La Redazione di questo blog ritiene utile che questa precisazione rivolta fraternamente a Giorgio Cremaschi (presidente del Comitato centrale della Fiom) sia resa pubblica, con preghiera di farla circolare affinché essa rimanga impressa nella memoria collettiva.
Un giorno triste per la democrazia italiana
di Giorgio Cremaschi (24 marzo 2011)
Oggi è un giorno tristissimo per la democrazia italiana. Per la prima volta nella storia della Repubblica il Parlamento decide all’unanimità la partecipazione dell’Italia a una guerra. Non era mai avvenuto. Sempre il dissenso pacifista, che sicuramente anima milioni di persone, aveva trovato una sua espressione parlamentare. Oggi non è più così, abbiamo un Parlamento che è estraneo a una parte importante del paese, che viene così posta fuori dal sistema istituzionale. Per questo è un giorno nero della democrazia e dovrebbe essere lo stesso Presidente della Repubblica a rilevare questa drammatica chiusura delle istituzioni alla società civile.
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Caro Giorgio, condivido il lutto per questo grave evento, che avviene tra l'altro proprio nel giorno anniversario delle Fosse Ardeatine (dove tra gli altri fu ucciso mio nonno materno in quanto comunista).
Ma devo purtroppo correggerti sull'affermazione che sia stata la prima volta nella storia della Repubblica. Come puoi dimenticare quel 19 luglio del 2006, quando fu approvata con voto plebiscitario la missione italiana in Afghanistan, prima alla Camera e poi al Senato?
Oltre a tutti i partiti della destra e del centrosinistra, votarono a favore Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi. Al Senato l'unanimità fu completa (votarono a favore anche Turigliatto e Malabarba, membri della Quarta internazionale). Alla Camera ci furono 5 voti non a favore (con la motivazione che alla Camera quel dissenso non aveva effetti sul voto, a differenza del Senato): ma si tratta di un dettaglio numerico insignificante rispetto alla somma complessiva dei parlamentari di Rifondazione, Pdci e Verdi (i famigerati 110 Forchettoni rossi come li definimmo in un celebre libro). Quei 110 (meno i 5 alla Camera) votarono plebiscitariamente perché riprendesse l'aggressione italiana all'Afghanistan. E la gravità di quel fatto è veramente senza precedenti.
Per i criteri etici ai quali ispiro la mia azione politica, fu molto più tragica quella unanimità del Parlamento italiano includente le tre formazioni della ex sinistra, che non l'attuale che mi sembra quasi logica e di routine, non avendo il Pd caratteristiche "di sinistra" ormai da molto tempo e avendo votato a favore di tutte le missioni militari all'estero, quando non le ha condotte in prima persona.
No, quel 19 luglio del 2006 ti invito a non dimenticarlo mai, se vogliamo aprire delle speranze di liberazione alle nuove generazioni e capire la realtà presente.
Un mesto saluto
Roberto Massari
Si consiglia anche la lettura di E' nato il nuovo blocco centrista, di Roberto Massari, sul sito Sotto le bandiere del marxismo e, naturalmente, I FORCHETTONI ROSSI. La sottocasta della “sinistra radicale”