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sabato 15 aprile 2017

«NICARAGUA: ARCHITETTURA QUOTIDIANA»: LA NUOVA MOSTRA FOTOGRAFICA di Alberto Sipione


Entr'acte ospita, dal 29 aprile al 21 maggio, una personale di Alberto Sipione incentrata su un ciclo di venti "architetture quotidiane", esplorate attraverso la fotografia in taluni interni domestici del paese centroamericano.
«Esiste uno strano gioco di specchi in queste immagini di quotidianità nicaraguense - scrive Giovanni Carbone nell'introduzione al volume che accompagna la mostra - un gioco di rimandi continui tra la macchina fotografica e gli oggetti che riacquistano vita oltre il tempo del click. Un gioco in cui il ruolo statutario della fotografia di cristallizzatrice del tempo, fermo per rendere permanente la narrazione di ciò che è ritratto, è già nell'immagine che immortala. Gli oggetti ritratti, da quelli propri di una tradizione sino alle esperienze di un modernariato anacronistico e apparentemente fuori contesto, si sovrappongono diacronicamente, l'uno accanto all'altro, a costruire un racconto complesso d'un vissuto oltre il tempo».
E Pino Bertelli, fotografo sans frontières, ribadisce: «L'architettura del quotidiano del Nicaragua fotografata da Sipione, le abitazioni povere, gli interni ordinati, esprimono la dignità, i segni di un vivere elementare che debordano nelle inquadrature forti, coinvolgendo il fotografo nella storia di un popolo, nella memoria di un tempo in cui è stato protagonista di una lotta in difesa dei propri diritti».

Alberto Sipione nasce a Siracusa, in Sicilia, nel 1968. Sin da ragazzo il suo interesse è rivolto alla fotografia analogica in bianco e nero, mettendo a punto e sperimentando personali tecniche di stampa nella propria camera oscura approntata in casa con i mezzi disponibili. L'avvento della fotografia digitale alla fine degli anni '90 determina in lui una lunga pausa di riflessione sull'utilizzo di questo nuovo mezzo, le cui possibilità espressive sono legate indissolubilmente alle conoscenze informatiche necessarie per la gestione e la post-produzione delle immagini digitali. Solo all'inizio del 2014 matura il passaggio al nuovo sistema di immagini con l'acquisto di un apparecchio digitale, ristabilendo definitivamente il contatto con la fotografia.
I lavori di Alberto Sipione vertono prevalentemente sulla fotografia sociale, in netta antitesi alla fotografia "commerciale" delle mode fatue ed effimere. Molti i maestri della fotografia utopica che hanno arricchito il suo bagaglio culturale e da cui ha carpito modelli e concetti: fra questi, gli italiani Pino Bertelli e Ando Gilardi.
Vive e lavora fra Basilea (Svizzera) e Siracusa (Italia).

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