradotti dall’autore, e apre una riflessione storica/politica sul percorso artistico del Lettrismo... ci mostra anche la notevole capacità di un’avanguardia longeva e la sua seminagione ereticale ha continuato a fiorire sino ai nostri giorni, trascolorandosi ad esempio nell’Inismo (Internazionale Novatrice Infinitesimale), fondato a Parigi negli anni ’80: “Internazionale poiché non ha confini. Novatrice poiché gli inisti si propongono di innovare sempre. Infinitesimale, la più caratterizzante, indica che l'inismo tende a ridurre gli elementi dei linguaggi ai minimi termini, cercando di partire dall'atomo per giungere all'infinito”. Qualunque sia la considerazione culturale/politica su questo movimento, il Lettrismo ha “cesellato” (graffiato, inciso, scorticato) film, immagini, lettere, segni, simboli di antiche scritture... e sotto un certo taglio ha anticipato (con i dovuti prestiti al futurismo, dada e surrealismo) i linguaggi multimediali del nuovo millennio.
Va detto. Di tutte le avanguardie del Novecento, la genialità sovversiva del Surrealismo e dell’Internazionale Situazionista (fondata nel 1957, si è autosciolta nel 1972), saranno le sole che oseranno passare dai salotti dell’arte alle barricate della Rivoluzione di Spagna del ’36 e del ’68, e cercato di trasformare alla radice la vita quotidiana.


Piombino, dal vicolo dei gatti in amore, 7 volte ottobre, 2014.

Alessandro Scuro, Il Lettrismo,
Massari Editore 2014, pp. 240, Euro 14

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