In
questo testo di Alessandro Scuro, la storia del Lettrismo è analizzata con dovizia
di note, approfondimenti, tessiture, leggende di un movimento (non solo) artistico,
fondato da Isidore Isou e Gabriel Pomerand negli anni ’40 a Parigi, affiancati
(tra gli altri) da Maurice Lemaître
e Guy Debord (l’autore del testo più rubato nel ’68, La società dello spettacolo, uno dei fondatori dell’Internazionale
Situazionista). Il giovane saggista ricostruisce, con una qualche
partecipazione passionale, la successione degli eventi storici, i personaggi
eccentrici, gli scandali pubblici che i lettristi hanno operato nella capitale
francese e, per molti versi, riversato nei centri culturali europei della
propria epoca.
L’introduzione
di Scuro rievoca le gesta degli esistenzialisti di Saint-Germain-des-Prés (Sartre, Vian, de Beauvoir, Camus,
Prévet, Gréco), l’incontro tra Isou e Pomerand, le prime teorie e provocazioni
lettriste nei caffè parigini... le creazioni lettriste e le diatribe tra gli
stessi artisti che giungono a risse, espulsioni o dimissioni dal movimento del
quale Isou si è autoproclamato Messia... diceva di essere “il più grande uomo politico di tutti i tempi e il più grande poeta e compositore di tutti i
tempi”, l’inventore della “società
paradisiaca” a venire. Di là da certe incaute affermazioni, ci sono opere
di Isou che in qualche modo hanno modificato la struttura, la dizione, la
ricezione non solo nella poesia ma anche nella pittura, musica, scultura,
fotografia, cinema... la messe dei suoi libri toccano l’insieme dei saperi e
non sappiamo se ci troviamo di fronte alla magia spudorata di un talento o alla
forza propulsiva di un inventore che ha fatto della propria vita un’opera
d’arte.
Il libro di Scuro contiene alcuni testi lettristi di Isou,
Pomerand e altri meno riconosciuti... comprendiamo lo sconcerto di quanti si
mettono alla lettura di questi affascinanti banditi
delle lettere... specie quando s’imbattono in frasi come queste: “Brutale e
insolita, come un calcio nel culo, la gioventù è un volantino ambulante” o
“come è dolce sussistere in un mondo che crolla” (Gabriel Pomerand, muore suicida
nel 1972). La fine del mondo per i lettristi sarà domani!
Questa piccola storia del Lettrismo è tratta da materiali
sovente originali, tradotti dall’autore, e apre una riflessione
storica/politica sul percorso artistico del Lettrismo... ci mostra anche la
notevole capacità di un’avanguardia longeva e la sua seminagione ereticale ha
continuato a fiorire sino ai nostri giorni, trascolorandosi ad esempio
nell’Inismo (Internazionale Novatrice
Infinitesimale), fondato a
Parigi negli anni ’80: “Internazionale poiché non ha
confini. Novatrice poiché gli inisti si propongono di innovare sempre.
Infinitesimale, la più caratterizzante, indica che l'inismo tende a ridurre gli
elementi dei linguaggi ai minimi termini, cercando di partire dall'atomo per giungere all'infinito”. Qualunque sia la
considerazione culturale/politica su questo movimento, il Lettrismo ha “cesellato” (graffiato, inciso, scorticato)
film, immagini, lettere, segni, simboli di antiche scritture... e sotto un
certo taglio ha anticipato (con i dovuti prestiti al futurismo, dada e
surrealismo) i linguaggi multimediali del nuovo millennio.
Va
detto. Di tutte le avanguardie del Novecento, la genialità sovversiva del Surrealismo e dell’Internazionale
Situazionista (fondata nel 1957, si è autosciolta nel 1972), saranno le sole
che oseranno passare dai salotti dell’arte alle barricate della Rivoluzione di
Spagna del ’36 e del ’68, e cercato di trasformare alla radice la vita
quotidiana.
Piombino,
dal vicolo dei gatti in amore, 7 volte ottobre, 2014.
Alessandro Scuro, Il Lettrismo, Massari Editore 2014, pp. 240, Euro 14 |
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