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lunedì 24 settembre 2012

GREG TROOPER. SULLA MUSICA DEGLI ESCLUSI, di Pino Bertelli


Incontro tra Greg Trooper e Pino bertelli

[Traduzione e redazione, Myriam Aarab]

Greg Trooper è nato a Neptune Township, nel New Jersey, il 13 Gennaio del 1956. Dal 1986 ha pubblicato 11 album ed è un cantautore importante sulla scena della musica internazionale.

[Questa conversazione si svolge tra il fotografo degli ultimi e un grande artista della musica che parla al cuore degli esclusi].


Pino Bertelli    - Mi piace la malinconia della tua musica, ci sento il sogno e il desiderio di un mondo più giusto e più umano, è così?

Greg Trooper - Sì. Mi piace scrivere del mondo vero, che a volte può essere scuro, ma cerco sempre di lasciare spazio per la speranza…

Pino Bertelli    - I tuoi testi credo vadano verso gli ultimi, gli umiliati e gli offesi, e contengono una giusta speranza, o almeno così ho capito, per il poco inglese che so!

Greg Trooper - Assolutamente! Cerco sempre di scrivere delle esperienze reali delle persone, e ciò che dico alla gente, quando mi chiedono del mio modo di scrivere canzoni, è che la realtà è basata sulla finzione! E’ che scrivo storie, non tanto su me stesso, ma su cose che vedo…

Pino Bertelli - Ma c’è amore nei tuoi testi e nella tua musica, questo almeno è quanto penso che tu trasmetta (con grazia) dai bordi di New York…

Greg Trooper - Sì, c’è un sacco di amore e di sentimento, cerco sempre di scrivere emozionalmente, e con senso dell’umorismo!

Pino Bertelli    - Tu cosa vuoi dire con la tua arte, col tuo modo bello di comunicare agli altri, la semplicità dei sentimenti, delle emozioni e delle passioni degli uomini e delle donne della terra (anche lo loro fragilità), forse?

Greg Trooper - Beh, ecco cosa c’è sullo scrivere canzoni… durano solo 3 minuti, e ciò che cerco di fare è concentrare e semplificare questioni complesse in tre minuti, e quindi sai, la musica gioca una grandissima parte nello stabilire e determinare le tue idee!

Pino Bertelli    - Cosa significano i tuoi testi? E’ autobiografia? Lasciaci le tue parole e le getteremo nel vento ai cuori in amore che sono calpestati sui marciapiedi della terra....

Greg Trooper -  Beh, un po’ di autobiografia c’è, ma la mia vita è abbastanza noiosa. Se scrivessi solo su di me la cosa non si farebbe così interessante. E quindi, mettendomi nei panni degli altri, e parlando di storie che sento, o che leggo, o che immagino, posso creare una connessione più grande con chi ascolta!

Pino Bertelli    - Ho conosciuto e fotografato Chet Baker... ci siamo ubriacati insieme davanti al mare, ma è stato lui a ritrovare il luogo del suo concerto... Chet Beker mi ha dato le stesse emozioni che mi hai dato tu. Grazie. Lascia a chi non ha voce (ed è stato allevato nella pubblica via com noi) un verso di una tua canzone e lo accoglieremo nelle nostre anime perse.

[Una nota di colore aggiunta poi: con Chet Beker andammo a Marina per fare un’intervista e qualche fotografia... mangiammo pollo fritto da mia madre e vino buono dell’osteria Toni... c’era anche mio padre sul muretto del porticciolo, si fumava il sigaro toscano sul tramonto...  io non sapevo l’ inglese, Chet masticava un po’ d’italiano e ne uscì una cosa deliziosa, non si parlò mai di musica, solo di amore tra i popoli, razzismi quotidiani e libertà condivise... Chet era molto magro, senza denti, aveva un maglione arancione e i pantaloni a quadri... guardava curioso le braccia senza mani di mio padre, mi allungò il fiasco e un po’ commosso, forse per il sole che affogava dal mare, brindammo a tutti gli emarginati della terra... quella sera, in concerto, mi dedicò una canzone che cantò a cappella, My Funny Valentine, due fili di lacrime mi scesero sul viso e nel cuore... quando morì, tornai sul muretto del porticciolo e mi scolai un fiasco di vino alla sua nobiliare memoria... tutto qui].

Greg Trooper - Oh, sono veramente lusingato! Mi piace questo verso che ho scritto, nella canzone “Muhammad Ali” : “Muhammad Ali, non faceva ciò che volevano... invece ha trovato il suo Dio e ci stava insegnando il significato del Natale”

Pino Bertelli    - Io ho un sogno. Sogno di vedere una società di liberi e di uguali. Qual è il tuo?

Greg Trooper - Questa non è una domanda facile. Sono d’accordo con te, anche perché credo che questo sia il sogno di noi tutti… ma, credo che il mio sogno sia che l’umanità riesca a vincere nella gara contro l’avidità.

Una coppia di solitari (una ballata di Greg Trooper)

“I tuoi sentimenti sono feriti
Mentre torni di nuovo dal lavoro
Anche i miei sono feriti
Li hai feriti tu.

Abbiamo urlato come bambini
Per le piccole stupide cose che abbiamo fatto
Ti ho fatta piangere
E ho preso a pugni il cielo
Siamo andati avanti per così tanto
Facendo finta che non ci fosse nulla di sbagliato
Siamo scesi sempre più in basso
E ci siamo scordati dell’amore che avevamo trovato

Lavori, fino a darti intorpidire le dita
Da quando sorge il sole, a quando tramonta
Io sono via, da qualche parte
E noi facciamo una coppia di solitari
I tuoi sentimenti sono feriti
E ora non sai cosa sarebbe peggio
Se vivere separati, o semplicemente infelici

Potrebbe esserci qualcosa che non abbiamo trovato
Possiamo parlare di come ci sentiamo
Le lacrime potrebbero cadere, potremmo perdere la pazienza
Ma potremmo provare a riconoscerci
Prima di dirci addio”.


1. La conversazione tra Pino Bertelli e Gregg Trooper
è avvenuta dopo il concerto di Greg al Gattarossa, Piombino, 18 volte aprile 2012.


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