Un non-convegno in omaggio a Guy Debord che
fondò nel 1957 in
Liguria il movimento artistico-politico
Fonte: Repubblica Genova (http://genova.repubblica.it/cronaca/2014/09/15/news/donatella_alfonso-95827738/)
Il gruppo fondatore del Situazionismo a Cosio d'Arroscia nel 1957 |
Un
po’ per gioco e un po’ per non morire, come si soleva dire, si può ricreare
quasi cinquant’anni dopo, e dall’altro lato dell’arco ligure, quella situazione
che diede vita al Situazionismo. In breve, quel movimento estetico, culturale e
politico con intenzioni rivoluzionarie tra anarchia e marxismo, declinato
in tutte le varianti nato da un convegno a Cosio d’Arroscia (ultimi propaggini della provincia di Imperia sconfinanti nel Cuneese, su per
l’Appennino) nel 1957,
capace di percorrere l’Italia e la Francia per tutti gli anni Sessanta con
apici nel Sessantotto e dintorni. E che oggi, benché ufficialmente non se ne
parli che quando si cita il suo fondatore e icona, Guy Debord, geniale
precursore dell’oggi con il suo “La società dello spettacolo”, ricorda
per carità, in maniera situazionista, quindi con un nonconvegno proprio
Debord, scomparso vent’anni fa, venerdì 19 a Sesta Godano, nello
spezzino.
Per chiarire, avanti tutto, che in maniera carsica i Situazionisti continuano a vivere, ad esistere. A Debord fanno riferimento in molti, se si occupano di comunicazione e soprattutto televisione (Carlo Freccero e Antonio Ricci, tra i primi). E in Liguria quel movimento così caleidoscopico e puntuto è ancora qualcosa di reale: come dimostra la grande mostra dedicata al ceramista danese Asger Jorn, uno dei ragazzi terribili del raduno di Cosio dì Arroscia, che ha animato l’estate di Albissola Marina.
Per chiarire, avanti tutto, che in maniera carsica i Situazionisti continuano a vivere, ad esistere. A Debord fanno riferimento in molti, se si occupano di comunicazione e soprattutto televisione (Carlo Freccero e Antonio Ricci, tra i primi). E in Liguria quel movimento così caleidoscopico e puntuto è ancora qualcosa di reale: come dimostra la grande mostra dedicata al ceramista danese Asger Jorn, uno dei ragazzi terribili del raduno di Cosio dì Arroscia, che ha animato l’estate di Albissola Marina.
E se è rimasta l’arte più che la rivoluzione, il mondo in
cui viiviamo è quello dell’apparire più che dell’essere, e allora dagli torto,
ai Sitauzionisti. "Perché lo spettacolo è la merce che
condiziona tutte le altre merci" chiarisce Roberto Massari, che al
Situazionismo, dopo una lunga attività politica e culturale, ha dedicato libri
e un movimentismo incessante, e che ha promosso il convegno. Cioè, il
non-convegno, dove non ci sarà ordine negli interventi, ci potranno essere
esposizioni di teorie come la presentazione di un libro sul lettrismo, altra
corrente confluita nel Situazionismo e da lì uscita.
Ma perché a Sesta Godano, Massari? "Perché lì ho
trovato un luogo fertile e interessato, e sono in contatto con il movimento
guevarista che vi opera" risponde lui, che abita a Bolsena, nel Lazio e si
definisce “presidente della Fondazione Guevara”. Anche qui: la posizione
castrista o l’anarchia a cui si sente più vicino il fotografo e artista Pino
Bertelli, altro protagonista dell’incontro di venerdì? Nel Situazionismo, di
fatto, ci può essere molto.
Utile anche oggi o solo rievocatorio? "E’
sicuramente un movimento che appartiene al ‘900, ma il suo atteggiamento
dissacratorio può significare un tentativo di non farsi assorbire"
chiarisce Massari. Già. Proveranno a non discuterne , oltre a Massari e
Bertelli, Giorgio Amico, Roberta Biasotti, Sandro Ricaldone, Alessandro Scuro, Antonio Saccoccio, Michele
Nobile. farà tappa a Sesta Godano (appuntamento nella sala del Comune dalle 15
alle 20) il tour ciclosituazionistico di Antonio Marchi, che pedala tra i
luoghi storici del movimento. Il Comune di Sesta Godano ci ha creduto e ha dato
una mano a organizzare.