Caro Roberto,seguirò con interesse la serie di Zarcone “Cristianesimi” - è sempre un brillante scrittore - sebbene mi pare dica cose già molto visitate e forse scontate anche per la “massa”, però repetita iuvant e qualcosa di nuovo c’è sempre. Aspetto in ogni caso le altre puntate.
Su un punto avrei qualche dubbio, laddove scrive: «A questo genere appartiene lo “scandalo” dei manoscritti del Mar Morto, scoperti per caso da alcuni beduini a Wadi Qumrān. La Chiesa ci mise le mani sopra e ne tenne nascosti i risultati fino a quando non ebbe appurato che non contenevano nulla di idoneo a confutare la narrazione cattolica sulle origini del Cristianesimo». Non conoscevo questa versione, che mi stupisce perché detto materiale è stato trattato e pubblicato da un gruppo internazionale e interconfessionale di studiosi e oltretutto mi pare che i primi e forse maggiori studiosi dei manoscritti di Qumrān siano protestanti. Indubbiamente Luigi Moraldi, uno più ragguardevoli studiosi italiani di Qumrān, è cattolico e prete, però uscito dal clero e dall’organizzazione accademica ecclesiastica, quindi più libero da vincoli.
P.S. Volevo solo precisare che Moraldi è più famoso come studioso degli apocrifi del Nuovo Testamento, però è stato anche editore in Italia dei manoscritti di Qumran (noti all’epoca).Forse c’era qualche paura ma non al punto da consigliare e consentire un veto. Anche il libro dal titolo un po’ intrigante Manoscritti segreti di Qumran. I 50 documenti che fanno discutere l’esegesi biblica mondiale, di R.H.Eisenman-M. Wise (Piemme, Casale Monferrato 1999, 10 ed.) accenna a motivi spesso “banali” che hanno fatto ritardare la pubblicazione dei manoscritti (p. XIII). Parlo però da non competente in materia e sempre salvo meliori iudicio.Buona giornata.don Ferdinando Sudati
Nella diffusione e/o ripubblicazione di questo articolo si prega di citare la fonte: www.utopiarossa.blogspot.com