Incontro tra Greg Trooper e Pino bertelli
[Traduzione e redazione, Myriam Aarab]
Greg Trooper è nato a Neptune Township, nel New
Jersey, il 13 Gennaio del 1956. Dal 1986 ha pubblicato 11 album ed è un cantautore importante sulla
scena della musica internazionale.
[Questa conversazione si svolge tra il fotografo
degli ultimi e un grande artista della musica che parla al cuore degli
esclusi].
Pino Bertelli -
Mi piace la malinconia della tua musica, ci sento il sogno e il desiderio di un
mondo più giusto e più umano, è così?
Greg Trooper - Sì. Mi piace scrivere del mondo vero,
che a volte può essere scuro, ma cerco sempre di lasciare spazio per la
speranza…
Pino Bertelli -
I tuoi testi credo vadano verso gli ultimi, gli umiliati e gli offesi, e contengono
una giusta speranza, o almeno così ho capito, per il poco inglese che so!
Greg Trooper - Assolutamente! Cerco sempre di
scrivere delle esperienze reali delle persone, e ciò che dico alla gente,
quando mi chiedono del mio modo di scrivere canzoni, è che la realtà è basata
sulla finzione! E’ che scrivo storie, non tanto su me stesso, ma su cose che
vedo…
Pino Bertelli - Ma c’è amore nei tuoi testi e nella
tua musica, questo almeno è quanto penso che tu trasmetta (con grazia) dai
bordi di New York…
Greg Trooper - Sì, c’è un sacco di amore e di
sentimento, cerco sempre di scrivere emozionalmente, e con senso dell’umorismo!
Pino Bertelli -
Tu cosa vuoi dire con la tua arte, col tuo modo bello di comunicare agli altri,
la semplicità dei sentimenti, delle emozioni e delle passioni degli uomini e
delle donne della terra (anche lo loro fragilità), forse?
Greg Trooper - Beh, ecco cosa c’è sullo scrivere
canzoni… durano solo 3 minuti, e ciò che cerco di fare è concentrare e
semplificare questioni complesse in tre minuti, e quindi sai, la musica gioca
una grandissima parte nello stabilire e determinare le tue idee!
Pino Bertelli -
Cosa significano i tuoi testi? E’ autobiografia? Lasciaci le tue parole e le
getteremo nel vento ai cuori in amore che sono calpestati sui marciapiedi della
terra....
Greg Trooper -
Beh, un po’ di autobiografia c’è, ma la mia vita è abbastanza noiosa. Se
scrivessi solo su di me la cosa non si farebbe così interessante. E quindi, mettendomi
nei panni degli altri, e parlando di storie che sento, o che leggo, o che immagino,
posso creare una connessione più grande con chi ascolta!
Pino Bertelli -
Ho conosciuto e fotografato Chet Baker... ci siamo ubriacati insieme davanti al
mare, ma è stato lui a ritrovare il luogo del suo concerto... Chet Beker mi ha
dato le stesse emozioni che mi hai dato tu. Grazie. Lascia a chi non ha voce
(ed è stato allevato nella pubblica via com noi) un verso di una tua canzone e
lo accoglieremo nelle nostre anime perse.
[Una nota di colore aggiunta poi: con
Chet Beker andammo a Marina per fare un’intervista e qualche fotografia...
mangiammo pollo fritto da mia madre e vino buono dell’osteria Toni... c’era
anche mio padre sul muretto del porticciolo, si fumava il sigaro toscano sul
tramonto... io non sapevo l’ inglese,
Chet masticava un po’ d’italiano e ne uscì una cosa deliziosa, non si parlò mai
di musica, solo di amore tra i popoli, razzismi quotidiani e libertà
condivise... Chet era molto magro, senza denti, aveva un maglione arancione e i
pantaloni a quadri... guardava curioso le braccia senza mani di mio padre, mi
allungò il fiasco e un po’ commosso, forse per il sole che affogava dal mare,
brindammo a tutti gli emarginati della terra... quella sera, in concerto, mi dedicò
una canzone che cantò a cappella, My
Funny Valentine, due fili di lacrime mi scesero sul viso e nel cuore...
quando morì, tornai sul muretto del porticciolo e mi scolai un fiasco di vino
alla sua nobiliare memoria... tutto qui].
Greg Trooper - Oh, sono veramente lusingato! Mi
piace questo verso che ho scritto, nella canzone “Muhammad Ali” : “Muhammad
Ali, non faceva ciò che volevano... invece ha trovato il suo Dio e ci stava
insegnando il significato del Natale”
Pino Bertelli -
Io ho un sogno. Sogno di vedere una società di liberi e di uguali. Qual è il
tuo?
Greg Trooper - Questa non è una domanda facile. Sono
d’accordo con te, anche perché credo che questo sia il sogno di noi tutti… ma,
credo che il mio sogno sia che l’umanità riesca a vincere nella gara contro
l’avidità.
Una
coppia di solitari (una
ballata di Greg Trooper)
“I tuoi sentimenti sono feriti
Mentre torni di nuovo dal lavoro
Anche i miei sono feriti
Li hai feriti tu.
Abbiamo urlato come bambini
Per le piccole stupide cose che abbiamo fatto
Ti ho fatta piangere
E ho preso a pugni il cielo
Siamo andati avanti per così tanto
Siamo scesi sempre più in basso
E ci siamo scordati dell’amore che avevamo trovato
Lavori, fino a darti intorpidire le dita
Da quando sorge il sole, a quando tramonta
Io sono via, da qualche parte
E noi facciamo una coppia di solitari
I tuoi sentimenti sono feriti
E ora non sai cosa sarebbe peggio
Se vivere separati, o semplicemente infelici
Potrebbe esserci qualcosa che non abbiamo trovato
Possiamo parlare di come ci sentiamo
Le lacrime potrebbero cadere, potremmo perdere la pazienza
Ma potremmo provare a riconoscerci
Prima di dirci addio”.
1. La
conversazione tra Pino Bertelli e Gregg Trooper
è avvenuta dopo il
concerto di Greg al Gattarossa, Piombino, 18 volte aprile 2012.
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