di Roberto Massari, Antonella Marazzi, don Ferdinando Sudati
Carissimi/e,
oggi [21/12/23] fremo di ira e orrore a vedere cosa il regime iraniano sta facendo alle sue donne, impiccandole a decine.
Vorrei reagire, anche per stigmatizzare il rifiuto dei presunti «kompagni» di solidarizzare con le donne oppresse dall’islamismo (non dall’integralismo islamico, ma dall’islamismo tout court, che anche in Iran è un islamismo di regime). Ma sono così inferocito che rischio di dire degli sfondoni. Fatico però a tacere.
Possibile che anche su una questione così umana ci si trovi ad essere isolati rispetto alla sinistra reazionaria che nel suo viscerale antiamericanismo finisce col dare copertura politica anche a questi immensi crimini verso le donne? E un po’ anche verso gli uomini iraniani che a loro volta vengono impiccati a centinaia per ragioni spesso di puro libero arbitrio.
C’è poi la lugubre ironia che l’Iran ha assunto da poco la presidenza del Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni unite (Unhrc). Gli è toccato per avvicendamento come prevede il regolamento. Ebbene, una logica minimamente «politica» avrebbe voluto che, avendo assunto questo incarico da poche settimane, sospendessero momentaneamente le esecuzioni, almeno quelle delle donne, almeno quella di ieri che grida vendetta al cospetto dell’umanità ancora umana: una madre di due figli, costretta a sposarsi a 11 anni e che ha reagito alle violenze del marito uccidendolo.
Ma appare chiaro che a loro dell’opinione internazionale non interessa nulla. Nel loro attuale Medioevo non esiste alcuna preoccupazione per l’opinione pubblica internazionale. Loro hanno Allah dalla loro parte…
Se qualcuno se la sente di scrivere un testo di denuncia, sarò lieto di associarmi. Io non me la sento.
Roberto
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Capisco l'orrore di Roberto e da donna dovrei trovare la forza e le capacità per scrivere io una lunga e argomentata protesta di fronte a queste manifestazioni di terribile disumanità, ma mi vengono meno sia la forza che le capacità. Che si può dire di altro oltre ciò che si è scritto a più riprese sul nostro blog a proposito di questi crimini bestiali?
Francamente mi mancano le parole, i pensieri, le riflessioni appropriate e pacate. Sento salire al mio interno una furia irrazionale e tremenda contro questi regimi islamici immersi in una loro dimensione barbarica e arcaica fuori del tempo e tragica. Ho voglia di vomitare tutto il mio furore più aggressivo verso questi uomini, comunque appartenenti al genere umano, che si arrogano il diritto di torturare e uccidere in nome di un dio, che tra tutte le divinità inventate nel corso del tempo è certamente il più diabolico e vendicativo e anche il più idiota.
E il furore mi porta al desiderio di uccidere con le mie mani tutti costoro. Con una furia tremenda e irrazionale come la loro. E ciò non deve accadere perché si diventerebbe simili a loro. Ma debbo confessare che la mia disapprovazione, se non la mia furia, tocca anche le donne islamiche, quelle che non si ribellano, quelle che si coprono completamente divenendo dei fantasmi mortiferi e che giungono a convincersi che tutto ciò sia giusto e santo. Quelle che perpetuano nelle famiglie di fronte a figli e figlie la propria profonda subordinazione, come se fosse un motivo di vanto, e ne fanno oggetto di esempio ed educazione. Certo, conosciamo bene i meccanismi psicologici per cui le vittime divengono complici dei loro tortutatori in una società che da secoli si muove sulla base di questi canoni. Ma la mia furia rimane e finisce per avvolgere anche le donne che sempre sono vittime, ma spesso, inconsapevolmente, complici, appunto della società assassina.
Tutti i governi degli stati borghesi cosiddetti democratici dovrebbero richiedere a gran voce la rimozione dell'Iran dalla presidenza del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite, ma la ragione di Stato e l'opportunismo osceno politico impedisce tutto ciò. Se credessi in qualche ente superiore urlerei: che siano maledetti! E che sia sottolineata sempre e con forza l'idiozia politica della sinistra reazionaria che nella sua furia antiamericana non si ferma di fronte ai massacri dei civili palestinesi ed ebrei, né a quelli del popolo ucraino e delle donne che hanno avuto la sorte perversa di nascere in terre islamiche. Che sia maledetta anche lei di fronte agli occhi dell'umanità intera!
Antonella
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Anch’io, Roberto, ho provato indignazione (e umiliazione) alla notizia dell’impiccagione di quella giovane donna. Tanto più che è avvenuta dopo 10 anni di durissimo carcere e che potrebbe aver avuto tra i 28 e i 32 anni - il figlio maggiore ne ha 17 e il più piccolo 10 - ed essere stata data in sposa a un energumeno a non più di 11 anni (cfr. Francesca Paci, La Stampa del 21-12-2023). E non sapevo, come tu riferisci, che proprio all’Iran è toccata la presidenza del Consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite!
Siamo al fallimento delle istituzioni di più alto livello, oltre di singole personalità, e pure del senso comune.
Qualche giorno fa, a fine novembre, ti scrivevo della conversazione telefonica tra papa Francesco e il capo di Stato dell'Iran, Ebrahim Raisi, su richiesta di quest'ultimo, per una mediazione del papa per un cessate il fuoco a Gaza. E della mia aspettativa che il papa gli avesse risposto: “Lo farò, anzi, continuerò a farlo volentieri e ti ringrazio di avermelo chiesto, però tu cerca di portare il tuo Paese fuori dal Medioevo e, in particolare, fai cessare lo stupro, la tortura e l’assassinio di ragazze per motivi di velo portato un po’ di traverso - e lascia che pure non lo portino -, e la condanna a morte di giovani che fanno dimostrazioni, lecite in quasi tutti i Paesi del mondo, a favore di elementari diritti”.
Non ho, però, letto o sentito notizia del genere; forse la diplomazia non lo consentiva, ma di che dannata diplomazia parliamo? Oppure gliel’ha detto “in privato”, che sarebbe già qualcosa, ma non lo si può divulgare, e allora serve a poco!
Ci manca solo che, passo dopo passo, ma abbastanza velocemente, il Medioevo ritorni in Europa. Lo farà, e probabilmente lo "meritiamo", ma sento dispiacere per le future generazioni.
Ti saluto e oso inviare anche un augurio di pace in questo Natale che assomiglia così tanto a un Venerdì santo.
don Ferdinando
P.S. Ho letto ora il commento di Antonella, che mi trova del tutto d'accordo. Salvo scusare - ma lo fa anche lei - un po' di più la mancata iniziativa delle donne islamiche, sia per la loro educazione fin da piccole sia soprattutto perché quei regimi sono davvero spaventosi.