(fotografia tratta da http://www.cinquegiorni.it/news.asp?id=5517 ) |
La vertenza sindacale alla fine si è conclusa con un accordo che ha di
fatto recepito la volontà aziendale di dare seguito al processo di
terziarizzazione il quale, comunque, è avvenuto secondo quanto stabilito sul
piano delle regole e delle tutele per i lavoratori, dal Cit del Turismo. In
merito alle terziarizzazioni, il Cit obbliga le aziende che affidano servizi in
appalto che in precedenza gestivano direttamente a mantenere la responsabilità
in solido dei propri lavoratori ceduti. Per quanto riguarda invece le aziende
appaltatrici, nei confronti dei lavoratori acquisiti esse devono garantire il
mantenimento della stessa sede di lavoro e rispettare pedissequamente il Ccnl
del Turismo; il premio di produzione contenuto nel Cit; pagare la quota per
Sanimpresa e l'Ebtl (Ente bilaterale territoriale del turismo). Queste forme di
tutela per i lavoratori, sono state il frutto del rinnovo del Cit avvenuto a
Gennaio del 2005 che ha garantito ai lavoratori ceduti ad altre società in
regime di appalto la possibilità di non perdere sul piano economico e normativo
diritti e salario. Se da un lato i lavoratori non hanno voluto proseguire la
lotta fino in fondo per impedire il consolidamento da parte dell'azienda
dell'obbiettivo di liberarsi di una parte dei suoi lavoratori per trasformare i
costi fissi in costi variabili, l'azione sindacale da essi messa in campo ha
comunque pagato in termini di miglioramento dell'accordo sindacale.
Attraverso la trattativa, che si è svolta nella sede aziendale tra la
Rsa e la Filcams Cgil da una parte e l'azienda e la Federalberghi Roma
dall’altra, i lavoratori ex Visconti Palace Hotel sono riusciti ad ottenere
condizioni di miglior favore che non erano previste dal Cit del Turismo.
Infatti, i lavoratori hanno ottenuto il mantenimento integrale
dell'organizzazione del lavoro vigente al Visconti Palace (turni, orari, ferie),
l'assunzione di otto lavoratrici, che in precedenza avevano lavorato presso
l'Hotel (con una cooperativa non in regola), a tempo determinato per un anno,
con il preciso impegno da parte dell'azienda appaltatrice a trasformare alla
fine dell'anno i contratti a termine in contratti a tempo indeterminato; il
congelamento per i lavoratori ceduti in appalto degli scatti di anzianità, con
maturazione dei nuovi scatti che si andranno a sommare a quelli acquisiti nel
precedente rapporto di lavoro con l'azienda Visconti Palace, e il pagamento
dell'indennità di preavviso per il licenziamento subito. D'altronde, di più era
oggettivamente difficile ottenere, soprattutto quando in una singola vertenza
sindacale si mette in discussione una legge dello Stato che consente alle
aziende di cedere in appalto (outsourcing) servizi in precedenza gestiti
direttamente.
Per far saltare definitivamente questa ignobile legge non può essere
sufficiente lottare solamente azienda per azienda quando il problema si
presenta. Contro questa autentica piaga normativa, che sta frantumando il
settore, la Filcams Cgil deve porsi il problema almeno a livello nazionale
recuperando sugli errori commessi nel passato come l'aver accettato nel rinnovo
del Ccnl del Turismo del 2007 la possibilità per le aziende di cedere in
appalto i servizi. Da questo punto di vista, a mio modesto parere, non ci sono
alternative. O la legge viene messa in discussione dalle lotte dei lavoratori,
oppure l'intero settore del Turismo italiano, soprattutto quello dei grandi
alberghi, verrà travolto come sta oggettivamente già accadendo da ondate di
terziarizzazioni di massa. Solamente nella Città eterna, fino ad ora vi sono
state 23 strutture di grandi alberghi che hanno subito esternalizzazione di
servizi attraverso accordi sindacali. Intere strutture alberghiere stanno
subendo processi di spezzatino dove le aziende committenti, affidano a più
aziende appaltatrici, la gestione dei servizi dell'albergo. Comunque, nei
confronti delle terziarizzazioni si può ancora combattere su due fronti.
Il primo fronte è quello della lotta dei lavoratori e su questo piano
sta alla Filcams Cgil organizzare una lotta su scala nazionale che blocchi il
fenomeno. Il secondo, invece, è quello giuridico dove si deve porre la
questione della genuinità dell'appalto. Su questo fronte la possibilità di far
saltare l'appalto, soprattutto nelle aziende alberghiere, sono molte. Infatti,
se la legge n. 276 da una parte garantisce alle aziende la possibilità di
cedere a soggetti terzi parte dei servizi, norma però chiaramente come
l'appalto deve funzionare.
In una struttura alberghiera, dove la promiscuità dei rapporti
lavorativi tra i vari reparti dell'albergo è la condizione imprescindibile per
far funzionare l'intero meccanismo del servizio al cliente, è fondamentale non
determinare situazioni nelle quali gli ordini di servizio al personale
esternalizzato continuino ad essere impartiti e organizzati dal personale della
società committente. Nel caso in cui invece l'organizzazione del lavoro
continua ad essere appannaggio dell'ente committente (cioè la quasi totalità
dei casi), l'appalto perde la sua "genuinità" perché non è più
rispettata la prerogativa definita dalla legge che stabilisce
inequivocabilmente l'autonomia funzionale ed economica del soggetto
appaltatore. Ora, in una struttura alberghiera tutto questo è molto difficile
applicarlo perché l'appalto verrebbe a costare troppo e non sarebbe più
conveniente sia per il soggetto committente (Visconti Palace) sia per la
società appaltatrice. Partendo dalla situazione determinatasi al Visconti
Palace, la Filcams Cgil deve porre la questione della genuinità dell'appalto in
modo tale da invertire la tendenza delle terziarizzazioni nel settore
alberghiero. Per quanto riguarda gli ex lavoratori del Visconti Palace hotel,
essi sono assolutamente coscienti di come debba funzionare un appalto di
servizi e la questione della genuinità o meno dell'appalto la porranno subito
in discussione quanto prima possibile.
Andrea Furlan,
ex Rsa del Visconti Palace
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