Incontro
tra Joel Rafael (cantautore americano)
&
Pino Bertelli (fotografo di strada)
Piombino, 18 volte maggio 2012
Traduzione e redazione Myriam Aarab
Un’annotazione.
Joel Rafael debutta come cantautore in piccoli club di Los Angeles,
a San Diego e nella Baja California. Nel 1978 forma un duo con la folk
singer di San Diego, Rosie Flores. Subito dopo i promoter locali lo notano
e Rafael comincia a suonare in apertura ai concerti di Rick Danko , Emmy Lou Harris, John
Lee Hooker, John Stewart, Laura Nyro e Taj Majal. Nel 1981 è in tour per tutto
il sud ovest degli Stati Uniti con Jesse Colin Young e incide l’album d’esordio
Dharma Bums.
Nel
1994 le radio nazionali iniziano a far girare la sua musica e Rafael partecipa
a festival prestigiosi con artisti del calibro di Joan Baez e John Trudell, con
cui collabora regolarmente.
In
pochi anni viene riconosciuto come uno dei più interessanti e autorevoli
songwriter americani e vie chiamato come ospite fisso al Woody Guthrie Folk
Festival che si tiene tutti i mesi di luglio a Okemah in Oklahoma. Nel 2007
diventa membro onorario del Woodyfest .
Ne
suoi cinque album Rafael ha raccontato la sua vita e ha rappresentato il mondo
attorno a lui con un raffinato candore poetico. Del 2008 è Thirteen Stories
High, con This is my country, a cui hanno collaborato gli amici David Crosby e
Grahm Nash.
Gli
altri due dischi, Woodeye e Woodyboye, sono un tributo alle canzoni di Woody Guthrie
e contengono cinque pezzi inediti per i quali Rafael ha composto le musiche.
Nel 2009 queste canzoni sono state pubblicate nell’album The Songs of Woody
Guthrie. Un’operazione importante che ha permesso a Joel Rafael di accedere a
quei tanto riservati quanto ambiti archivi della fondazioni di Woody Guthrie,
come era successo in passato a Billy Bragg e ai Wilco.
Ci scriverei “Pace, e armonia, e amore per
tutte le persone della terra”. Là dove c’è amore, lì c’è la verità.
[E al tempo dell’inganno universale dire la
verità, anche con la musica, è un atto rivoluzionario].
2.
La
tua musica parla al cuore degli uomini e delle donne della terra?
Lo spero, perché la mia musica parla dal mio
cuore, e quindi credo che sia fatta per tutti i cuori che hanno orecchie per
ascoltare in questo mondo.
[E chi parla col cuore è l’uomo autentico,
l’uomo giusto, è l’uomo che vive per attuare il bene dentro e fiori di sé, è
l’uomo che ama sopra ogni cosa la verità].
3.
Parla
anche agli ultimi, gli esclusi e gli indifesi?
Parla alla gente comune, e molte di queste
persone sono state oppresse, ma parlo anche a coloro che si sentono come me, ma
che non riescono a farsi sentire da soli.
[L’artista libero ds tutte le convenzioni
mercantili è colui che vive per la giustizia, il bene, la verità e la sua arte
rende autentica la vita di qualsiasi uomo o donna sulla terra].
4.
Cosa
vorresti lasciare alle nuove generazioni attraverso la tua musica e le tue parole?
I messaggi più importanti che possiamo solo
in parte, come musicisti e come artisti, comunicare, sono universali, e sono
stati portati di generazione in generazione, già prima di me. E persone come
Woody Guthrie, hanno ispirato me e molti altri a trasmettere questi messaggi
(di pace, amore e libertà) alle persone.
[Joel Rafael ha raccolto l’eredità, la
filosofia, la poesia eversiva di Woody Guthrie e scritto e cantato storie di
protesta a fianco di chi non ha voce, compreso il movimento delle occupazioni
di Wall Street).
5.
C’è
un filo rosso che unisce la tua musica a quella di Woody Guthrie, e vi unisce anche
la stessa sensibilità verso la parte più povera della società, non credi?
Sì, ma come artisti noi non abbiamo scelta,
non è qualcosa che scegliamo, è qualcosa che scopriamo, mentre ci evolviamo
artisticamente e umanamente, è quando scopriamo la nostra eredità filosofica.
[La vita è tanto più umana quanto più è
libera... ciò che per i poeti è il rispetto dei diritti umani, per i politici è
violenza, guerre, genocidi... solo l’arte in libertà è in grado di comprendere
lo spirito della vita senza steccati... la musica di Rafael, come quella di
Guthrie, è un linguaggio della realtà e dei diritti negati].
6.
Ci
lasci un verso di una tua canzone che ritieni importante?
“I lavoratori che fanno andare avanti questo
mondo, vengano tutti insieme, e continuino a lottare per ciò in cui crediamo”
[Aderire al presente, leggerlo per quello
che è, senza mai mentire o tradire i valori di bellezza e autenticità dell’uomo,
della donna, significa seminare la propria visione del mondo e fare dell’utopia
il principio di tutte le disobbedienze contro l’immaginario istituito].
7.
Ricordi
qualche parola di Woody Guthrie che ha significato molto per te e per la tua
vita?
“E’ meglio fallire ad essere te stesso, che
riuscire ad essere qualcun altro.”
[Il potere non sopporta i poeti... al
potere, ogni tipo di potere, non interessa l’uso limpido della ragione né il
rispetto della libertà dei popoli... il poeta
è colui che lo accusa di crimini contro l’umanità e afferma l’amore per
la vita piena e nella sua arte autentica annuncia il tramonto degli oracoli].
Grazie per il tuo sorriso e per le tue
parole.
China
Basing Digs
China
Basin Digs racconta la storia di alcuni senzatetto in un’area vicino a San
Francisco quando la città ha deciso di fare spazio per un nuovo stadio.
Include
anche una sezione con parole non cantata da John Trudell. Questa canzone è
anche nel CD “Occupy This Album”.
I
senzatetto, come sempre, sono stati buttati fuori
Dagli
scavi alla China Basin
I
poliziotti sono venuti all’alba
Dall’ombra
del ponte
E ci hanno
detto di fare le valigie e di andarcene
Tre
dozzine testimonieranno
Dopo che
le tende sono state confiscate
Le
minaccie e gli arresti
Mettendo
cartelli su muri e pali
Ci hanno
fatto andare via
Se ti
farai ritrovare quaggiù un’altra volta
Trascineremo
via il tuo culo
E ti
faremo scappare come gli imbroglioni e i ladri
E ti
terremo nelle celle di una prigione
Trascinaci
fuori dalla prigione stanotte
Almeno
riusciremo a dormire un po’
Ci dicono
di andare via da qui
Ma non ci
dicono dove andare
Questa
cassa da latte piena di probabilità e di conclusioni
E’ tutto
ciò che ho
Certo,
devono fare il loro lavoro
Ma perché
devono essere così duri
Quando le
nostre carte per la spesa sono riempite
Di tutto,
tranne che di cibo
Sono qui
perché ho perso il mio lavoro
E mi hanno
tagliato il flusso di contanti
I
poliziotti ci fanno andare via tutti i giorni
A parte
quando ci sono le telecamere
Quindi,
stanotte saremo le tue news della sera
Nei
servizi in tv
Quando il
tuo giorno impegnato comincia
Dimenticherai
così presto tutto questo
(John
Trudell)
Rifugiati,
e guerre di povertà
La casa
dei coraggiosi
I
coraggiosi non hanno casa
La terra
dei liberi
Ora I
liberi costano dei soldi
E certi
dicono
Che la
terra è tutta posseduta
I
rifugiati, e le guerre di povertà
I
senzatetto, come sempre, sono stati buttati fuori
Dagli
scavi alla China Basin
I
poliziotti sono venuti all’alba
Dall’ombra
del ponte
E ci hanno
detto di fare le valigie e di andarcene
Tre
dozzine testimonieranno
Dopo che
le tende sono state confiscate
Le
minaccie e gli arresti
Ci hanno
detto che dovevamo andarcene
Impacchetta
le tue cose, e vattene
Stanotte
saremo da qualche altra parte
Non
sappiamo dove
Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com