Ho letto con grande
interesse gli articoli che da Rossana Rossanda in poi sono usciti sul giornale,
ma anche con un po’ di noia e disappunto: perché? Perché non ho mai visto
andare alla radice del ragionamento: quale comunismo?
Nel Novecento il
cosiddetto Socialismo che si è riusciti a realizzare è stato la dittatura di un
partito comunista (unico) sul proletariato, sul popolo spiato, imprigionato,
ucciso (ventotto milioni di internati nei gulag molti dei quali erano comunisti
autentici!). Su questa mostruosità, antimarxista in primo luogo, si è costruito
un sistema sociale che ha prodotto paura, terrore, povertà materiale e
spirituale, su cui hanno scritto soprattutto storici e politologi borghesi,
intellettuali di sistema, e non, come avrei voluto, i comunisti autentici che
secondo il mio modesto parere sono i comunisti libertari e anarchici.
Non si è detta mai
la verità e non si è proposto mai un sistema sociale alternativo alla
dittatura, neanche a Cuba e tantomeno in Cina. Così, dirsi oggi comunisti
rinvia alle tragedie del Novecento, facendoci apparire agli occhi della
pubblica opinione (manipolata quanto volete) dei carnefici e basta, oppressori
della vera libertà e della gioia di vivere. Rivedere la parola comunista, alla
luce della critica radicale alla società dello spettacolo (situazionismo) e del
culto della personalità, del potere e dello Stato (comunismo anarchico) è
l’unica via per ridare luce e vita a tale parola e concetto. Il comunismo o
sarà un movimento mondiale che sovvertirà lo stato delle cose presenti o non
sarà; o sarà libertario e autogestionario o non sarà. La riedizione, magari
spurgata dagli eccessi del comunismo storico del Novecento, ma lasciandone i
capisaldi, le strutture portanti (partito unico e dittatura) non è proponibile
nel XXI secolo ed è stato nefando nel XX. Scriviamo dei crimini dello
Stalinismo, del Maoismo ecc. ecc. e uniamoci alla corrente libertaria e
anarchica per fondare un movimento mondiale per una società libera, equa,
solidale e felice.
PS – Alla coscienza
di classe che ha partorito il comunismo della vendetta e della paura dovremo
aggiungere la più ampia, emancipata e aggiornata coscienza di specie (Roberto
Massari) perché sono le specie viventi ad essere messe in pericolo su questa
terra dal sistema sociale chiamato capitalismo. Queste due coscienze, unite,
costruiranno il comunismo autogestito (democrazia diretta) di tutti e per
tutti, non il comunismo guerrafondaio e vendicativo, ma un comunismo
dell’amicizia, della solidarietà e della complicità tra umani disposti a vivere
vite autentiche.