(Primo maggio 2013)
Il libro di Marino Badiale e Fabrizio Tringali La trappola dell’euro (Asterios
2012) è da consigliarsi sia per il contributo analitico all’interpretazione
della crisi dell’euro sia per la critica delle misure antipopolari di politica
economica messe in atto nei paesi dell’eurozona e, in particolare, in quelli
colpiti dalla cd. crisi del debito sovrano. L’interesse maggiore del volume
risiede però, a parer mio, nella connessione tra impianto analitico e proposta
politica. Quest’ultima si può riassumere nell’obiettivo di riconquistare la
sovranità monetaria dello Stato italiano, uscendo dall’Unione europea e
dall’Eurosistema, al fine di attuare una politica economica «per difendere i
ceti medi e popolari, ed iniziare almeno i primi passi di un percorso che ci
porti verso una reale alternativa alla distruttività del capitalismo
contemporaneo» (p. 135).
La
prospettiva formulata da Badiale e Tringali è ampiamente diffusa nell’area
della sinistra più o meno antagonistica (ma anche nella destra radicale, per
dirla tutta), per quanto non necessariamente con la stessa consapevolezza della
posta in gioco e con la stessa coerenza logica dimostrata dagli autori. Leggere
con attenzione critica questo libro può dunque essere utile per prendere
coscienza dei presupposti e delle implicazioni di una linea che riconduca la
lotta contro le misure antipopolari agli obiettivi complessivi della
fuoriuscita dall’area dell’euro e dall’Unione europea e alla formulazione di
una politica economica alternativa.
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