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martedì 7 febbraio 2012

PERCORSO E FINE DELLA VERTENZA SINDACALE AL VISCONTI PALACE HOTEL DI ROMA, di Andrea Furlan

La Direzione aziendale del Visconti Palace Hotel (noto albergo di Roma) il 18 novembre ha comunicato l'apertura della procedura di terziarizzazione dei servizi di facchinaggio, cameriere e guardaroba, che ha coinvolto 27 lavoratori su un totale di 75, alla Rsa e alla Filcams Cgil Regionale. L'apertura della procedura di terziarizzazione da parte dell'azienda è stata richiesta in relazione a quanto stabilito dall’articolo 276 della legge 30 del 2003 e dal recepimento di detta legge nel Contratto nazionale di lavoro (Ccnl) del Turismo e dal successivo rinnovo del Cit (Contratto Integrativo Territoriale) del Lazio. In conseguenza a tale decisione, i lavoratori del Visconti Palace Hotel, hanno risposto con 40 ore di sciopero a singhiozzo e con una giornata di mobilitazione con conseguente manifestazione che si è svolta di fronte alla struttura alberghiera.
(fotografia tratta da http://www.cinquegiorni.it/news.asp?id=5517 
La vertenza sindacale alla fine si è conclusa con un accordo che ha di fatto recepito la volontà aziendale di dare seguito al processo di terziarizzazione il quale, comunque, è avvenuto secondo quanto stabilito sul piano delle regole e delle tutele per i lavoratori, dal Cit del Turismo. In merito alle terziarizzazioni, il Cit obbliga le aziende che affidano servizi in appalto che in precedenza gestivano direttamente a mantenere la responsabilità in solido dei propri lavoratori ceduti. Per quanto riguarda invece le aziende appaltatrici, nei confronti dei lavoratori acquisiti esse devono garantire il mantenimento della stessa sede di lavoro e rispettare pedissequamente il Ccnl del Turismo; il premio di produzione contenuto nel Cit; pagare la quota per Sanimpresa e l'Ebtl (Ente bilaterale territoriale del turismo). Queste forme di tutela per i lavoratori, sono state il frutto del rinnovo del Cit avvenuto a Gennaio del 2005 che ha garantito ai lavoratori ceduti ad altre società in regime di appalto la possibilità di non perdere sul piano economico e normativo diritti e salario. Se da un lato i lavoratori non hanno voluto proseguire la lotta fino in fondo per impedire il consolidamento da parte dell'azienda dell'obbiettivo di liberarsi di una parte dei suoi lavoratori per trasformare i costi fissi in costi variabili, l'azione sindacale da essi messa in campo ha comunque pagato in termini di miglioramento dell'accordo sindacale.
Attraverso la trattativa, che si è svolta nella sede aziendale tra la Rsa e la Filcams Cgil da una parte e l'azienda e la Federalberghi Roma dall’altra, i lavoratori ex Visconti Palace Hotel sono riusciti ad ottenere condizioni di miglior favore che non erano previste dal Cit del Turismo. Infatti, i lavoratori hanno ottenuto il mantenimento integrale dell'organizzazione del lavoro vigente al Visconti Palace (turni, orari, ferie), l'assunzione di otto lavoratrici, che in precedenza avevano lavorato presso l'Hotel (con una cooperativa non in regola), a tempo determinato per un anno, con il preciso impegno da parte dell'azienda appaltatrice a trasformare alla fine dell'anno i contratti a termine in contratti a tempo indeterminato; il congelamento per i lavoratori ceduti in appalto degli scatti di anzianità, con maturazione dei nuovi scatti che si andranno a sommare a quelli acquisiti nel precedente rapporto di lavoro con l'azienda Visconti Palace, e il pagamento dell'indennità di preavviso per il licenziamento subito. D'altronde, di più era oggettivamente difficile ottenere, soprattutto quando in una singola vertenza sindacale si mette in discussione una legge dello Stato che consente alle aziende di cedere in appalto (outsourcing) servizi in precedenza gestiti direttamente.
Per far saltare definitivamente questa ignobile legge non può essere sufficiente lottare solamente azienda per azienda quando il problema si presenta. Contro questa autentica piaga normativa, che sta frantumando il settore, la Filcams Cgil deve porsi il problema almeno a livello nazionale recuperando sugli errori commessi nel passato come l'aver accettato nel rinnovo del Ccnl del Turismo del 2007 la possibilità per le aziende di cedere in appalto i servizi. Da questo punto di vista, a mio modesto parere, non ci sono alternative. O la legge viene messa in discussione dalle lotte dei lavoratori, oppure l'intero settore del Turismo italiano, soprattutto quello dei grandi alberghi, verrà travolto come sta oggettivamente già accadendo da ondate di terziarizzazioni di massa. Solamente nella Città eterna, fino ad ora vi sono state 23 strutture di grandi alberghi che hanno subito esternalizzazione di servizi attraverso accordi sindacali. Intere strutture alberghiere stanno subendo processi di spezzatino dove le aziende committenti, affidano a più aziende appaltatrici, la gestione dei servizi dell'albergo. Comunque, nei confronti delle terziarizzazioni si può ancora combattere su due fronti.
Il primo fronte è quello della lotta dei lavoratori e su questo piano sta alla Filcams Cgil organizzare una lotta su scala nazionale che blocchi il fenomeno. Il secondo, invece, è quello giuridico dove si deve porre la questione della genuinità dell'appalto. Su questo fronte la possibilità di far saltare l'appalto, soprattutto nelle aziende alberghiere, sono molte. Infatti, se la legge n. 276 da una parte garantisce alle aziende la possibilità di cedere a soggetti terzi parte dei servizi, norma però chiaramente come l'appalto deve funzionare.
In una struttura alberghiera, dove la promiscuità dei rapporti lavorativi tra i vari reparti dell'albergo è la condizione imprescindibile per far funzionare l'intero meccanismo del servizio al cliente, è fondamentale non determinare situazioni nelle quali gli ordini di servizio al personale esternalizzato continuino ad essere impartiti e organizzati dal personale della società committente. Nel caso in cui invece l'organizzazione del lavoro continua ad essere appannaggio dell'ente committente (cioè la quasi totalità dei casi), l'appalto perde la sua "genuinità" perché non è più rispettata la prerogativa definita dalla legge che stabilisce inequivocabilmente l'autonomia funzionale ed economica del soggetto appaltatore. Ora, in una struttura alberghiera tutto questo è molto difficile applicarlo perché l'appalto verrebbe a costare troppo e non sarebbe più conveniente sia per il soggetto committente (Visconti Palace) sia per la società appaltatrice. Partendo dalla situazione determinatasi al Visconti Palace, la Filcams Cgil deve porre la questione della genuinità dell'appalto in modo tale da invertire la tendenza delle terziarizzazioni nel settore alberghiero. Per quanto riguarda gli ex lavoratori del Visconti Palace hotel, essi sono assolutamente coscienti di come debba funzionare un appalto di servizi e la questione della genuinità o meno dell'appalto la porranno subito in discussione quanto prima possibile.

Andrea Furlan, 
ex Rsa del Visconti Palace

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