Tutto cominciò il 15 luglio del
1932 a Castelfiorentino. Il resto è storia umana (fatta di simpatia, calore e
dignità), ma soprattutto è storia del cinema e di cinema italiano... quello
grande. Il regista di tanti film «antisistemici» (da Il sasso in bocca a I banchieri di
Dio, passando per
Panagulis
vive e Il caso Moro), l'infaticabile
docente di regia, il cinematografaro artigiano-factotum-quasi-rinascimentale si
accinge a festeggiare il suo ottantesimo compleanno nella Casa del Cinema a Roma
(domenica 15).
Rivendico la mia lunga e fraterna
amicizia con lui; non dimentico le divergenze che ci hanno accomunato invece che
dividerci; non posso che condividere il suo stato d'animo verso un sistema
culturale che mira a schiacciare e soffocare ogni tentativo anticonformista di
denunciare il presente per spalancare le porte al futuro; e gli sono grato per
la modestia e l'attenzione con cui cominciò a frequentare Utopia rossa, fin
dagli inizi, cioè quando più difficile era cogliere la novità del discorso
rivoluzionario che stiamo tentando di sviluppare in campo politico, sì, ma anche
culturale, artistico, umano.
Beppe, grazie di tutto e auguri
per il proseguimento dei tanti lavori che stai
realizzando.
Per le compagne e i compagni di
Utopia Rossa in Italia e in Europa, in Bolivia, Argentina, Venezuela, Cuba, Messico, Cile e Canada
ti
abbraccio
Roberto
Massari
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