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venerdì 15 ottobre 2021

LO STATO DELLA LOTTA CONTRO I BREVETTI SUI VACCINI

di Riccardo Petrella

 L'Agorà degli Abitanti della Terra é da mesi attivamente coinvolta con  la rete europea  tranform.eu  nell'initiativa MOVE UP  (ricordo Il memorandum dei cittadini)  per un cambiamento strutturale globale alternativo, rispetto  alle politiche  perseguite dal G20 ed all'inefficacia mistificatrice  delle COP sul clima e l'ambiente,  di cui la COP26 a Glasgow rischia di essere l'ennesima dimostrazione.

Seguiranno le informazioni sulla conferenza internazionale  on line che organizzeremo  il 28 ottobre prossimo sul tema 
"Dal No al G20 e dal Memoramdum dei Cittadini all'Altra Agenda"

La conferenza sarà in streaming e puo' essere seguita da chi lo desidera.
Preghiera, se potete, di diffondere l'informazione fra le vostre reti.

R.P.


Saranno capaci i dominanti, il 13 e il 14 ottobre (riunione del Consiglio Generale WTO-TRIPs – Trattati Relativi alla Proprietà Intellettuale) di mettere fine alla loro ingiustizia? Quasi certamente non prenderanno alcuna decisione definitiva, perché ciò avverrà obbligatoriamente in occasione della dodicesima Conferenza Ministeriale (30 novembre – 5 dicembre), che è l’organo decisionale supremo dell’organizzazione mondiale del commercio. Ciò non riduce l’importanza/urgenza di porre la domanda.

 

Questa settimana non assisteremo ad alcuna modifica delle regole. Il principio del “diritto” alla proprietà privata a scopo di lucro dei brevetti rispetto al vivente resterà intatto. E si può prevedere che lo stesso varrà per il rifiuto da parte dei dominanti di applicare gli articoli dei WT0-TRIPs che consentono una sospensione provvisoria di dette regole.

 

Assisteremo a un ennesimo rigetto della sospensione. I poteri dominanti del “Nord occidentale” (USA, UE…) sono riusciti in questi mesi a limitare l’influenza sulla politica mondiale della lotta al Covid-19 di altri paesi produttori di vaccini come la Cina, la Russia, Cuba. Hanno apertamene ignorato i vaccini cubani, screditato quelli russi e agito come se quelli cinesi non esistessero. Il tutto nel nome di una pretesa superiorità scientifica dell’”Occidente”.

 

Come oramai fanno da quasi due anni, i paesi “occidentali” diranno la falsità che la sospensione non favorirà né l’aumento della produzione delle dosi di vaccini, né la riduzione dei tempi necessari per produrli e distribuirli, né i prezzi. Occulteranno totalmente la questione dell’obbligo dei governi di concretizzaze il diritto alla salute per tutti con uguaglianza e giustizia. Ripeteranno, contro ogni evidenza, che la soluzione più efficace è continuare a lasciare alle imprese dei paesi più sviluppati sul piano tecnologico e finanziario il compito di “garantire”, gradualmente agli abitanti dei paesi impoveriti l’accesso ai vaccini prodotti dal “Nord’, a prezzo abbordabile (sic!), con l‘aiuto misericordioso di tali paesi (meccanismo Covax.)

 

Perché restano arroccati su queste dichiarazioni e non cambieranno di un centimetro la loro posizione alla dodicesima conferenza ministeriale?

 

Le tre ragioni per le quali i dominanti del “Nord” non cambieranno

 

Anzitutto vi sono delle ragioni politiche di potenza e di dominio. Oggi il potere non appartiene più ai proprietari della terra, delle risorse energetiche e delle macchine, ma ai proprietari delle conoscenze scientifiche e tecnologiche che sono alla base dei “nuovi” processi di produzione, in continua evoluzione in tutti i campi. Da qui la corsa e la feroce competizione da parte delle imprese e degli Stati per l’appropriazione privata attraverso i brevetti delle suddette conoscenze, soprattutto in tre campi: le sementi (con conseguenze devastanti per il mondo dei contadinl, l’agricoltura familiare e cooperativa, le comunità indigeni, la biodiversità, l’alimentazione e la salute); i medicinali per gli esseri umani e le altre specie viventi, con sconvolgimenti profondi nel settore dell’economia /industria della vita, la salute in particolare); l’intelligenza artificiale (le “nuove” macchine come i robot, i telefonini, i computer, i droni, la digitalizzazione dei servizi, la creazione di nuove armi, la realtà virtuale…).

 

Il potere politico sulla vita è sfuggito ai poteri politici formali (Stati, istituzioni pubbliche) ed è nelle mani dei detentori dei brevetti. Essi detengono globalmente la proprietà privata esclusiva e sovrana, per periodi fino a 20 anni, di circa 125 mila brevetti. (Vedi il World Intellectual Property Indicators 2020, della WIPO ( (Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale), agenzia specializzata dell’ONU incaricata di fissare le regole mondiali nel campo dei brevetti e della loro protezione). Se foste voi tra i detentori, abbandonereste volontariamente, anche se provvisoriamente, la vostra potenza?

 

In secondo luogo, vi sono delle ragioni economiche di arricchimento e di dominio dei mercati mondiali. Inutile ricordare che i brevetti sono lo strumento principe che consente di ricavare enormi profitti (a netto di tasse, irrisorie). Le imprese proprietarie (Bayer-Monsanto, Syngenta, Pfizer, Johnson & Johnson, Sanofi, Gilead Science, AstraZeneca, Merckx, Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft, le imprese di fintech) non difendono i brevetti per garantire e proteggere la ricerca e le conoscenze, ma per difendere su scala mondiale le loro posizioni dominanti sui mercati. Il famoso mercato “libero” significa che, oggi grazie ai brevetti, le imprese oligopolistiche riescono a conservare il dominio su ingenti masse di capitali a loro “personale” beneficio.

 

Come mai, nel momento in cui il prodotto mondiale è sceso dai 103 mila miliardi nel 2019 agli 88 mila miliardi nel 2020, la ricchezza personale dei 2.000 miliardari del mondo (in testa alla classifica si situano i proprietari delle cosidette imprese tecnologiche, tutte fondate sui brevetti) è salita da circa 7mila a più di 8mila miliardi (quasi il 10% del prodotto mondiale)? Se voi foste proprietari di dette imprese, abbandonereste la vostra ricchezza?

 

Infine, vi sono delle ragioni di egemonia culturale. In linea con la visione fideistica e trionfalista della scienza e della tecnologia, diventata la religione del tempo a partire dagli anni ’70, i proprietari dei brevetti si considerano portatori di nuove potenze “creatrici”, fino a credere di essere diventati i veri (nuovi) creatori del mondo. E questo con il consenso e l’adesione partecipata e convinta da parte delle classi dirigenti politiche e persino di molte frange della società civile e delle grandi ONG. Lo si è visto a Natale del 2020, in piena pandemia Covid-19. I tre re magi erano rappresentati da Pfizer, Moderna e AstraZeneca!

 

Non a caso, la maggior parte dei politici e degli imprenditori, finanziari inclusi, non fanno altro che predicare che la tecnologia, fondata sulla scienza, è la soluzione ai problemi del mondo. Per questo incitano a “credere nella scienza”, ad “avere fiducia” nella scienza (sottointeso, la “loro” scienza brevettata, la “loro” tecnologia). Accreditati di siffatto ruolo messianico, sareste disposti a spogliarvi di tal onore e privilegio?

 

Domandare ai dominanti l’impossibile (abbandonare il diritto ai brevetti) non è realistico. Occorre conquistare la capacità di abolire i brevetti. Bisogna opporsi alla guerra scatenata dai dominanti contro i diritti universali nel campo della salute, dell’acqua e del lavoro, insorgere e denunciare le loro azioni criminali. Una denuncia forte, senza compromessi, nonviolenta, umana, etica, politica. Occorre promuovere la liberazione dell’umanità dall’inammissibile sistema di dominio attuale (esempio tra i tanti: liberare l’acqua dalle logiche di mercato e dalla Borsa), cominciando dalla concezione e approvazione di una Dichiarazione d’Indipendenza e di Liberazione dell’Umanità.



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