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sabato 14 luglio 2012

GIUSEPPE FERRARA: 80 ANNI DI UN UTOPISTA ROSSO NEL CINEMA, di Roberto Massari

Tutto cominciò il 15 luglio del 1932 a Castelfiorentino. Il resto è storia umana (fatta di simpatia, calore e dignità), ma soprattutto è storia del cinema e di cinema italiano... quello grande. Il regista di tanti film «antisistemici» (da Il sasso in bocca a I banchieri di Dio, passando per Panagulis vive e Il caso Moro), l'infaticabile docente di regia, il cinematografaro artigiano-factotum-quasi-rinascimentale si accinge a festeggiare il suo ottantesimo compleanno nella Casa del Cinema a Roma (domenica 15).

Rivendico la mia lunga e fraterna amicizia con lui; non dimentico le divergenze che ci hanno accomunato invece che dividerci; non posso che condividere il suo stato d'animo verso un sistema culturale che mira a schiacciare e soffocare ogni tentativo anticonformista di denunciare il presente per spalancare le porte al futuro; e gli sono grato per la modestia e l'attenzione con cui cominciò a frequentare Utopia rossa, fin dagli inizi, cioè quando più difficile era cogliere la novità del discorso rivoluzionario che stiamo tentando di sviluppare in campo politico, sì, ma anche culturale, artistico, umano.
Beppe, grazie di tutto e auguri per il proseguimento dei tanti lavori che stai realizzando.

Per le compagne e i compagni di Utopia Rossa in Italia e in Europa, in Bolivia, Argentina, Venezuela, Cuba, Messico, Cile e Canada
ti abbraccio
Roberto Massari 

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